La crisi. Rivendicazione di Hamas. Timori per una seconda bomba. La deflagrazione nel centro città. Il Papa: «Odio non è soluzione».
Una bomba è esplosa su un autobus nel centro di tel Aviv, nel centrale viale Shaul ha-Melech, una delle strade più frequentate della città israeliana, mentre si trovava di fronte al quartier generale dell’esercito israeliano. Ci sarebbero una ventina di feriti, nessuno in modo grave. La polizia israeliana ha detto che si è trattato di un «attacco terroristico». Anche il portavoce del premier Benjamin Netanyahu ha definito «atto terroristico» l’esplosione.
UN ARRESTO – Un uomo sospettato dell’attacco è stato arrestato mezz’ora dopo l’attentato e poi rilasciato dalla polizia. Sull’autobus sarebbe stata trovata una seconda bomba ancora intatta. Lo rende noto Ofir Gendelman, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sul suo account Twitter. La polizia israeliana teme che un altro ordigno sia nascosto nei dintorni del luogo dove è avvenuta l’esplosione, e dove si trova anche il ministero della Difesa.
I FERITI – Secondo quanto riferito dal portavoce governativo, Ofir Gendelman, «la maggior parte dei feriti ha subito solo lesioni lievi». La televisione ha mandato in onda immagini della carcassa del veicolo, avvolta nel fumo e con i vetri ai finestrini sfondati. Nella Striscia di Gaza, non appena le stazioni radiofoniche locali hanno trasmesso la notizia, sono dilagati i festeggiamenti, con colpi di arma da fuoco sparati in aria in segno di trionfo.
HAMAS SI FELICITA – «Se davvero si tratta di una operazione della nostra resistenza, ce ne felicitiamo», è stato il primo commento a Gaza di un’emittente di Hamas dopo aver appreso dell’esplosione a Tel Aviv. Nei giorni scorsi i mezzi di comunicazione di Hamas avevano avvertito gli israeliani della possibile ripresa degli attentati in Israele. Solo due giorni fa, un macabro video delle Brigate Ezzedin al Qassam aveva minacciato di tornare a colpire Israele con i kamikaze «nei caffè, alle fermate dell’autobus». Colpi di arma da fuoco celebrativi sono risuonati a Gaza City quando le radio locali hanno riferito dell’esplosione. Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ha lodato l’attentato. «Hamas benedice l’attacco a Tel Aviv e lo considera una risposta naturale al massacro israeliano a Gaza», ha detto.
DIPLOMAZIA AL LAVORO – L’attacco – che si è verificato nel momento in cui il segretario di stato americano, Hillary Clinton, si trovava colloquio con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – ha messo una pesante ipoteca sui tentativi della diplomazia internazionale di arrivare a un accordo di tregua tra Israele e Hamas. La tregua nel medio Oriente fa acqua da tutte le parti, mentre i big della diplomazia si stanno dando da fare per trovare una soluzione al conflitto.Una settimana fa, l’inizio dell’offensiva israeliana «Colonna di nuvola» nella Striscia di Gaza per fermare il lancio di razzi palestinesi su Israele. Un’operazione che ha già causato oltre 120 morti tra i palestinesi e 5 tra gli israeliani.
APPELLO DEL PAPA – In un appello diramato subito dopo l’attentato, il Papa ha detto che «Odio e violenza non sono soluzione» per «l’aggravarsi della violenza tra israeliani e palestinesi nella striscia di Gaza». Il Pontefice ha incoraggiato «iniziative e sforzi di quanti stanno cercando di ottenere una tregua e promuovere il negoziato».
L’ULTIMO ATTENTATO – L’ultimo attentato nella capitale commerciale israeliana si era verificato nell’aprile 2006, quando unattentatore suicida palestinese si era fatto esplodere nei pressi della stazione degli autobus, uccidendo 11 persone.