Entusiasimo alle stelle in Australia per il primo allenamento di Alessandro Del Piero. L’ex bandiera juventina è sceso in campo, martedì, con la maglia del Sydney FC..
La differenza, a cui Alex dovrà abituarsi, è che la maglia d’allenamento è azzurra e nera i compagni-avversari di Del Piero non si chiamano più Chiellini o Vucinic, ma i meno famosi Abbas e Grant. E’ durata poco più di un’ora la prima seduta di Alex all’Allianz Stadium di Sydney, e non è stata delle più pesanti, ma è servita per prendere le prime confidenze con i nuovi compagni. Considerando che il volo di Del Piero è atterrato a Sydney da nemmeno due giorni, e che Alex ha lavorato full time con la squadra (e non a parte) è un buon risultato. Di certo i ritmi non saranno quelli della Juve: il Sydney Fc generalmente si allena 3 volte la settimana, non più di 3-4 ore al giorno, più rifinitura la mattina prima del match e un leggero defaticante il giorno dopo.
Poca gente allo stadio, giusto qualche giornalista (l’allenamento è chiuso al pubblico), una prima passeralla tranquilla, ancora di più per chi come Alex è abituato alla ressa italiana. Del Piero entra in campo per ultimo, alle 9.50, accompagnato dal suo fedele Giovanni Bonocore. Appena entrato ad accoglierlo c’è il preparatore dei portieri Zeljko Kalac, i due parlano in italiano e si ode un “sono contentissimo” uscire dalla bocca di Del Piero. Si parte con una corsetta, qualche esercizio di stretching, e un paio di torelli, il primo già citato, il secondo a gruppi più ampi. I compagni lo cercano, lo chiamano, lui corre, si sbatte, non tira indietro la gamba. Ci tiene a dimostrare che non è in Australia per svernare. Ad osservare la parte della squadra con Del Piero attento coach Ian Crook, che a fine sessione si è mostrato più che soddisfatto della “prima” di Alex. Alle 11 doccia.
La strada verso il primo test ufficiale, mercoledì prossimo all’Allianz a porte chiuse contro i Central Coast Mariners, è appena iniziata. Ma c’è fiducia. Domenica invece con presentazione ufficiale allo stadio e consegna delle maglie sarà un’altra festa all’insegna della “Del Piero mania”, visto che la cerimonia sarà aperta ai tifosi.
L’ex portiere di Milan e Perugia, Kalac, ha ribadito la sua felicità per l’arrivo di Del Piero. “Siamo molto contenti che sia qui, e che sia arrivato in anticipo rispetto ai tempi. Ha fatto la scelta giusta: sapevo che non sarebbe andato in Premier League, e quando anche la pista americana è svanita ero sicuro che sarebbe approdato a Sydney – ci ha detto, precisando però di non aver influito – Io non ho mai telefonato a Del Piero prima della firma, anche se ero il primo ad auspicare che arrivasse. Sono sicuro che dopo di lui arriveranno altri giocatori importanti, anche dall’Italia. Spero sia il primo di una lunga serie”.
Sono circa le 2.10 italiane, orario piuttosto insolito per un allenamento. A Sydney, però, sono le 10.10 quando Alessandro Del Piero tocca il suo primo pallone “australiano”. La squadra è divisa in quattro gruppi da 6-7 giocatori e si sta facendo un torello: normale, succedeva anche alla Juventus, direte…
La differenza, a cui Alex dovrà abituarsi, è che la maglia d’allenamento è azzurra e nera i compagni-avversari di Del Piero non si chiamano più Chiellini o Vucinic, ma i meno famosi Abbas e Grant. E’ durata poco più di un’ora la prima seduta di Alex all’Allianz Stadium di Sydney, e non è stata delle più pesanti, ma è servita per prendere le prime confidenze con i nuovi compagni. Considerando che il volo di Del Piero è atterrato a Sydney da nemmeno due giorni, e che Alex ha lavorato full time con la squadra (e non a parte) è un buon risultato. Di certo i ritmi non saranno quelli della Juve: il Sydney Fc generalmente si allena 3 volte la settimana, non più di 3-4 ore al giorno, più rifinitura la mattina prima del match e un leggero defaticante il giorno dopo.
Poca gente allo stadio, giusto qualche giornalista (l’allenamento è chiuso al pubblico), una prima passeralla tranquilla, ancora di più per chi come Alex è abituato alla ressa italiana. Del Piero entra in campo per ultimo, alle 9.50, accompagnato dal suo fedele Giovanni Bonocore. Appena entrato ad accoglierlo c’è il preparatore dei portieri Zeljko Kalac, i due parlano in italiano e si ode un “sono contentissimo” uscire dalla bocca di Del Piero. Si parte con una corsetta, qualche esercizio di stretching, e un paio di torelli, il primo già citato, il secondo a gruppi più ampi. I compagni lo cercano, lo chiamano, lui corre, si sbatte, non tira indietro la gamba. Ci tiene a dimostrare che non è in Australia per svernare. Ad osservare la parte della squadra con Del Piero attento coach Ian Crook, che a fine sessione si è mostrato più che soddisfatto della “prima” di Alex. Alle 11 doccia.
La strada verso il primo test ufficiale, mercoledì prossimo all’Allianz a porte chiuse contro i Central Coast Mariners, è appena iniziata. Ma c’è fiducia. Domenica invece con presentazione ufficiale allo stadio e consegna delle maglie sarà un’altra festa all’insegna della “Del Piero mania”, visto che la cerimonia sarà aperta ai tifosi.
L’ex portiere di Milan e Perugia, Kalac, ha ribadito la sua felicità per l’arrivo di Del Piero. “Siamo molto contenti che sia qui, e che sia arrivato in anticipo rispetto ai tempi. Ha fatto la scelta giusta: sapevo che non sarebbe andato in Premier League, e quando anche la pista americana è svanita ero sicuro che sarebbe approdato a Sydney – ci ha detto, precisando però di non aver influito – Io non ho mai telefonato a Del Piero prima della firma, anche se ero il primo ad auspicare che arrivasse. Sono sicuro che dopo di lui arriveranno altri giocatori importanti, anche dall’Italia. Spero sia il primo di una lunga serie”.
Gian Marco Gandini