Informati Subito

Spesa «amara»: in un anno più 4,7% Il boom? Pesa il rialzo dei carburanti. Polizze e mutui, sgravi solo per 570 euro. La stampa estera promuove Monti: «Legge stabilità, una lezione ai partiti»

RILEVAZIONE SUL COSTO DELLA VITA. L’Istat: pesanti i rincari di benzina (20,1%) e gasolio (21,7%). L’indice complessivo (Nic) stabile al 3,2%. Calo dei medicinali. Ecco il limite massimo dello “sconto” sulle imposte che i contribuenti potranno ottenere. Meno detrazioni già sui redditi di quest’anno, ma le nuove aliquote da gennaio. Dal financial times al wall street journal: coro unanime di consensi: «Sta dimostrando che è possibile sostenere misure che siano popolari e tecnicamente sostenibili».

ROMA – Prosegue la corsa al rialzo dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori (ovvero il paniere che forma il cosiddetto «carrello della spesa»): a settembre l’indice complessivo è aumentano dello 0,8% rispetto al mese precedente e il tasso di crescita su base annua sale al 4,7%, dal 4,2% di agosto. È quanto reso noto dall’Istat con l’aggiornamento mensile della rilevazione sui «prezzi al consumo». Stabile, invece, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic): più 3,2% su base tendenziale (lo stesso valore registrato ad agosto).

IL BOOM DELL’ENERGIA – Sul dato sembra aver pesato in maniera corposa il trend del settore carburanti. In un mese, infatti, il costo della benzina è salito del 3,9% facendo balzare il tasso di crescita tendenziale annuo al 20,1% (in sensibile accelerazione dal 15,1% di agosto). Per quanto riguarda il gasolio per mezzi di trasporto la crescita su agosto è del 3,1% (21,7% annuale dal 17,5% del mese precedente). Infine, anche il prezzo del gasolio per riscaldamento segna un forte rialzo su base mensile (più 2,5%) con un’ulteriore accelerazione del tasso di incremento su base annua (10,3% dall’8,2% di agosto). Con riferimento al comparto regolamentato, il lieve aumento congiunturale è imputabile al rialzo dello 0,1% del prezzo del gas naturale, in crescita del 13,2% sul piano tendenziale.

L’ALIMENTARE – Per quanto riguarda gli alimentari non lavorati, l’aumento su base mensile dei prezzi è imputabile alla crescita dei prezzi dei vegetali freschi (+7,1%, +10,2% su base annua). Aumenti congiunturali, per quanto più contenuti, si registrano per i prezzi di tutti i rimanenti prodotti del comparto, ad eccezione per quelli della frutta fresca che diminuiscono dello 0,6% (+6,1% in termini tendenziali). In particolare sono da mettere in luce i rialzi dei prezzi della carne, e segnatamente del pollame (+0,7%, +2,2% in termini tendenziali), della carne suina (+0,5%, +2,6% rispetto a settembre 2011) e di quella bovina (+0,4%, +2,7% su base annua).

IL CALO DEI TRASPORTI – Con riferimento ai servizi relativi ai trasporti, l’Istat indica una diminuzione dovuta a fattori stagionali per i prezzi del trasporto aereo passeggeri (-26,5%, -3,4% su base annua) e di quello marittimo (-33,7%, +3,5% in termini tendenziali). In diminuzione risultano anche i prezzi del trasporto ferroviario passeggeri (-2,2%, -2,5% rispetto a settembre 2011).

GIU’ I MEDICINALI – Invariati sul piano congiunturale risultano anche i prezzi dei Beni regolamentati che aumentano del 6,9% sul piano tendenziale (lo stesso valore registrato nei due mesi precedenti). Con riferimento a questi ultimi, ad un maggior livello di dettaglio, si rileva una diminuzione congiunturale dello 0,3% per i prezzi degli altri beni regolamentati (in flessione dell’1,9% rispetto a settembre 2011), determinato dal calo dei prezzi dei Medicinali di fascia A.

ROMA – Non più di 570 euro l’anno. Sarà questo il limite massimo dello “sconto” sulle imposte che i contribuenti più ricchi, quelli che dichiarano più di 15 mila euro l’anno, potranno ottenere con le detrazioni fiscali del 19% dopo l’introduzione del tetto di 3mila euro fissato dal governo con la nuova Legge di Stabilità. Dal tetto saranno escluse le detrazioni per i familiari a carico, per i redditi da lavoro dipendente o pensione, quelle legate alle spese sanitarie, alle locazioni e quelle del 36 e 55% relative alle ristrutturazioni edilizie (GUARDA: i nuovi sgravi fiscali). Per molti cittadini sarà comunque una bella batosta. Che peserà già sulla prossima dichiarazione, ovvero sui redditi 2012. Invece il taglio di un punto delle prime due aliquote Irpef scatterà dal prossimo gennaio, quindi sui redditi 2013, anche se il testo della manovra approvata martedì dal Consiglio dei ministri non è stato ancora diffuso.


