PRIMARIE DEL PD A TORINO. Battute: «In ritardo, colpa del volo dalle Cayman…». Su Monti: «Chi dice che la crisi è finita vi prende in giro…».
Comincia con una battuta: «Mi scuso per il ritardo, ma è a causa di un volo dalle Cayman, dove sono andato a prelevare le ultime risorse che erano fondamentali…». Poi però Matteo Renzi smette di scherzare. E al PalaOlimpico di Torino delinea il suo programma e chiede una «sinistra coraggiosa», capace di ascoltare ma anche di decidere. Con tanto di previsioni: «Il mio Pd arriva al 40 per cento, il loro (quello di Bersani, ndr) al 25».
MONTI – Non mancano neppure le critiche. Come quella sulle previsioni del premier Monti sul miglioramento della situazione economica: «Chi vi dice che la crisi è finita vi prende in giro. La crisi non ha una fine, è un cambiamento. Ed è anche una opportunità. Noi siamo di sinistra perché non abbiamo paura del futuro. Futuro è parola da pronunciare con piacere, non con angoscia».
Più tardi nella giornata, torna sul tema Monti e sull’ipotesi di un Monti bis, ospite del programma «In mezz’ora» di Lucia Annunziata. «Sono con Monti – precisa – quando fa la riforma delle pensioni, ma non sulla legge di stabilità:mi riservo un giudizio punto per punto». «Monti ha ridato autorevolezza al Paese ma è un governo privo di anima – aggiunge -. Chi vince le primarie è il candidato del centrosinistra e, vinte le elezioni dovrà governare l’Italia: non credo al Monti bis. Però chi vince non può tornare indietro su alcuni temi, penso alle pensioni».
BERSANI Messaggi anche a Bersani. Sulle regole delle primarie: «Caro segretario – dice Renzi – le regole fanno male a te. Le primarie sono ispirate dalle vostre paure e non dal nostro coraggio. Mi spiace per Bersani. La parola comunicazione non deve far paura alla sinistra, non è una parolaccia. È un autogol se la comunicazione è di plastica, come qualcun’altro ha fatto per molti anni».
Poi Renzi torna sulle polemiche generate a Milano dalla cena con gli esponenti della finanza: «Conosco Serra, lo stimo, temo la polemica si ritorca contro Bersani, lo dico con dispiacere perché è il segretario, ha detto delle parole di troppo, credo che farebbe bene a scusarsi anche per evitare ulteriori guai». «Serra non ha la sede alle Cayman – aggiunge Renzi – risiede in Inghilterra e utilizza le regole della finanza in modo regolare. Io non credo che la politica debba essere subalterna alla finanza e alle banche, mentre in passato lo è stata».
IL PROGETTO – Quanto al suo programma, Renzi spiega che la «sinistra non può essere talebana e integralista, non può sostenere che chi la pensa come me vada distrutto con tutte le armi. Questa non è la nostra sinistra, è la loro. La sinistra che vogliamo noi è quella del coraggio, che decide, che ascolta e concerta tutto, soprattutto l’ora di decidere».
«SE PERDO NON SCAPPO» – Su ciò che farà in caso di sconfitta alle primarie, Renzi ha ripetuto concetti già espressi: «Io non scappo con il pallone sottobraccio. La nostra sinistra è leale. Quando si perde si dà una mano a chi vince. Si può perdere, ma non si può perdere la faccia. Non scateneremo una guerra, non faremo un altro partito. Lavoreremo con il sorriso». L’invito a chi lo ascolta, a chi lo segue, è di coltivare l’entusiasmo e la passione della politica: «Vivete questo mese con la libertà, la leggerezza e il sorriso di chi sa che non sta combattendo una battaglia personale ma sta provando a restituire bellezza alla politica».
VELTRONI E D’ALEMA – «Due autorevoli leader del centrosinistra – dice a proposito di Veltroni e D’Alema – hanno scelto di fare un passo indietro, io non dico che era ora ma è stato un gesto importante, abbiamo bisogno di voltare pagina».
FIAT – Dopo il comizio Renzi si sofferma a parlare con i giornalisti: «Se dovessimo assumere responsabilità di governo ci relazioneremo con Fiat per quello che è: una delle più grandi aziende di questo Paese. Sperando che la crisi del mercato automobilistico cambi segno. Marchionne – aggiunge Renzi – ha fatto un errore ad attaccare Firenze. Doveva attaccare me. Ma penso che sia stato un errore di comunicazione di cui si è accorto subito, come dimostra la sua marcia indietro, per usare un linguaggio automobilistico. E poi si sa, le frecciatine vanno e vengono…».
DENARO – Non demonizzare il denaro, è stata una delle altre provocazioni al mondo della sinistra di Renzi. Sul tema interviene, a margine della manifestazione, Giorgio Gori, coordinatore della campagna di Matteo Renzi: «Il dialogo con il mondo della finanza e delle banche è importante quanto il dialogo con il mondo del lavoro», dice. E aggiunge: «Mi sembra un boomerang al contrario perché ci sono moltissime aziende del credito, anche italiane che hanno sedi in questi luoghi dove non è illecito averle».