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Bambino affidato al padre, la polizia lo preleva a scuola. Scoppia la rissa. Schifani: «Chiarimenti dalla polizia». Manganelli: avviata inchiesta interna

NEL PADOVANO. Il giudice aveva assegnato l’intera patria potestà del piccolo al papà. Gli agenti si sono presentati alle 8 del mattino ma sono stati aggrediti. Una zia ha filmato tutto.  IL DIBATTITO SUL BAMBINO PRELEVATO A SCUOLA. Il presidente del Senato: episodio gravissimo, i comportamenti cui abbiamo assistito meritano immediati provvedimenti. Interrogazioni di Borghesi (Idv) e Galli (Fli).

PADOVA – Un ordine del tribunale da eseguire, un bambino che, per decisione dei giudici, non può più stare con la madre, e la polizia che interviene in una scuola pubblica portandolo via dalla sua mamma e dai nonni. Si è consumato un dramma famigliare in una scuola elementare dell’Alta Padovana. Alle otto del mattino la polizia si è presentata nella scuola dove il bambino studia. Gli agenti avevano il compito di prelevarlo e di portarlo in una struttura protetta, perché i giudici della corte d’Appello di Venezia hanno deciso che la patria potestà del piccolo deve andare unicamente al papà. C’erano stati diversi tentativi di eseguire gli ordini dei giudici: doveva essere il padre a prelevare il bambino, il genitore, hanno riferito ambienti della questura di Padova, ci ha provato più volte presentandosi nella casa in cui il piccolo sta con la mamma. Ma ogni volta il bambino «si nascondeva». A quel punto è stato deciso che la separazione doveva avvenire in un territorio neutro, e, a tre mesi dall’ordinanza, l’esecuzione è avvenuta mercoledì.

I poliziotti si sono presentati a scuola con il papà. Oltre il cancello la mamma teneva il bambino per un braccio. La polizia ha riferito che i nonni, anche loro presenti, si sono avventati sugli agenti, per impedire loro di portare via il bambino. Il piccolo ha cominciato a scappare attorno alla scuola e altri agenti lo hanno rincorso. Lo hanno preso e lo hanno portato via. Vicino, una zia aveva una videocamera con la quale ha ripreso la scena. Poi ha spedito il video alla trasmissione «Chi l’ha visto» che l’ha mostrato in prima serata. Qualche tempo fa, ha detto l’avvocato della donna, la mamma aveva fatto un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento, ricorso che è stato rigettato dalla Corte. I due poliziotti aggrediti sono stati poi curati in ospedale a Cittadella. Nulla di grave, solo qualche graffio. Dopo la diffusione del video, la polizia ha scritto un comunicato stampa dove si legge che «l’intervento è stato eseguito presso la scuola in quanto i tentativi esperiti in passato presso la casa materna e dei nonni non avevano avuto l’esito sperato, il bambino si nascondeva alla vista degli assistenti sociali e dal personale sanitario intervenuti”. “Non dovevamo farlo noi – aggiunge al voce Eduardo Cuozzo, dirigente della divisione anticrimine della Questura di Padova, che ha coordinato l’intervento – lo doveva fare personale specializzato o il papà. Purtroppo i tentativi sono falliti”.

PADOVA – Il caso del bambino di 10 anni prelevato a scuola dalla polizia di Padova in forza di una sentenza della Corte d’appello di Venezia è arrivato fino alle alte sfere della politica. Nel primo pomeriggio è arrivata una dura nota del presidente del Senato, Renato Schifani, che «ha chiesto urgenti e tempestivi chiarimenti al capo della polizia Antonio Manganelli sul gravissimo episodio che ha visto, a Padova, trascinare con forza un bambino di 10 anni da personale della polizia di Stato fuori dalla scuola per essere condotto in una casa-famiglia». La nota prosegue analizzando il video diffuso mercoledì sera da Chi l’ha visto? e ribadisce: «I bambini hanno diritto ad essere ascoltati e rispettati e ogni provvedimento che li riguardi deve essere posto in essere con la prudenza e l’accortezza imposti dalla loro particolare situazione minorile. Comportamenti come quello al quale abbiamo tutti assistito, meritano immediati chiarimenti ed eventuali provvedimenti». Pronta è arrivata anche la risposta del capo della Polizia che ha immediatamente disposto un’inchiesta interna. Il filmato integrale della Polizia è stato trasmesso all’autorità giudiziaria,

LE ALTRE REAZIONI – I parlamentari di Idv Antonio Borghesi e di Fli Daniele Galli hanno presentato due interrogazioni parlamentari. Per Alessandra Mussolini (Pdl) «i giudici che emettono tali ordinanze dovrebbero essere loro stessi allontanati dai tribunali di appartenenza». Stefano Pedica (Idv) se la prende coi poliziotti: «Il bambino è stato trattato peggio di Totò Riina e avrà quel trauma per tutta la vita». Angelo Bonelli (Verdi): «Chiediamo l’intervento del ministro dell’Interno e del Guardasigilli: chi ha sbagliato deve essere rimosso». L’ex ministro per le Pari Mara Carfagna (Pdl) sottolinea l’importanza della preparazione di chi si deve occupare di minorenni. Aggiunge Flavia Perina (Fli): «Sentire un dirigente dire a una zia disperata “io sono un commissario di polizia e lei non è nessuno” è una vergogna». «Sdegno» è stato espresso dalla senatrice del Anna Serafini (Pd, senatrice, vicepresidente della commissione parlamentare Infanzia e adolescenza). Il presidente dell’Osservatorio sui minori Antonio Marziale ha parlato di «anni di lavoro gettati al vento dall’intervento della polizia». (Ansa)

R. P.

Bambino affidato al padre, la polizia lo preleva a scuola. Scoppia la rissa. Schifani: «Chiarimenti dalla polizia». Manganelli: avviata inchiesta internaultima modifica: 2012-10-11T17:13:36+02:00da
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