ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNETTA. Il Cavaliere a tutto campo: «Il fondo salva Stati impone un rigore che porta l’economia al collasso».
Si deve «cambiare quella situazione di violenza di certi organismi dello Stato, Equitalia in testa, che certe volte sottopone a estorsione i cittadini». Così Silvio Berlusconi, alla presentazione del libro di Renato Brunetta. Un Cavaliere a tutto campo che ha parlato anche di euro e del governo Monti. «Ci devono ancora essere le elezioni» ha risposto così, a margine della presentazione, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle parole del Presidente del Consiglio Mario Monti sull’ipotesi di un secondo mandato dopo le elezioni.
REAZIONI – Immediate le reazioni alle parole del Cavaliere sul fisco. «Berlusconi è un irresponsabile -afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini- Chi è stato Presidente del Consiglio non può parlare di stato di polizia tributaria che terrorizza gli italiani. Il carico fiscale, certamente troppo elevato, si combatte facendo pagare le tasse a tutti secondo i loro redditi, non certo incitando all’evasione»
IMBROGLIO EURO – Quindi un duro attacco all’euro. «Il grande imbroglio non è il Governo tecnico, il grande imbroglio è l’Euro» attacca. «Gli stati europei – ha quindi precisato -hanno deciso di rinunciare alla politica monetaria e a stampare moneta, hanno passato diritto a Ue e attraverso essa alla Banca centrale europea». L’Euro, ha proseguito Berlusconi, è «una moneta unica che non ha alle spalle una banca centrale di sostegno. Alla Bce non è stata data la missione di sostenere la moneta ma solo quella di combattere l’inflazione. L’euro si avviò sui mercati finanziari e con la cessione del diritto di stampare moneta gli investitori si accorsero che i debiti sovrani si erano esposti al rischio del default». Tra le altre cose, ha aggiunto Berlusconi, il cambio lira-euro «è stato un suicidio». Inoltre, «in Europa occorreva insistere affinchè la Bce diventasse garante dei debiti degli Stati europei».
AUSTERITHY – Quindi ha criticato il meccanismo europeo di stabilità affermando che «l’Esm non potrà mai funzionare, perchè porterebbe i Paesi oggetto di aiuto in una spirale recessiva senza fine. Ad abbassare gli spread è stato l’intervento di Draghi che ha promosso una disponibilità della Bce ad acquisire titoli del debito pubblico europei, ma anche qui la Bundesbank ha subito introdotto il tetto di 180 miliardi di intervento, quindi non vedo come questo meccanismo possa funzionare».
GERMANIA – «Se la Germania uscisse dall’euro non sarebbe una tragedia» ha aggiunto il Cavaliere. Quindi ha ripercorso quanto accaduto con l’introduzione del Fiscal compact. «Mi accorsi subito – ha detto- che l’Italia non avrebbe potuto assumersi gli oneri di una riduzione del debito pubblico di 45 miliardi di euro. Manifestai il mio no a Tremonti, per telefono, spiegando che l’austerità non porta alla crescita e porta invece alla recessione. Dissi che avrei tolto il mio veto a una condizione: che i fattori importanti per il mio Paese dovevano essere considerati rilevanti. Allora il debito pubblico ammontava a 1914 miliardi, oggi con questo governo commissariale è aumentato del 123%».