Il provvedimento non è stato modificato a montecitorio rispetto al voto del senato. I voti a favore sono stati 480, 19 i contrari, 25 gli astenuti. Il ministro Severino: «Nessun compromesso al ribasso».
La Camera ha approvato in via definitiva il ddl anti-corruzione, sul quale martedì l’assemblea di Montecitorio aveva già votato la fiducia al Governo. Il provvedimento non è stato modificato alla Camera rispetto al voto del Senato in terza lettura e quindi diventa legge. I voti a favore delle nuove norme anti-corruzione sono stati 480, 19 i contrari, 25 gli astenuti. Contrari i deputati di Idv e Luca D’Alessandro (Pdl). Tra gli astenuti 10 deputati Pdl, un leghista, 3 di Popolo e Territorio, 4 del Gruppo Misto e i Radicali.
IL COMPROMESSO AL RIBASSO – «Si può sempre fare di più ma non ci sono stati compromessi politici al ribasso. In questo provvedimento si doveva regolare il fenomeno della corruzione», ha subito precisato il ministro della Giustizia, Paola Severino, al termine della votazione, ribadendo che sulle altre materie rimaste fuori, prescrizione, falso in bilancio, voto di scambio e auto-riciclaggio c’è «la seria intenzione del governo dare un contributo».
IL PATTO CORRUTTIVO – L’approvazione definitiva del ddl anti corruzione «è evidente sia un grande risultato sia sotto il profilo della corruzione tra privati che sotto quello della collaborazione tra diverse forze politiche. Tuttavia, ci sono possibili margini di miglioramento». Parole e pensieri del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. «Penso – spiega – che per poter colpire veramente la corruzione occorra creare strumenti giuridici che diano benefici nel caso in cui qualcuno decida di rompere il patto corruttivo. Benefici come gli sconti di pena e le attenuanti, addirittura nell’esecuzione della pena, come per il sistema dei pentiti utilizziamo per ottenere informazioni all’interno delle organizzazioni mafiose».
LA POSIZIONE DELL’UDC – Quella sulla corruzione è «una buona legge in sostanza» e «un importante passo in avanti per un’Italia più giusta, più credibile, cui il gruppo dell’Unione di Centro ha offerto un costante contributo di proposte e anche di mediazione nei momenti critici», ha detto Pierluigi Mantini, svolgendo la dichiarazione di voto per l’Udc.
LA NOTA DELL’IDV – Di tutt’altra opinione Antonio Di Pietro: «Noi riteniamo, come sottolineato anche dall`Anm e dal Csm, che siamo di fronte all`ennesima occasione mancata, ad un`amnistia parziale, anzi, aggiungo io, mascherata». «Le Camere – ha aggiunto Di Pietro – si assumano le proprie responsabilità e facciano finalmente un provvedimento che serve ai cittadini, senza più nascondere sotto il tappeto le magagne di questa politica».