LA CRISI SIRIANA. Uccisi diversi soldati siriani dai colpi di artiglieria turchi. Dopo la riunione Nato la Turchia chiede l’intervento dell’Onu.
La Turchia risponde. E bombarda di nuovo la Siria, dopo l’apertura di fatto delle ostilità con il bombardamento che ha provocato la morte di 5 civili turchi. Il governo turco ritiene che la crisi siriana sia una minaccia per la sicurezza del Paese e d ga chiesto l’approvazione del Parlamento per operazioni militari fuori dai confini nazionali.
SI DEL PARLAMENTO – E il parlamento di Ankara riunito a porte chiuse ha approvato la mozione presentata dal premier Recep Tayyip Erdogan che autorizza per un anno possibili operazioni militari turche in Siria. La Grande Assemblea di Ankara ha dato luce verde a operazioni militari oltre il confine nazionale. Nella mozione al parlamento Erdogan ha indicato che la crisi siriana «mette in pericolo la stabilità e la sicurezza nella regione» e mette a rischio la sicurezza nazionale della Turchia.
GLI OBIETTIVI– Comunque nella notte l’arteglieria turca avrebbe già colpito alcuni obiettivi vicino alla città siriana di Tel Abyad. In particolare colpita una posizione dell’esercito siriano nella regione di Rasm al Ghazal, alla frontiera. E diversi soldati sono stati uccisi: le prime stime parlano di 5 morti e 15 feriti.
LA POSIZIONE DELL’ITALIA – Una scelta quella di Ankara che, in ogni caso, troverà il sostegno dell’Italia. Per il ministro degli Esteri, Giulio Maria Terzi: «Fino ad ora si è rimasti nell’ambito dell’articolo 4 sul piano della concertazione politica fra paesi dell’Alleanza, ma anche nel Consiglio Nato di questa notte è stato riaffermato il principio della indivisibilità della sicurezza, al quale i membri dell’Alleanza tengono molto». Il titolare della Farnesina ha poi ribadito la sua «solidarietà e quella del governo italiano all’esecutivo turco».
IL RUOLO DELL’ONU – Intanto sul fronte diplomatico, una riunione urgente della Nato si è svolta nella notte a Bruxelles su richiesta della Turchia in cui l’Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all’aggressione contro la Turchia. Il bombardamento «è una grave violazione delle leggi internazionali» e costituisce un motivo di grande preoccupazione per tutti gli alleati, che lo condannano con forza«, si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione. L’Alleanza «continua a sostenere la Turchia e chiede di mettere immediatamente fine a questi atti aggressivi contro un Paese alleato«. Giovedì si riuniranno i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere sugli incidenti e sulla situazione di estrema tensione tra i due Paesi. La Turchia ha intanto già chiesto che il Consiglio di sicurezza intervenga contro Damasco. «Si tratta di un atto di aggressione della Siria contro la Turchia – ha detto l’ambasciatore Onu Ertugrul Apakan in una lettera all’ambasciatore del Guatemala, presidente di turno, Gert Rosenthal – che costituisce una flagrante violazione della legge internazionale». Mosca si è schierata dalla parte di Damasco.
IN SIRIA – Ed è proprio nella capitale siriana che si sono consumate nuove violenze. Sono almeno 25 i membri della Guardia repubblicana siriana uccisi stamani dai ribelli dell’Esercito libero (Esl) anti-regime. Lo riferisce l’ufficio stampa del Consiglio militare dell’Esl della regione di Damasco. Precisando che i soldati governativi sono caduti in un agguato mentre tentavano di penetrare a Qudsaya, sobborgo a ovest della capitale.