Il governatore della Puglia: «Matteo è subalterno al liberismo». Il leader di Sel a Sky Tg24: «La mia compagna elettorale? A zero euro. Ho ridotto il mio stipendio di altri 50 mila euro».
«In Renzi c’è una marcata adesione a modelli culturali che io penso debbano essere rottamati». Lo dice Nichi Vendola intervistato da Maria Latella a Sky Tg24. Secondo Vendola bisogna infatti «rottamare la subalternità culturale di certa sinistra al modello liberista che sta scorticando l’Europa». «Tanto Bersani quanto Renzi oggi sono miei competitori – dice Vendola – ma spero che la competizione non scalfisca i rapporti umani e non precipiti nella violenza verbale».
PENATI È COME FIORITO – «Io ho costruito un pezzo del mio cammino con alcuni dei protagonisti del Pd – dice ancora Vendola – e in alcuni casi li ho contrastati. Ma non tanto per l’età quanto per le posizioni politiche». Poi l’intervistatrice gli chiede se Penati (il consigliere regionale del Pd sotto inchiesta a Milano, ndr) deve dimettersi. Vendola prima tentenna poi senza alcun dubbio: «Penati? Come Fiorito, deve dimettersi, racconta una storia indecente. Dovrebbe liberare il suo seggio e andare a difendersi dai magistrati». E Renzi come ha reagito? «La domanda successiva?» sorridendo ha contro-domandato ai giornalisti il sindaco di Firenze. Riferendosi all’assemblea nazionale di venerdì del Pd, Renzi ha aggiunto che «è stata una giornata nella quale si sono cercati più i punti di unione e che quelli di divisione: bene così. Adesso il confronto è sulle idee».
LE SPESE – In precedenza Vendola aveva attaccato Renzi anche sulle spese per la campagna delle primarie. «Per la manifestazione di lancio a Ercolano abbiamo speso 8.000 euro. La mia campagna si avvicinerà al costo di zero euro. Non abbiamo l’appoggio degli investitori privati, non abbiamo la simpatia di nessuna fondazione bancaria o di qualche forte gruppo. Anzi, mi vedono come una minaccia. Noi ci reggiamo sul volontariato». E sulla moralizzazione della politica a partire dalla riduzione degli emolumenti: «Quest’anno ho ridotto il mio stipendio di altri 50 mila euro. Ci voleva un segno di assoluta sobrietà, perché chi fa politica deve sentire il dolore del paese. Non è un modo strumentale di affrontare la questione e mi pare di avere molti critici e pochi emulatori».
GIUSTIZIA – Il leader di Sel ha poi parlato di giustizia: «Penso sia molto importante fare il contrario di quello che ha fatto la destra». E aggiunge: «Bisogna mettere al centro del codice penale i reati dei colletti bianchi e, invece, occuparsi dei poveri cristi non con il carcere duro, ma magari con i servizi sociali».
ILVA – Infine sull’Ilva: «All’Ilva di Taranto – ha rilevato Vendola – abbiamo imposto le normative più avanzate di Europa. La magistratura ora chiede a tutte le industrie italiane di fare un salto qualitativo. Ci vorrebbe un governo con una politica industriale non prona ai grandi gruppi».
RENZI – «Vedo che dopo la serenità di sabato, qualche candidato alle primarie immagina di alimentare la polemica attaccando gli altri», replica Matteo Renzi su Facebook. «In modo gratuito peraltro. Va bene così. Ognuno risponde per se stesso. Io non parlo male degli altri, noi vogliamo parlare bene dell’Italia. Per cui invito tutti i miei amici a non cadere nelle provocazioni. Siamo pronti a confrontarci sulle idee ovunque. Ma agli attacchi gratuiti rispondiamo con l’arma più bella, il sorriso». Inoltre da Matera, il sindaco di Firenze ha fatto una battuta su D’Alema che aveva detto che se vincesse Renzi morirebbe il centrosinistra: «Credo che D’Alema sbagli a dire queste cose. Non sono mica Jack Lo Squartatore. Se vincessimo noi porteremmo avanti il rinnovamento negli uomini, nelle idee e nei progetti».