IL VOTO IN AMERICA – annunciato il risultato dell’ohio, poi scoppia la festa. La dedica a Michelle su Twitter: «Ancora quattro anni».
L’Ohio si colora di blu sulle mappe interattive dei principali network internazionali. E nel quartier generale di Chicago e nelle altre piazze democratiche scoppia la festa. Barack Hussein Obama viene rieletto presidente degli Stati Uniti. Confermato nonostante una delle più pesanti crisi mondiali che l’economia abbia mai attraversato.
Passano pochi minuti e Obama posta su Twitter: «Voi lo avete reso possibile. Grazie». E ancora: «Lo abbiamo realizzato insieme, ecco come abbiamo fatto campagna elettorale ed ecco chi siamo». Poi pubblica una foto in cui abbraccia la moglie Michelle, accompagnata dalle parole «four more years» (altri quattro anni). Nel giro di un’ora l’immagine diventa, secondo la Nbc, la più ritwittata di sempre.
Poi lo sguardo si sposta subito al futuro. «Farò tutto il possibile per finire quello che ho iniziato» Obama scrive in un’e-mail inviata ai sostenitori appena dopo l’elezione. E parlando alla nazione annuncia: «Crediamo in un’America generosa, compassionevole, tollerante. Il meglio per gli Stati Uniti deve ancora venire. Torno alla Casa Bianca più determinato, non sono mai stato così pieno di speranza».
LA SCONFITTA REPUBBLICANA – La telefonata con cui Romney riconosce la vittoria di Obama arriva con un paio d’ore di ritardo perché i repubblicani mettono inizialmente in dubbio il risultato dell’Ohio. Poi l’ex governatore del Massachusetts si presenta a rendere conto della sconfitta al quartier generale di Boston. «Questo è tempo di grandi sfide per l’America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese. Adesso democratici e repubblicani lavorino insieme» esorta, accolto però da numerosi fischi.
IL VOTO – Da quando si chiudono le urne, lo spoglio è caratterizzato dal testa a testa in Florida, dal vantaggio di Obama in Ohio e di Romney in Virginia. Poi arrivano le vittorie del presidente nel New Hampshire, nell’Iowa, nel Wisconsin. Fino all’Ohio, e alla proclamazione.
Obama conquista, tra gli altri stati, la Pennsylvania (dove Romney era stato varie volte proprio nei giorni finali della campagna elettorale) e il Michigan, tradizionalmente democratico ma dove il repubblicano è nato e cresciuto e dove il suo partito aveva molto investito. Poi, già quando il numero di grandi elettori è sufficiente per la rielezione, arriva anche la notizia del sorpasso su Romney in Virginia. L’unico stato incerto conquistato dal repubblicano è il North Carolina (con lo spoglio fermo al 90%, Obama è al 50% anche in Florida, contro il 49% di Romney). Per quanto non si abbiano ancora le cifre definitive, il presidente avrebbe inoltre vinto anche nel voto popolare.
Al Congresso, infine, la situazione resta identica a prima dell’elezione: i repubblicani mantengono il controllo della Camera, i democratici del Senato.
L’ATTESA E LA FESTA – Romney segue lo spoglio a Boston. Obama, invece, a Chicago con la famiglia. Oltre alla moglie e alle figlie Malia e Sasha, con lui c’è anche la sorella. Solo intorno alle 5 del mattino italiane, il presidente lascia la sua casa e raggiunge lo staff.
Negli stessi attimi inizia a salire l’ottimismo tra le migliaia di elettori democratici raccolti al McCormick Place di Chicago, dove la festa incomincia già quando vengono annunciati i risultati della Pennsylvania, del Wisconsin e del New Hampshire. Entusiasmo e danze anche a New York, a Times Square, e a Washington davanti alla Casa Bianca. Dove migliaia di sostenitori di Obama si radunano grido di «Usa, Usa» e, ancora, «altri quattro anni».