Informati Subito

Al Qaeda: «Chiunque incontri ambasciatori o emissari americani, li uccida »

Onu condanna attacchi alle ambasciate. E Google dice no a Obama: il video resta online. Un ramo del gruppo terroristico invita i fedeli a «seguire l’esempio dei libici». Il capo del Pentagono: «Non riflettono il resto del Paese»

Di fronte all’enorme protesta anti-Usa nel mondo arabo, il Pentagono sta posizionando forze in modo da rispondere a eventuali rivolte in 17, forse 18 località. Lo comunica il ministro della Difesa americano, Leon Panetta, in un’intervista a Foreign Policy, rivelando che oltre ai 100 marine inviati a Tripoli e nello Yemen, si sta valutando l’invio di un altra squadra anti-terrorismo di 50 marine a protezione dell’ambasciata americana in Sudan.

DEMOCRAZIA – Nell’intervista Panetta ha messo in guardia dal considerare le violenze uno stop nel cammino verso la democrazia intrapreso nella regione: «una manifestazione di estremisti, alla stessa stregua di una manifestazione del Ku Klux Klan negli Stati Uniti, non riflette necessariamente i sentimenti del resto del Paese». Tornando alla questione del dispiegamento delle truppe, il capo del Pentagono afferma che «dobbiamo prepararci nel caso che questa manifestazioni sfuggano il controllo» delle autorità locali. Riguardo all’attacco di Bengazi, Panetta ha sottolineato che si sta indagando «per determinare esattamente quello che è successo». Anche se il team di agenti dell’Fbi che deve indagare sull’attacco al consolato in cui sono rimasti uccisi l’ambasciatore Chris Stevens e altri tre diplomatici non è ancora riuscito ad arrivare in Libia. Fonti delle agenzie di sicurezza americane sottolineano che il ritardo nel raccogliere le prove e nell’interrogare i testimoni potrebbe rendere ancora più difficile individuare e arrestare i responsabili dell’attacco. «Noi stimiamo che non si tratti del nucleo centrale di al Qaeda, ma molto più probabilmente di un gruppo che si descrive come simpatizzante», affermano fonti dell’intelligence, sottolineando che si tratta comunque di una prima ipotesi.

IL MESSAGGIO DI AL QAEDA – Nel frattempo il ramo di Al Qaeda nello Yemen ha esortato i musulmani ad uccidere i diplomatici americani, nel nome di una «crociata» dopo la diffusione di un film su Maometto considerato blasfemo. «Chiunque incontri ambasciatori o emissari americani dovrebbe seguire l’esempio dei libici, che hanno ucciso l’ambasciatore Usa», è il messaggio lanciato dal gruppo terroristico. «Il film pubblicato in America insulta il nostro profeta Maometto, che la pace sia con lui, e fa parte della continua crociata contro l’Islam», si legge in un comunicato, di Al Qaeda nella penisola arabica.

AMBASCIATE – L’ondata di proteste per il controverso film anti-islamico The Innocence of Muslims, che ha infiammato il mondo arabo, è arrivata anche in Australia. Centinaia di persone si sono scontrate venerdì con la polizia a Sidney, davanti al Consolato americano. Dopo aver preso il via in Egitto e in Libia (dove, a seguito dell’uccisione martedì dell’ambasciatore Usa, Chris Stevens e di tre altri americani l’Onu ha deciso di evacuare il personale straniero dagli uffici di Bengasi per spostarli a Tripoli) le proteste per il film su Maometto, ritenuto blasfemo dalla comunità islamica, si sono diffuse in tutto il mondo musulmano prendendo di mira anche le sedi diplomatiche dei paesi dell’Ue. Nella notte tra venerdì e sabato il consiglio di sicurezza dell’Onu ha anche condannato gli attacchi contro le sedi diplomatiche in Nord Africa. Nel frattempo, Google ha respinto la richiesta della Casa Bianca di rimuovere da Youtube il controverso filmato. La società di Mountain View ha spiegato di aver già censurato il video in India e Indonesia dopo averlo bloccato in Egitto e Libia, ma non intende invece oscurarlo in altri Paesi.

