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Sandy, Obama: «Dichiaro lo stato di catastrofe». Il ciclone Sandy è passato, New York sott’acqua

TEMPESTA SULLA COSTA EST DEGLI USA. Stop alle contrattazioni a wall street. Case in fiamme nel Queens, inondati diversi tunnel della metro di New York. Chiusa centrale nucleare in New Jersey. 17 morti finora accertati, 6,5 milioni di persone senza luce. Metropolitana allagata, un ospedale evacuato.

NEW YORK – Dall’acqua al fuoco. L’uragano Sandy, ormai declassato a tempesta tropicale e che, nell’area di New York si è scontrato con una perturbazione proveniente da nord fino a provocare quella che molti chiamano la tempesta perfetta, continua a mietere danni e vittime negli Stati Uniti, almeno 16 oltre ad un uno in Canada. Per il secondo giorno consecutivo resterà quindi chiusa Wall Street, un evento che, per cause naturali, non si verificava dal 1888. L’idea di spostare tutte le operazioni sui circuiti elettronici è infatti stata scartata per motivi di sicurezza, nonchè per la scarsità di personale a disposizione. Si stima che i danni provocati da Sandy alla fine si aggireranno tra i 10 e i 20 miliardi di dollari, di cui solo la metà assicurati. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato lo «stato di catastrofe» a New York. Mentre la devastazione provocata da Sandy in New Jersey è «inimmaginabile» (i morti in questo Stato sono tre). A dirlo è stato il governatore dello Stato, Chris Christie, parlando di intere aree completamente sommerse dalle acque – tra cui la Jersey Shore, l’area costiera – e di danni a strade, ferrovie, ponti. «È qualcosa di mai visto. È terribile». Poi Christie, che appartiene al partito repubblicano, ha ringraziato il presidente Obama.

QUEENS IN FIAMME – Gli oltre 4 metri d’acqua che hanno ricoperto in diversi punti New York hanno provocato interruzioni di corrente (milioni le persone senza luce in tutta la Costa Est) e corto circuiti. Uno di questi potrebbe essere all’origine del furioso incendio che imperversa da ore nel Queens e che ha distrutto oltre 50 case, provocando almeno due feriti. Altri due incendi sono stati segnalati a Brooklyn, uno in un deposito per il riciclo della carta e un altro in un parcheggio, a cui si aggiungono altri roghi sparsi per la città e che si sono potuti alimentare anche a causa dell’allungamento dei tempi di intervento dei pompieri.

METRO ALLAGATA – Le strade di New York si sono riempite di acqua e anche la rete metropolitana è stata allagata, aumentando i timori che la città possa restare paralizzata per i prossimi giorni. Ci potrebbero volere dalle 14 ore ai quattro giorni per eliminare l’acqua dai tunnel della metro, secondo la Metropolitan Transportation Authority.

LA CENTRALE NUCLEARE – Sandy ha provocato anche la rottura di una diga nel Nord del New Jersey, cosa che ha finito per allagare le città di Monachie, Little Ferry e Carlstadt con oltre 1 metro d’acqua. «Siamo impegnati nei soccorsi», ha detto una dirigente della contea di Bergen, Jeanne Baratta. Secondo Baratta, le tre città sono state «devastate» dall’inondazione. La protezione civile ha disposto quindi l’evacuazione di tutti gli abitanti delle tre cittadine. Sempre nel New Jersey, un’unità della centrale nucleare di Hancocks Bridge, è stata chiusa a scopo precauzionale. La centrale si trova vicino al fiume Delaware.

LE VITTIME – Tra le vittime provocate da Sandy, tre persone sono morte anche in Pennsylvania, tra cui un bambino di otto anni colpito da un ramo caduto da un albero. Sono invece due le vittime in Connecticut, dove i forti venti hanno sradicato alberi e pali della luce. Una è un vigile del fuoco, rimasto ucciso quando un albero è caduto sul camion in cui si trovava. Sempre la caduta di un albero è stata la causa del decesso registrato in Maryland, a Pasadena. In West Virginia una donna è morta in un incidente d’auto dovuto al maltempo.

IL BOUNTY – L’ultima vittima è una donna che faceva parte dell’equipaggio della nave replica Bounty, la stessa che fu usata per girare il celebre film con Marlon Brando, affondata a causa della tempesta al largo del North Carolina. I soccorritori sono ancora alla ricerca del capitano della nave, ma disperano di trovarlo vivo. Salvi gli altri 14 membri dell’equipaggio.

