Agguato in centro – Lui aveva 43 anni. La compagna colpita alla nuca durante la fuga. I killer in scooter, cinque proiettili calibro 38. Illesa la figlia. L’obiettivo dell’agguato potrebbe essere stata la 22enne dominicana Nella casa dell’uomo trovati 47 grammi di cocaina.
MILANO – Un uomo e una donna con in braccio una bambina. Camminano lungo via Muratori. Mancano due minuti alle 8 di ieri sera. Via Muratori è una strada semi centrale e tranquilla di Milano piena di ristoranti pub e bar. Mai deserta. Quando la coppia arriva proprio davanti allo stabile numero tre, uno scooter inchioda. L’uomo seduto sul sedile posteriore scende. Pochi passi di corsa con in mano un revolver calibro 38. Lo sconosciuto – protetto da un casco integrale – prende la mira allungando il braccio. Cinque colpi contro l’uomo che stramazza a terra, morto sul colpo. La donna che, istintivamente, cerca di fuggire correndo. Anche per lei non c’è scampo. Un colpo – di certo – la raggiunge alla nuca. Le sue condizioni sono disperate: intervento chirurgico in corso durante la notte e due arresti cardiaci. La morte arriva alle 23.30. La loro bimba, al di la di piccoli segni dovuti alla caduta, non ha nulla.
È stata un’esecuzione in piena regola, di quelle che a Milano avvengono una volta ogni molti anni, quella che ieri sera ha portato al creatore Massimiliano Spelta, classe 1969, imprenditore e socio di una società di prodotti cosmetici e integratori alimentari che proprio quest’anno è stata messa in liquidazione volontaria; la sua convivente Carolina Pajaro, dominicana, aveva 22 anni. Un anno e mezzo fa Massimiliano aveva avuto una bambina.
Sul movente dello spietato delitto nessuno, tra gli investigatori, per ora si sbilancia. «Nessuna ipotesi» taglia corto il capo della squadra mobile Alessandro Giuliano. In questura sono stati portati numerosi testimoni. Tutti concordano nella ricostruzione. Luigi, geometra di 68 anni, che si trovava ancora nel suo ufficio, ha impresso quello che ha visto con i propri occhi. «Ho sentito 5 colpi. Mi sono subito affacciato e ho visto due persone allontanarsi a bordo di uno scoter. Sono sceso in strada e c’erano già numerose persone attorno al morto. Altre erano vicine alla donna, insanguinata, che teneva in braccio la sua bambina come se avesse voluta proteggerla». Altri testimoni sono più precisi. Spiegano che il killer ha fatto fuoco contro Massimiliano Spelta e solo quando la donna ha cercato di fuggire ha rivolto l’arma contro lei. Alcune ore dopo gli inquirenti hanno rivisto la prima ricostruzione. A essere colpita per prima durante l’agguato sarebbe stata la donna. Per terra gli specialisti della polizia scientifica non hanno trovato bossoli, motivo per cui è plausibile che sia stata usata una (o due?) rivoltella calibro 38. Sino a tarda ora il corpo di Massimiliano Spelta era ancora a terra coperto da un telo. Chi – della omicidi – lo ha esaminato suppone che sia stato centrato nella parte alta da almeno tre colpi. La donna, invece, presenta un solo colpo alla nuca. Tasselli macabri che solo l’autopsia permetterà di mettere al posto giusto.
Le indagini sono ad ampio spettro. Situazione patrimoniale, business, donne, magari anche droga. Tutto verrà esaminato nelle prossime ore. In via Muratori, fortunatamente, ci sono diverse telecamere e forse qualcosa di più sui killer arriverà dai fotogrammi. Alcuni testimoni sostengono che i fuggitivi erano vestiti di nero ma che avevano le scarpe (da ginnastica) bianche.
Ci sono altre domande a cui la polizia deve dare risposta. Per esempio: che ci facevano i due con la bambina in via Muratori se abitano in via Mecenate, dall’altra parte di Milano? Stavano andando da amici o in un ristorante? E i killer perché hanno fatto fuoco in via Muratori che è abbastanza illuminata e frequentata a tutte le ore del giorno e della sera?
LA DINAMICA – È stata Carolina Sulejni Payano Ortiz ad essere colpita per prima, con almeno due proiettili di cui uno alla testa, dal killer sceso dallo scooter guidato da un complice con il casco in testa che martedì sera alle 20 ha raggiunto la coppia che camminava in via Muratori a Milano. Dopo aver fatto fuoco contro la 21enne domenicana (deceduta qualche ora più tardi al Policlinico), l’omicida ha poi esploso gli ultimi colpi del caricatore del suo revolver contro il 43enne Massimiliano Spelta, raggiunto probabilmente da almeno tre proiettili alla schiena e alla testa, che lo hanno ucciso mentre cercava di fuggire verso via Botta, in direzione opposta a quella in cui cercava di andare la donna che aveva sposato a Santo Domingo l’anno scorso.
In tutto potrebbero essere stati sparati cinque o sei colpi, presumibilmente calibro 22 o 44. Il fatto che la Payano sia stata uccisa per prima, fanno notare gli investigatori, non è comunque detto che fosse l’obiettivo principale del commando. Gli investigatori ritengono che possa essersi trattato anche di una scelta casuale. Il pm Elio Ramondini, titolare delle indagini, ha disposto l’autopsia delle vittime, che si terrà in tempi rapidi.
LA COCAINA – Nell’abitazione di Massimiliano Spelta la polizia ha trovato 47 grammi di cocaina. Se la droga possa essere stata o meno la ragione dell’agguato gli inquirenti restano molto prudenti. La cocaina è stata trovata dagli investigatori in un cassetto della camera da letto di Spelta e della sua giovane compagna, in un appartamento arredato, come è stato spiegato, con gusto e che si trova in un edificio di archeologia industriale. I due lì vivevano con la loro figlioletta nata nel 2011. Da quanto è stato riferito la casa della coppia, sul cui passato si sta scavando, dimostra che i due potevano permettersi un certo tenore di vita, compresi molti viaggi a Santo Domingo, dove risiede la famiglia della donna. La pista della droga si aggiunge alle altre al vaglio degli inquirenti, tra cui quella collegata alla questione della liquidazione dell’azienda farmaceutica di Spelta.
LA BAMBINA – La figlia della coppia, che ha 18 mesi, è stata affidata alla zia Cristina Spelta, la sorella del padre. La piccola, scampata al duplice omicidio, è stata dimessa dal pronto soccorso della clinica pediatrica De Marchi di Milano. La bambina, che ha riportato solo alcune lievi contusioni in seguito alla caduta dalle braccia della madre, era stata ricoverata lunedì sera per un controllo e ha trascorso la notte in ospedale.