PALERMO I FUNERALI DELLA RAGAZZA UCCISA VENERDì SCORSO. Annunciata medaglia al valor civile per la ragazza. Tre denunciati: avrebbero aiutato Samuele nella fuga.
PALERMO – La bara bianca con le spoglie di Carmela Petrucci, la studentessa 17enne uccisa venerdì scorso a Palermo, è stata accolta stamane tra migliaia di applausi al suo arrivo nella chiesa di Sant’Ernesto, dove si sono celebrati i funerali. Tra i cuscini di fiori anche quello inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Parenti e amici si sono stretti in lunghi abbracci davanti all’altare. Incontenibile il dolore dei genitori. Presenti anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il prefetto Umberto Postiglione e il questore Nicola Zito. La chiesa era stracolma di giovani, mentre all’esterno almeno un migliaio di persone ha atteso la conclusione della cerimonia per rivolgere un ultimo saluto alla ragazza. Tanti gli striscioni portati dai palermitani: in uno c’è scritto «Un assassino ha spezzato le ali di un angelo. Noi donne siamo carne da macello». Ad officiare la funzione è stato il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, che ha rivolto un pensiero ai genitori e alla sorella della giovane, invitandoli a non cedere all’odio e al rancore.
L’OMELIA DEL CARDINALE – «La rabbia è sempre una sconfitta e questa mattina non possiamo essere perdenti», ha detto l’arcivescovo di Palermo nell’omelia. «Dobbiamo tenerci uniti, forti in un unico abbraccio», ha continuato, «stringerci forte intorno a Carmela che in modo diverso continua ad essere in mezzo a noi e ci dice il suo grazie per trovarci tutti qui». «La nostra fede si fa preghiera anche per Samuele», ha detto poi Romeo riferendosi al ragazzo arrestato per l’omicidio, l’ex fidanzato di Lucia, sorella di Carmela, «perché possa intraprendere il cammino del pentimento. Se si confonde l’amore con il possesso», ha continuato, «allora ogni volta che l’altro si dimostra diverso da come si vorrebbe, si rimane deluso. Cari giovani, tenete bene aperti gli occhi». E poi: «Le vittime non sono solo Carmela e Lucia, siamo noi, il liceo, la famiglia, Palermo intera».
I GENITORI: «ADDIO ANGELO» – Dopo la comunione i ragazzi del liceo classico «Umberto» hanno letto un pensiero dedicato alla loro sfortunata compagna di classe. Poche righe per ricordare il suo sorriso, la bravura a scuola, e i ricordi più belli che li accompagneranno per il resto della loro vita. La famiglia Petrucci ha ricordato la ragazza, studiosa e amante della tranquillità, «che si prodigava sempre per dirimere le piccole liti che nascevano in famiglia», con alcuni messaggi affidati per la lettura a un cugino di Carmela, salutandola così: «Addio, nostro angelo». Il pensiero dei Petrucci è andato anche alle forze dell’ordine, per il lavoro svolto e che ha portato alla cattura immediata dell’assassino, e ai ragazzi presenti in chiesa, perché amino «la propria famiglia, perché non c’è nulla di più importante». Il papà della ragazza, Serafino, si è augurato che «nessun padre debba più piangere la morte della figlia uccisa da una mano vile. Chiediamo che la violenza sulle donne sia punita e repressa senza sconti di pene», ha scritto nel messaggio letto in chiesa.
L’ULTIMO APPLAUSO – Ad attendere l’uscita dalla chiesa del feretro di Carmela Petrucci, almeno un migliaio di persone, silenziose e composte, rimaste in attesa nella strada antistante l’edificio religioso, via Campolo, chiusa al traffico e presidiata dalle forze dell’ordine. La folla ha tributato un lungo e fragoroso alla 17enne accoltellata la scorsa settimana a Palermo. Nel percorso verso il cimitero di Santa Maria di Gesù, il feretro è stato portato al liceo «Umberto I»: una breve sosta, nello spiazzo antistante l’istituto, dove i compagni di scuola hanno dato l’ultimo saluto a Carmela.
MEDAGLIA – Intanto il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, intervenendo alla prima conferenza antimafia organizzata a Palermo dal Centro Pio la Torre, ha annunciato che una medaglia al valor civile verrà conferita dal presidente della Repubblica a Carmela Petrucci. Ieri sera, lunedì, duemila fiaccole hanno illuminato il percorso che va dal liceo frequentato dalla ragazza, l’«Umberto I», al palazzo in cui abitava con la famiglia, e dove è stata barbaramente uccisa. La manifestazione è stata organizzata dai compagni di scuola di Carmela.