Alla riduzione dei benefici fiscali dovuta al tetto di 3mila euro, per i redditi più alti, si sommano anche gli effetti negativi della nuova franchigia “universale” di 250 euro introdotta su alcune deduzioni e sulle detrazioni del 19%, comprese, questa volta, anche quelle relative alle spese mediche. A conti fatti è questa la misura che peserà di più sulle tasche dei contribuenti: secondo le stime dei tecnici del governo la franchigia dovrebbe assicurare nel 2013 un maggior gettito di 1,7 miliardi di euro, il tetto alle detrazioni solo 300 milioni. Due miliardi di euro in tutto che dal 2014, per il venir meno del gioco degli acconti e dei saldi che gonfierà il gettito del primo anno, si stabilizzerà sugli 1,2 miliardi.

Nel mirino
Un testo definitivo delle nuove norme fiscali non c’è ancora, ma secondo fonti concordanti, le deduzioni dal reddito imponibile che d’ora in avanti saranno soggette alla franchigia dei 250 euro (solo nel caso dei redditi superiori a 15 mila euro) sono quelle previste dall’articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (per la precisione quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Ovvero le deduzioni relative alle spese per le adozioni internazionali, alle spese mediche e di assistenza nei casi di invalidità grave e permanente, all’assegno al coniuge divorziato o separato (fatta eccezione per quelle di mantenimento dei figli), alle erogazioni liberali a favore delle università, degli enti di ricerca, delle organizzazioni non governative, dei parchi nazionali e regionali.
Tutte queste spese potranno essere portate in deduzione dall’imponibili ciascuna per la sola quota che eccede i 250 euro, mentre restano in vigore i tetti massimi di deducibilità di alcune di queste spese. Ad esempio, per i contributi a favore delle organizzazioni non governative resterà anche il limite massimo rappresentato dal 2% del reddito complessivo dichiarato. Così come per le adozioni internazionali resta fermo il tetto massimo della deduzione, pari al 50% della spesa sostenuta.

I limiti del reddito
Nel mirino del fisco entrano tutte le detrazioni “minori” di cui godono i contribuenti con oltre 15 mila euro di reddito, alle quali sarà applicata la franchigia universale e che concorreranno pure al raggiungimento del tetto dei 3 mila euro. Gli sconti fiscali oggetto della misura sono quelli previsti dall’articolo 15 dello stesso Testo Unico. E cioè le detrazioni del 19% sugli interessi pagati sui mutui per l’acquisto, la ristrutturazione e la costruzione della prima casa, sulle spese sostenute per le assicurazioni sulla vita, per l’istruzione, per i funerali, per gli addetti all’assistenza personale (le badanti), le attività sportive dei figli, le spese relative all’intermediazione delle agenzie immobiliari, le erogazioni alle onlus.

Tetto e franchigia
Alle spese sanitarie si applicherà la nuova franchigia dei 250 euro, che di fatto raddoppia rispetto ai 129,11 attuali, ma queste non concorreranno al raggiungimento del tetto dei 3 mila euro. In alcuni casi la nuova franchigia farà scomparire del tutto le detrazioni del 19%. Come quelle per la palestra dei figli minorenni: il limite della spesa detraibile al 19% era di 210 euro, sotto la franchigia. Lo sconto dunque sparisce, a meno che non si abbiano due o più figli. Restano in vigore, per tutte le detrazioni che concorrono al tetto, anche i limiti massimi della spesa scomputabile dall’imposta (per le erogazioni alle onlus e alle università, ad esempio restano i 2.065 euro). Il tetto dei 4 mila euro per le spese detraibili relative al mutuo casa sarà ricondotto a quello complessivo dei 3 mila euro, del quale però potrà usufruire ciascun coniuge se il mutuo è cointestato. In ogni caso il tetto dei 3 mila euro dovrà essere calcolato sull’importo delle spesa portate in detrazione, sottratta per ciascuna di queste la franchigia.

Il premier Mario Monti, con il ministro del Tesoro Vittorio Grilli e il sottosegretario Antonio Catricalà (Imagoeconomica)

Il Financial Times promuove le misure fiscali della legge di stabilità italiana. Sottolineando che il pacchetto, nel quale ci sono il taglio delle prime due aliquote Irpef e le misure a favore del salario di produttività, «non devono essere viste come un rilassamento rispetto al rigore», rileva come il taglio delle tasse deciso dal premier italiano Mario Monti sia «una lezione per i partiti politici italiani».

LE SCELTE – «Come Monti ha dimostrato – sottolinea Ft nel commento – è possibile sostenere misure che siano allo stesso tempo politicamente popolari ed economicamente sostenibili senza rinnegare il consolidamento del bilancio». Giudizio abbastanza positivo arriva anche dal Wall Street Journal che, in un commento dedicato in gran parte alla situazione dell’economia della Spagna, conclude dicendo: «Non tutte le notizie che arrivano questa settimana dall’Europa sono terribili» e cita la decisione di Monti di tagliare l’Irpef per le prime due aliquote e di aumentare di un punto l’Iva. «Un passo avanti e un passo indietro – commenta Wsj – che è meglio di quanto accade normalmente oggi in Europa».

Mario Sensini e Redazione online

Spesa «amara»: in un anno più 4,7% Il boom? Pesa il rialzo dei carburanti. Polizze e mutui, sgravi solo per 570 euro. La stampa estera promuove Monti: «Legge stabilità, una lezione ai partiti»ultima modifica: 2012-10-12T16:04:04+02:00da
Reposta per primo quest’articolo