ANTONIO PIAZZA: COSTRETTO A SPOSTARE LA SUA JAGUAR, BUCA LE GOMME DELL’AUTO DI UN DISABILE. Ha rassegnato le dimissioni dall’Aler e dalla direzione provinciale del partito: «Devo fare atto di penitenza e lo farò».
«Sono stato l’artefice di quei parcheggi per disabili, li ho voluti io». Antonio Piazza, politico del Pdl e presidente dell’Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale) di Lecco, torna sul caso che ha creato non poca indignazione e che lo ha portato alle dimissioni da tutte le cariche pubbliche. Aveva preso una multa dopo che un disabile aveva chiamato la polizia municipale per far rimuovere la sua Jaguar da un parcheggio adibito ai portatori di handicap. Ma Piazza, dopo l’allontamento dei vigili, ha bucato le gomme dell’auto del disabile.
LE TELECAMERE – Il disabile, intenzionato a parcheggiare, aveva trovato il suo posto auto occupato dalla Jaguar di Piazza. Seccato, aveva chiamato la municipale affinchè multassero l’automobilista indisciplinato. Ma Piazza, per vendicarsi, ha bucato le gomme della vettura del portatore di disabilità. Non aveva fatto i conti con le telecamere della zona che hanno ripreso tutta la scena. Martedì il dirigente è stato costretto a dimettersi. «Le mie dimissioni – si è giustificato il numero uno dell’Aler lecchese – non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell’azienda lombarda per l’edilizia residenziale. Spero che l’assessore lombardo nelle prossime ore le respinga».
LE SCUSE – «Chiedo scusa a tutti per quello che ho fatto – tenta di giustificarsi – . Venerdì ero a pranzo con 36 disabili. Dal punto di vista dell’azienda lombarda mi sono sempre comportato bene e non è nella mia indole offendere queste persone». Piazza, che faceva parte anche del direttivo provinciale del Pdl, vuole chiudere il capitolo. Le dimissioni? «Sono giustissime – dice, facendo marcia indietro rispetto a quanto dichiarato inizialmente -. Infatti le ho date, devo fare atto di penitenza, poi con il tempo, se c’è la passione e la possibilità di ripartire… Ma – aggiunge – c’è gente che ha fatto cose peggio di me ed è ancora lì. Io non sono così. Ognuno nelle proprie scelte è responsabile, io per quello che ho fatto ritengo che sia giusto dimettermi dalle cariche pubbliche che ricoprivo. Cercherò di tornare umile, di ripartire. Gli sbagli fanno crescere».