ISRAELE. Israele potrebbe colpire anche Gaza. Dalla striscia missili sul Negev. Tre morti nel sud di Israele. Riunione all’Onu.
Tredici morti, tra i quali due bambini e una donna incinta. È questo il bilancio secondo l’agenzia palestinese Safa, vicina al movimento Hamas che controlla la Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime dei raid israeliani. I feriti sarebbero oltre 100. Oltre agli aerei F-16 e agli elicotteri Apache, le forze armate israeliane hanno sparato anche da alcune imbarcazioni posizionate vicino alla costa. In tutta risposta, secondo quanto riferisce un portavoce israeliano, è andato avanti senza sosta il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele nel corso della notte, con «centinaia» di obiettivi colpiti, dopo che nel pomeriggio di mercoledì un raid ha centrato l’auto su cui viaggiava Ahmed al-Jabari, comandante delle brigate al-Qassam, uccidendolo.
INTRAPPOLATI IN UN PALAZZO – Intanto un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, è stato colpito da un razzo: ci sarebbero tre morti. Altre persone sarebbero intrappolate nella struttura. Lo ha detto un portavoce della polizia, Louba Samri. Secondo la Croce Rossa – citata dai media – le tre persone uccise nel palazzo colpito a Kyriat Malachi sono due donne e un uomo, tutti intorno a 30 anni. Tra i feriti c’è anche un ragazzino di 4 anni. Altre due ragazzine sono state portate in ospedale a causa delle ferite provocate da uno shrapnel. Anche il padre di una di loro è rimasto ferito dall’attacco.
SCUOLE CHIUSE – Secondo il sito online del quotidiano Haaretz dall’uccisione del leader dell’ala militare di Hamas, Ahmed al-Jabari, sono stati sparati oltre 100 razzi dalla Striscia di Gaza contro Israele. Circa 25 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome System. Israele a questo punto potrebbe estendere la sua operazione sulla Striscia di Gaza, mentre il gabinetto ha autorizzato il richiamo dei riservisti dell’Idf, le forze armate israeliane. Nel sud di Israele, fino a 40 chilometri da Gaza, le scuole sono chiuse. In tutto il territorio israeliano e in Cisgiordania la polizia ha elevato lo stato di allerta, paventando attentati terroristici. L’esercito israeliano ha intanto elevato lo stato di allerta lungo i confini con Libano e Siria.
I FUNERALI – Nel frattempo migliaia di palestinesi hanno sfidato il clima di paura che si avverte nella Striscia e si sono radunati nel centro di Gaza per partecipare ai funerali di Jaabari. Le salme di Jaabari e di altri miliziani palestinesi hanno lasciato l’ospedale al-Shifa per raggiungere la moschea el-Omari, la principale di Gaza. Da là il corteo funebre ha raggiunto il cimitero del rione Sheikh Radwan. Mentre sulla Striscia continuano i raid israeliani, nella popolazione cresce la sensazione di dover affrontare un conflitto prolungato.
PALAZZO DI VETRO – Nel frattempo il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito d’urgenza nella notte per discutere delle crescenti tensioni tra Israele e i palestinesi nella Striscia di Gaza. Nel corso di questa riunione a porte chiuse i 15 membri del Consiglio hanno ascoltato le ragioni esposte dai rappresentanti delle delegazioni israeliane e palestinesi. La riunione è stata convocata su richiesta dell’Egitto. Secondo il rappresentante palestinese all’Onu Riyad Mansour, durante i raid sono state uccise anche altre 9 persone. Mentre per Israele: «Hamas ha trasformato Gaza in un deposito di armi e munizioni arrivate dall’Iran».
EGITTO – Nel frattempo le autorità egiziane hanno deciso di aprire il transito di frontiera di Rafah, che separa l’Egitto da Gaza, per consentire l’evacuazione dei palestinesi feriti dagli ultimi attacchi israeliani nella Striscia. Lo rendono noto fonti della polizia. Il valico di Rafah sarà aperto 24 ore al giorno, compreso nel fine settimana, anche per introdurre aiuti umanitari. Già mercoledì il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha richiamato l’ambasciatore egiziano da Tel Aviv e quello israeliano al Cairo ha lasciato la capitale egiziana.
TURCHIA – Hamas ha chiesto l’aiuto della Turchia per mettere fine all’offensiva israeliana contro Gaza. In un colloquio con l’agenzia turca Anadolu, il portavoce del movimento islamico, Sami Abu Zuhri, ha auspicato che Ankara «eserciti ogni sforzo diplomatico» affinchè lo stato ebraico metta fine ai suoi attacchi, che hanno già fatto almeno 11 morti e cento feriti tra i palestinesi della Striscia di Gaza.
GLI USA- L’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha sostenuto in modo fermo la risposta militare di Israele agli attacchi palestinesi di Hamas, nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza emergenza a New York. «Nulla giustifica la violenza di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche contro il popolo israeliano», ha detto Rice, mentre i rappresentanti dei Paesi arabi avevano chiesto al Consiglio di sicurezza di condannare Israele.