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Università, «rivoluzione» a Torino tasse personalizzate per ogni studente

Attraverso un coefficiente da moltiplicare all’isee e ideato dagli studenti. L’incidenza sul reddito è minore per le fasce più basse e maggiore per le più alte.

TORINO – Tasse personalizzate sulla base del reddito reale di ogni studente e sistema contributivo progressivo, in cui l’incidenza sul reddito è minore per le fasce più basse e maggiore per le più alte: sono queste le due grandi rivoluzioni del sistema di tassazione dell’Università di Torino, il primo grande ateneo italiano (circa 70mila iscritti) ad aver approvato un modello innovativo e più equo. La conquista è ancora più ingente se si pensa che, a idearlo, metterlo a punto e proporlo siano stati gli stessi studenti dell’ateneo piemontese: “Ci siamo battuti per anni per ottenere dei cambiamenti – racconta Marco Viola, rappresentante degli studenti in senato accademico – e l’anno scorso avevamo proposto di aumentare le fasce di reddito da 26 a 76, senza ottenere risultati. In seguito abbiamo iniziato a studiare un sistema basato su una formula a tassazione continua e quest’anno, dopo averlo messo a punto e presentato al Senato accademico e al Cda, finalmente è stato approvato”.

IL SISTEMA – In che cosa consiste il nuovo sistema? “Il calcolo delle tasse è personalizzato, in pratica ogni iscritto pagherà importi differenti in relazione al suo reddito reale. – spiega Natalina Bolognesi, direttore della divisione didattica e segreterie studenti – Un calcolo proporzionale in base alla condizione economica di ogni singolo studente, attraverso un coefficiente da moltiplicare all’indicatore economico ISEE”. A sviluppare l’algoritmo “vincente”, quello cioè che permette di calcolare le tasse personalizzate, uno studente di Fisica, Giuliano Antoniciello, insieme a un team di compagni di corso e di università: “Abbiamo valutato il sistema per mesi, includendo delle proiezioni statistiche per capire se esso potesse influire sul gettito percepito dall’ateneo; alla fine abbiamo riscontrato che questo modello contributivo è più sicuro del precedente anche per le casse universitarie”.

LA PROGRESSIVITA’ – Ma le novità non si fermano alla personalizzazione delle imposte. La nuova modalità si basa su un criterio progressivo: “In passato in proporzione al reddito le fasce più basse pagavano più tasse di quelle più alte; – prosegue Viola – il nostro obiettivo era di eliminare tali squilibri, rendendo più equo il sistema”. Ora, grazie a una relazione lineare, una retta che cambia pendenza diventando più ripida dopo i 50mila euro di ISEE, si è fatto in modo che l’incidenza delle tasse sul reddito sia più bassa per le fasce minori e più alta per le maggiori. Altro importante cambiamento prevede la suddivisione per fasce delle imposte anche per le seconde lauree che finora pagavano sempre il massimale, qualunque fosse il reddito dello studente. Infine sono state cancellate le tasse extra che fino all’anno scorso venivano pagate dagli studenti di alcune facoltà per costi di materiali didattici e laboratori: “L’ateneo non perde dei soldi perché il gettito derivante da queste entrate extra viene spalmato su tutti e verrà re-distribuito alle facoltà in questione dall’amministrazione centrale: in media si tratta di qualche euro a testa, ma in questo modo non c’è il rischio che degli studenti abbandonino un corso a causa dei costi spropositati”. Ora l’obiettivo è quello di diffondere lo stesso metodo contributivo in altri atenei italiani. Gli studenti hanno redatto un manuale sul modello adottato dall’università piemontese che cercheranno di pubblicizzare nel corso del nuovo anno accademico.

Giulia Cimpanelli

Università, «rivoluzione» a Torino tasse personalizzate per ogni studenteultima modifica: 2012-09-13T16:28:18+02:00da
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