Sequestro del ragioniere di berlusconi nella notte tra il 15 e il 16 ottobre scorsi. Giuseppe Spinelli, da molti anni uomo di fiducia per i pagamenti dell’ex presidente del Consiglio.
MILANO – Sono Giuseppe Spinelli e la moglie Anna le vittime del sequestro lampo organizzato da una banda di malviventi per usarli come intermediari e proporre a Berlusconi documenti «scottanti» in cambio di 35 milioni di euro.
GLI ARRESTI – Gli arrestati sono tre italiani e tre albanesi. Francesco Leone, nato a Bari nel 1961, è stato fermato presso la sua abitazione di Paliano (Frosinone) ed è considerato dagli inquirenti l’organizzatore del sequestro. Gli altri italiani arrestati sono Pierluigi Tranquilli, 34 anni, bloccato presso il casello autostradale di Valmontone (Roma) in direzione di Firenze, e Alessio Maier, nato a Como nel 1966 e arrestato presso la sua abitazione di Malnate (Varese).
LA BANDA IN AZIONE – Solo nel pomeriggio del 17 ottobre gli avvocati di Berlusconi denunciano alla polizia il sequestro lampo di cui cui Spinelli e la moglie sono stati vittima nella notte tra il 15 e il 16 ottobre. Francesco Leone, Alessio Maier, Pierluigi Tranquilli e gli albanesi Ilirjan e Laurenc Tanko e Marjus Anuta hanno studiato le abitudini dei coniugi Spinelli e presumibilmente gli orari lavorativi, i tragitti percorsi ed i mezzi utilizzati dal ragionier Spinelli, quanto meno dal giugno 2012. Due componenti della banda entrano in azione verso le ore 21.45 del 15 ottobre 2012 armi alla mano bloccano Giuseppe Spinelli, appena uscito dall’ascensore, e lo costringono a entrare nella propria abitazione a Bresso (Milano), la cui porta era stata nel frattempo aperta dalla moglie.
IL SEQUESTRO – Nella colluttazione gli aggressori rompono gli occhiali di Spinelli. Gli aggressori li costringono poi a stare seduti sul divano in attesa di un terzo complice che arrivava verso le 2 . Si tratta di Francesco Leone, in quel momento sorvegliato speciale. Per tutta la notte fino alle 9 del 16 ottobre le vittime venivano private della libertà personale, sempre sotto la minaccia delle armi e poi gli aggressori (tra i quali Laurenc Tanko era appena evaso dagli arresti domiciliari) costringono Spinelli intorno alle ore 7.30 a telefonare a Silvio Berlusconi allo scopo di ricevere da quest’ultimo, quale prezzo della liberazione del suo dipendente e di sua moglie, una somma di denaro (attorno ai 35 milioni) in cambio anche di documentazione cartacea e/o su supporto informatico di asserito interesse per lo stesso Berlusconi, e cioè l’audio che, a loro dire, avrebbe potuto ribaltare la sentenza sul lodo Mondadori costata all’ex premier oltre 500 milioni di risarcimento a Carlo De Benedetti. Nel periodo in cui è sotto sequestro il ragionier Spinelli fa un’altra telefonata, all’avvocato di Berlusconi Ghedini. Alle 9 del mattino gli aggressori si allontanavano dall’appartamento, dopo aver estratto dall’impianto di videosorveglianza la cassetta dove erano registrate le immagini sia dell’aggressione sia dell’arrivo di Leone.
FRANCESCO LEONE – Appare come il capo della banda che ha tentato l’estorsione: è un ex collaboratore di giustizia di Bari. Fino al 1996 ha usufruito del programma di protezione per i collaboratori. Ha al suo attivo condanne per tentato omicidio e sequestro di persona a scopo di estorsione (si tratta di direttori di istituti di credito sequestrati per brevi periodi per rapinare le banche).
GLI ARRESTI – Il blitz che ha portato agli arresti è scattato dopo che erano state intercettate alcune conversazioni in cui i componenti della banda discutevano sulle modalità per prelevare da alcuni istituti bancari nel Varesotto il contenuto delle cassette di sicurezza e metterlo poi al sicuro presso una banca di Lugano. Il gruppo discuteva al telefono su dove accendere un nuovo conto corrente con annesse cassette di sicurezza.
L’ALLARME PRECEDENTE – Il ragionier Spinelli, circa due settimane prima del sequestro, il tre ottobre aveva denunciato ai carabinieri di Bresso alcuni movimenti strani attorno alla sua abitazione. Il 15 ottobre la banda sarebbe entrata in azione
L’UOMO DI FIDUCIA – Giuseppe Spinelli, classe 1941, è il tesoriere di Silvio Berlusconi e suo uomo di fiducia, oltre che consulente per anni di Veronica Lario, l’ex consorte. Da molti viene considerato uno degli uomini più potenti e vicini al Cavaliere. Nei processi è anche emerso un suo ruolo centrale nel pagare alcune delle ragazze a cui il Premier, in alcune occasioni, aveva deciso di elargire somme di denaro. Famoso l’episodio in cui, la mattina del 14 gennaio 2011, i pm che indagano sul caso Ruby si presentarono alla porta dei suoi uffici milanesi per perquisirli, e si sentirono rispondere che non potevano farlo perchè lo studio aveva la tutela della segreteria politica di Berlusconi.