LA CONDANNA DI ENNAHDA – Il partito islamico moderato al governo in Tunisia, Ennahda, ha condannato l’attacco avvenuto venerdì all’ambasciata degli Stati Uniti a Tunisi, affermando che violenze di questo tipo minacciano i progressi del Paese verso la democrazia dopo decenni di dittatura. In un comunicato emesso dai giovani del partito, si legge che vanno condannati sia il film sia le violenze e che «i nemici della rivoluzione» stanno manipolando la rabbia per dividere il Paese e impedire alla Tunisia di costruire una robusta democrazia. I manifestanti erano penetrati nel recinto dell’ambasciata americana mentre le forze dell’ordine sparavano ad altezza uomo. È stato appiccato il fuoco ad alcuni veicoli parcheggiati nel giardino della sede diplomatica. Secondo l’agenzia di Stato Tap due dimostranti sono morti e 29 altre persone sono rimaste ferite.

UNA VITTIMA IN LIBANO– È invece di un morto e 25 feriti il bilancio delle violente proteste scoppiate a Tripoli, nel nord del Libano. Una folla di 300 estremisti islamici ha assaltato e dato alle fiamme un Kentucky Fried Chicken, la catena americana di fast food, e poi si è scontrata con le forze di sicurezza. L’attacco è avvenuto nelle stesse ore in cui il Papa Benedetto XVI iniziava a Beirut una visita pastorale nel Paese.

SUDAN, ATTACCATI ANCHE I TEDESCHI – In Sudan, i manifestanti hanno preso d’assalto l’ambasciata britannica a Khartoum, mentre hanno sfondato il cordone posto davanti all’ambasciata tedesca, issando una bandiera islamica sul tetto dell’edificio, poi dato alle fiamme: le forze di sicurezza locali hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. Tutto il personale diplomatico di Berlino risulterebbe illeso, secondo quanto riferisce il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle. Dopo aver attaccato le sedi diplomatiche dell’Unione europea, 10.000 manifestanti si sono poi diretti verso l’ambasciata americana che hanno provato a occupare: il bilancio, in questo caso, è stato di quattro vittime, secondo l’emittente al-Jazeera. Almeno una di esse sarebbe stata travolta da un’auto della polizia.

MORTI E FERITI AL CAIRO – Sabato è tornata tranquilla la situazione al Cairo nella zona dell’ambasciata americana dove, da mercoledì, gli scontri hanno causato un morto e 400 feriti. La polizia ha chiuso tutte le strade d’accesso alla sede della rappresentanza diplomatica Usa e piazza Tahrir, dove si erano accampati diversi manifestanti. La piazza è presidiata da decine di agenti in assetto antisommossa, che hanno anche formato una barriera nelle strade limitrofe per impedire totalmente l’accesso. Venerdì sera il corpo di un giovane manifestante è stato trovato nei pressi della moschea Omar Makram, sulla strada fra l’ambasciata Usa e piazza Tahrir. Le forze politiche egiziane, tra cui i Fratelli Musulmani, avevano indetto per venerdì una giornata «milionaria» per manifestare pro Maometto. Gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine si sono accesi dopo la preghiera.

MARINES IN YEMEN E SUDAN- Anche in Yemen non si placano le proteste (che giovedì avevano causato quattro vittime), migliaia di manifestanti si sono recati in corteo contro le ambasciate occidentali: a scopo precauzionale, marines Usa si stanno dirigendo verso il paese e anche verso il Sudan, dove è stata inviata una squadra speciale a protezione dell’ambasciata. Nella martoriata Siria si registra un sit-in a Damasco: scontri anche in India nel Kashmir e a Madras, dove la polizia ha arrestato 86 dimostranti, e in Afghanistan, dove i talebani hanno dato fuoco all’immagine di Obama. Anche in Nigeria, Giordania, Pakistan e Marocco si registrano cortei di protesta. Pure in Europa sono state rafforzate le misure di sicurezza intorno alle sedi diplomatiche: vicino al consolato Usa di Milano vi sono diverse camionette di polizia e carabinieri.

LA CONDANNA DELL’ONU – Nella notte tra venerdì e sabato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha condannato con la «massima fermezza» gli attacchi contro le sedi consolari e il personale diplomatico degli stati membri. I quindici hanno ribadito che tali «atti sono ingiustificabili a prescindere dalle loro motivazioni» e invitato tutte le autorità a proteggere le sedi e il personale diplomatico e rispettare pienamente i loro obblighi internazionali.

Redazione Online

Al Qaeda: «Chiunque incontri ambasciatori o emissari americani, li uccida »ultima modifica: 2012-09-15T12:40:37+02:00da
Reposta per primo quest’articolo