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Il vademecum del perfetto giornalista (secondo il Movimento Cinque Stelle)

EDUCAZIONE LINGUISTICA. Una mail della sezione milanese invita la stampa a usare termini adeguati quando si tratta della loro «forza politica».

Capita di ricevere molte mail nelle redazioni riguardo la comunicazione politica. E molte telefonate dove si segnala che il parlamentare X avrebbe detto una cosa diversa da quella riportata (o, più spesso ultimamente, che il consigliere Y non sarebbe stato condannato bensì prescritto). Ma quella ricevuta dalla sezione milanese del Movimento 5 Stelle è un assoluto inedito.

 

 


IL VADEMECUM – Con un preciso uso dei maiuscoletti e dei colori, gli «attivisti» dettano le linee guida alla stampa, una sorta di vademecum del perfetto giornalista secondo loro. Ovvero come ci si deve linguisticamente comportare quando si trattano questioni inerenti il loro «movimento», perché è «necessario che il VOCABOLARIO di riferimento usato dai media sia coerente e corretto». Per questo motivo, continua la nota, «è indispensabile che tutti voi giornalisti, redattori, caporedattori e direttori poniate la massima attenzione ad EVITARE PAROLE CHE NON APPARTENGONO ALLA REALTA’ DEL MOVIMENTO».

IL RIMBROTTO – Di conseguenza, stando alla nota, si dovrebbe dire «Movimento» non «Partito»; «Portavoce» non «Leader»; «Attivisti del Movimento a 5 Stelle» non «Grillini». Ma suvvia, è consentito anche «Attivisti 5 Stelle» e perfino «Attivisti», un generoso atto di pietà per i poveri titolisti. Arriva poi il rimbrotto al Sole 24 ore (oltre alla conseguente richiesta di modifica) per aver scritto: «grillini primo partito a Palermo». Due errori a penna rossa dunque. E «grillini» è ovviamente il più grave perché «la parola GRILLINI è scorretta e anche un po’ offensiva, in quanto riduttiva e verticistica». Intesi?

Matteo Cruccu

Il vademecum del perfetto giornalista (secondo il Movimento Cinque Stelle)ultima modifica: 2012-10-29T15:43:01+01:00da
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