OBAMA – La decisione del Presidente Obama di dichiarare lo stato di catastrofe nello Stato di New York «rende disponibili i fondi federali per le persone colpite nelle contee di Bronx, Kings, Nassau, New York, Richmond, Suffolk e Queens», stando a quanto ha precisato la Casa Bianca in un comunicato. Lo stato di catastrofe è stato dichiarato anche per lo Stato del New Jersey, dove il ciclone ha toccato terra lunedì sera.

GREENPEACE – «L’uragano Sandy è un evento meteorologico estremo indotto dal cambiamento climatico e senza un radicale cambiamento di rotta nelle politiche energetiche, fenomeni di questo tipo sono destinati a moltiplicarsi, a divenire sempre più distruttivi, a colpire zone del pianeta tradizionalmente estranee a calamità del genere». Lo fa sapere Greenpeace, sottolineando che uragani di questa intensità e a quelle latitudini, sono una novità degli ultimi anni: gli Stati e le contee costiere del nord degli Stati Uniti rientrano oramai nella dinamica di fenomeni tipicamente tropicali.

NEW YORK – Tutto in una notte: la più grande inondazione dell’ultimo secolo a New York, 17 morti lungo la costa orientale americana (più uno in Canada), 6,5 milioni di persone senza elettricità, la metropolitana allagata con la Mta, la società che la gestisce, obbligata a rinviare la riapertura delle linee, inizialmente prevista per oggi pomeriggio. E un ospedale – quello della New York University – costretto a evacuare i suoi 215 pazienti più gravi perché,dopo il black out nel Lower Est Side, il generatore autonomo che dovrebbe fornire energia elettrica alle sale operatorie e di rianimazione non ha funzionato.

Fino all’imbrunire i newyorchesi e gli americani che vivono sulla costa orientale americana, pur avvertiti da sindaci, governatori e dallo stesso presidente Obama della gravità della tempesta che stava per abbattersi su di loro, hanno sperato che Sandy fosse come Irene: l’uragano che poco più di un anno fa fece danni ingenti, ma senza provocare vere catastrofi. Poi, dal momento in cui il vortice ha raggiunto la costa – le 8 di sera, l’una di notte in Italia – la metropoli ha cominciato a sprofondare nell’acqua mentre i grattacieli vibravano sotto i colpi delle raffiche di vento: intere zone di Lower Manhattan, di Brooklyn e di Staten Island sommerse per un metro o anche un metro e mezzo. L’acqua salata si è infilata nelle stazioni della metropolitana, ha allagato molti tunnel. Allagate anche le piste dell’aeroporto Kennedy e di quello di La Guardia, i più affollati della regione.

L’oceano ha invaso interi quartieri, è salito fino all’Upper East Side, la zona più elegante della città, dove la FDR, l’autostrada costiera, chiusa da ore, è diventata una specie di barriera frangiflutti, spazzata e spesso coperta dalle onde che hanno coperto anche York Avenue e hanno invaso perfino la Prima Avenue, nel tratto a nord della 94esima strada. Poi sono cominciate le esplosioni e gli incendi: prima è saltato un trasformatore della centrale elettrica della Quattordicesima strada, nella parte sud di Manhattan, che ha lasciato senza energia 500 mila famiglie di quella zona. Poi sono arrivate, a raffica, le notizie degli incendi di case invase dall’acqua a New York, ma anche a Long Island e in New Jersey: probabilmente dei corti circuiti che hanno alimentato le fiamme.

Passata la mezzanotte, tuttavia, la forza dei venti ha cominciato a calare e le acque hanno preso a ritirarsi mentre l’uragano, «declassato» a ciclone tropicale, ma ancora coi suoi venti da 80 miglia, ha continuato la sua corsa verso nord, verso l’Ohio e i Grandi Laghi, dopo aver provocato, in West Virginia e Pennsylvania, vere tempeste di neve, scontrandosi con le gelide correnti artiche. Quindici i morti ufficialmente dichiarati fin qui. Vittime di incidenti come quello verificatosi in Queens dove un grosso albero è caduto su una casa uccidendo una donna. Ma nella notte i newyorchesi hanno aspettato con ansia le prime luci dell’alba per andare a verificare di persona i danni. Col timore di trovare non solo devastazioni fin qui solo intuite, ma anche persone care – parenti e amici anziani che vivono ai piani bassi di qualche zona residenziale lontana – intrappolati nelle case. Anche oggi, intanto, scuole, uffici e Borsa di Wall Street chiusi.

Redazione Online

Sandy, Obama: «Dichiaro lo stato di catastrofe». Il ciclone Sandy è passato, New York sott’acquaultima modifica: 2012-10-30T16:10:06+01:00da
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