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Domiciliari per Lusi: va in convento. E Rutelli restituisce 5 milioni allo Stato

ACCUSATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALL’APPROPRIAZIONE INDEBITA. Il Gip ha accolto l’istanza di scarcerazione: l’ex tesoriere proseguirà le detenzione in un monastero abruzzese.

Il gip di Roma ha concesso gli arresti domiciliari al senatore Luigi Lusi accusato di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Il giudice Simonetta D’Alessandro ha disposto che l’ex tesoriere della Margherita prosegua la detenzione in un convento in Abruzzo.

MONASTERO ABRUZZESE – La struttura religiosa presso la quale sarà detenuto ai domiciliari Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, è il monastero di Santa Maria dei Bisognosi di Carsoli, una località dell’Abruzzo. In giornata verrà trasferito presso il monastero. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori dell’ex tesoriere, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, sulla quale la Procura aveva espresso parere favorevole.

STANZA SINGOLA, SENZA INTERNET – La stanza destinata a Luisi nel convento sarà singola priva di linee internet e telefoniche, sia fisse che cellullari. È quanto ha stabilito il gip nelle motivazioni con cui ha dato il suo via libera alla scarcerazione del senatore. La struttura religiosa si trova a Pereto, Rocca di Botte, località di Monte Serra Secca, ed «ha caratteristiche di assoluta serietà e che si inserisce nel mondo cattolico più impegnato e credibile» così come accertato dai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila che hanno effettuato alcuni sopralluoghi.

NON COMUNICHERÀ CON L’ESTERNO – Obiettivo del giudice è che Lusi non possa comunicare con l’esterno in colloqui «con ogni probabilità inquinanti e preparatori di disegni calunniosi». Il gip ha anche disposto Lusi possa avere un colloquio settimanale con la moglie Giovanna Petricone (anche lei indagata e ai domiciliari) presso la biblioteca del Santuario con facoltà di vedere la figlia di due anni. Nel provvedimento di sei pagine il gip afferma, inoltre che «nella situazione interinale Lusi potrebbe operare la restituzione del denaro trasferito in Canada, con inequivoco sintomo di affrancamento dal sistema criminale in cui egli sembra essere vissuto: una specifica volontà in tal senso, d’altronde, è già desumibile dal vincolo creato con la costituzione del pegno sulle quote delle società canadesi, in favore della procura di Roma».

«RESTITUIRE GLI IMMOBILI» – Nella stessa direzione sembrano muoversi gli avvocati: «Accogliamo con piacere la decisione del giudice: d’ora in poi si può intraprendere un percorso che porterà alla soluzione del problema e passerà anche dalla restituzione di tutti gli immobili di competenza della Margherita». Lo dichiarano i difensori del senatore, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono. «Il patrimonio verrà posto a disposizione dei liquidatori del partito – aggiungono gli avvocati – Nella piena consapevolezza della insussistenza del reato associativo e delle esigenze cautelari per le quali abbiamo fatto ricorso in Cassazione ma nel pieno rispetto delle cautele prospettate dall’autorità giudiziaria – hanno precisato – abbiamo anche, su precisa richiesta del senatore Lusi, ottenuto di poter trascorrere la detenzione domiciliare presso un luogo di pratica del culto religioso».

RUTELLI – Intanto Francesco Rutelli lasciando il ministero dell’Economia dove, insieme a Enzo Bianco e Gianpiero Bocci, ha consegnato 5 milioni di euro di «avanzi patrimoniali» della Margherita non commenta la scarcerazione di Lusi: «Non faccio commenti. Sono sempre stato rispettoso. Intanto i primi 5 milioni sono stati consegnati. Un impegno che avevamo preso, che è stato mantenuto e che continuerà». «Tutte le risorse di avanzo patrimoniale e tutte quelle che verranno ricavate alla conclusione del processo saranno date allo Stato», spiega Rutelli. Un modo per «restituire l’onore» alla storia della Margherita. Dopo 8 mesi di indagini si è visto «che la Margherita – aggiunge – era un partito di persone per bene con una responsabilitá singola e che è stato punito severamente». «Ora è giusto che la Margherita recuperi il suo onore e noi -sottolinea Rutelli- stiamo cercando di fare proprio questo e per riuscirci bisogna fare in modo che la storia dei Dl si concluda bene». Quindi la decisione di dare tutto allo Stato: «Siamo il primo partito nella storia a farlo».

Redazione Online

Domiciliari per Lusi: va in convento. E Rutelli restituisce 5 milioni allo Statoultima modifica: 2012-09-18T14:45:18+02:00da
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