LA TRAGEDIA. Aperta un’inchiesta sul decesso di Claudio Marsella. Era al lavoro nel reparto Movimento ferroviario.
TARANTO – Un giovane operaio dell’Ilva, Claudio Marsella di 29 anni, di Oria (Brindisi) locomotorista, è morto mentre era al lavoro nello stabilimento di Taranto. Il corpo è stato trovato ai piedi di un locomotore nei pressi di uno dei moli interni al recinto dello stabilimento.
LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO – Il 29enne stava lavorando nel reparto Mof (Movimento ferroviario) ed è rimasto schiacciato durante le operazioni di aggancio della motrice ai vagoni, riportando lesioni al torace e la frattura del femore. A soccorrere Marsella sono stati alcuni colleghi. Le sue condizioni erano già molto gravi all’arrivo dell’ambulanza del 118, che ha trasportato l’operaio in ospedale. Marsella è deceduto poco dopo il ricovero.
APERTA UN’INCHIESTA – La Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta sulla morte dell’operaio dell’Ilva. Il locomotore è stato posto sotto sequestro per consentire di ricostruire la dinamica. Era dal dicembre del 2008 che non si verificava un incidente mortale all’Ilva. In quella occasione morì l’operaio polacco Jan Zygmunt Paurovicz, di 54 anni, alle dipendenze di una ditta dell’appalto, che precipito da un ponteggio allestito nell’altoforno 4.
LO SCIOPERO – Le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm, con le Rappresentanze sindacali unitarie di stabilimento, hanno proclamato uno sciopero immediato che terminerà alle 7 di domani mattina. «Fim, Fiom e Uilm – è detto in una nota congiunta – chiedono a tutti gli enti preposti di fare chiarezza sull’ ennesimo infortunio mortale che ha coinvolto un altro giovane lavoratore». Le organizzazioni sindacali esprimono inoltre «la propria vicinanza ai famigliari del lavoratore scomparso».
IL LUTTO AZIENDALE – La direzione aziendale dell’Ilva di Taranto «nell’esprimere piena vicinanza ai parenti» dell’ operaio morto questa mattina, «ha deciso di sospendere le attività dello stabilimento, relative al primo turno, in segno di cordoglio». In una nota la direzione aziendale precisa che l’incidente è avvenuto «intorno alle 8.45 circa, in prossimità del 5 sporgente». L’operaio era in forza al reparto movimento ferroviario. Sulle dinamiche dell’incidente sono in corso accertamenti.
VENDOLA – «Una vita spezzata a 29 anni. L’ ennesimo tributo di sangue versato in una Italia in cui il lavoro e i lavoratori sono marginalizzati». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. «La tragedia capitata a Claudio Marsella, morto di lavoro all’Ilva – aggiunge in una nota – mi addolora e pone una volta di più in evidenza l’urgenza di coniugare il diritto alla salute e il diritto al lavoro, che sono parte di un unico inviolabile diritto, quello alla vita. Non mi sono mai rassegnato allo stillicidio di incidenti e di morti dentro e fuori la fabbrica – insiste Vendola – e per questo continuo con intransigenza a pretendere che l’azienda attivi tutti i meccanismi e le procedure possibili e necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori dentro l’Ilva e dei cittadini che vivono fuori, a Taranto e in provincia. La Regione Puglia fa la sua parte e continua a farla – prosegue – attraverso leggi, monitoraggi, l’elaborazione di dati epidemiologici, tutti a disposizione oggi dell’attività degli inquirenti. Io mi auguro che la proprietà dell’azienda non abbia bisogno di ulteriori eventi traumatici, che sia l’intervento della magistratura, o una legge regionale, o un altro incidente, per comprendere che è arrivato il momento di rispettare le prescrizioni e consentire così ai suoi lavoratori e alla città di Taranto di vivere in condizioni degne di un paese moderno». «Mi unisco al dolore della famiglia di Carlo e dei suoi compagni di lavoro – conclude Vendola – in rappresentanza del governo regionale e di tutta la comunità pugliese».
CLINI – Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, esprime «cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio. Ogni vittima del lavoro – sottolinea in una nota – è un lutto inaccettabile. In questo caso lo è di più perché aggiunge una tragedia umana ad una situazione di tensione che coinvolge tutte le maestranze e la comunità tarantina, che avrebbe invece bisogno di sicurezza sul lavoro e la certezza di vivere in una ambiente sano».
IL SINDACO DI TARANTO – «Ancora una volta Taranto piange la perdita di un lavoratore. La morte del giovane Claudio Marsella, avvenuta in un tragico e crudele incidente lascia tutti costernati e profondamente addolorati». Lo scrive in una nota il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, commentando la morte di Claudio Marsella. «Una maggiore sicurezza sul lavoro, che renda più facile la tutela della vita e della salute dei lavoratori, è senza dubbio – osserva – la sfida che la modernità deve vincere, nella speranza di non dover più pagare tributi di vite umane, perchè lavoro, sicurezza e salute possano coesistere». «In qualità di sindaco, esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia di Claudio, poiché il riconoscimento del sacrificio travalica i confini cittadini e si colloca – conclude Stefano – in un ambito di cui tutti siamo partecipi».