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Caso Petraeus, si allarga lo scandalo

Obama la nomina alla nato per allen. Il generale Allen sotto inchiesta per comunicazioni con Jill Kelley, la donna che ha scoppiare il caso rivolgendosi all’Fbi.

WASHINGTON – Generali nella tempesta. Dopo Petraeus, ecco il suo successore in Afghanistan, John Allen, e futuro comandante delle truppe Nato. L’Fbi, indagando sulle email ricevute da Jill Kelley, la donna minacciata dall’amante di Petraeus, ha scoperto comunicazioni “inappropriate”. Allen, un marine, sposato, avrebbe spedito circa 30 mila email a Jill, anch’essa sposata e mamma di tre figli. Sempre nel corso degli accertamenti gli agenti avrebbero trovate anche dei documenti delicati.

LO SCANDALO– Il nuovo scandalo rischia di avere conseguenze severe per Allen. La Casa Bianca ha infatti deciso di attendere i risultati dell’inchiesta prima di capire se il generale possa essere promosso alla guida della Nato. Inoltre gli investigatori sono al lavoro per scoprire se l’alto ufficiale ha compiuto atti criminali rivelando informazioni sensibili o altro a Jill. Per ora l’Fbi si è rifiutata di rivelarne il contenuto. Il punto di contatto nelle storie di Petraeus e Allen è la base di Tampa, in Florida. E’ qui che hanno conosciuto Jill Kelley. Origine libanese, sposata con un medico, 37 anni, era molto impegnata nelle attività mondane e così aveva modo di frequentare molti ufficiali, tra loro il futuro capo della Cia. E forse l’amante del generale, Paula Broadwell, temeva che fosse una rivale. Per questo le ha spedito le email di minaccia.

L’AGENTE OSSESSIONATO– Ma la storia ha avuto anche una seconda svolta. L’agente Fbi di Tampa che primo ha indagato sulle email spedite da Paula Broadwell è stato estromesso dal caso in quanto era diventato per lui un’ossessione e non agiva in modo corretto. Inoltre avrebbe inviato una sua foto a torso nudo a Jill, che conosceva da tempo. Tagliato fuori, l’agente ha reagito rivolgendosi ad un congressista repubblicano, David Reichert, sostenendo che l’Fbi cercava di nascondere i guai di Petraeus. A proposito delle email, è stato precisato che in realtà il generale e Paula non se le spedivano ma usavano un vecchio sistema talvolta impiegato – in passato – dai qaedisti. La coppia accedeva allo stesso indirizzo di posta elettronica condividendo la password, quindi ognuno scriveva il suo messaggio e lo lasciava «in bozza». In questo modo evitavano di inviare le email e il rischio che qualcuno le intercettasse. Il materiale è stato peraltro recuperato dall’Fbi quando si è messa a «lavorare» su Paula.

Guido Olimpio

Caso Petraeus, si allarga lo scandaloultima modifica: 2012-11-13T16:41:34+01:00da
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