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Blitz al Senato, salta la delega fiscale. Province, Tfr statali, costi della politica. Corsa contro il tempo per superare l’ingorgo

Fisco Il Parlamento. Torna in commissione. Squinzi: clima pre-elettorale, ma è una riforma chiave Ceriani: vogliono mani libere per il voto. Poi il sottosegretario si corregge. In lista d’attesa. Le misure a rischio. Il caso delle dichiarazioni dell’esecutivo.

ROMA – Slitta la delega fiscale (che torna in commissione) e avanzano a fatica il decreto sulla crescita, la legge di Stabilità e gli altri cinque decreti ormai in scadenza. Il rischio ingorgo al Senato paventato giorni fa martedì è diventato sempre più concreto e si muove in simmetria con la fibrillazione politica dentro la maggioranza. Nel centrosinistra per le primarie, nel centrodestra per la crisi da leadership. Su tutto incombe il movimento trasversale dei sindaci e dei governatori dolorosamente tosati dalla spending review che domani terranno una conferenza straordinaria per valutare le reazioni da mettere in campo dopo gli incontri che in queste ore stanno avendo con i senatori della maggioranza.

Mentre si scopre che il peso della manovra 2013-2015 impostata con la legge di Stabilità, dopo l’esame alla Camera, è salita di 8,9 miliardi di euro passando a 40,2 miliardi, piccole modifiche vedono la luce dentro il provvedimento sulla crescita. In commissione Industria è stato dato il via libera al «mobile ticketing», cioè la possibilità di acquistare i biglietti dell’autobus dal proprio telefonino. Sì anche ad un emendamento che prevede l’obbligo dell’uso «esclusivo» di pneumatici da neve in determinate condizioni atmosferiche.

L’agenda relativa all’iter della legge di Stabilità, dopo la fiducia da parte della Camera, verrà decisa domani dal presidente del Senato Renato Schifani. Sempre domani arriverà all’esame dell’aula il decreto legge sui costi della politica dentro il quale c’è anche un provvedimento che imprime una stretta sui costi delle Regioni e rafforza il controllo della Corte dei Conti sui bilanci. La zona enti locali resta ad alta turbolenza politica. Anche da parte della Lega che ieri ha «scoperto» un emendamento dei relatori «introdotto alla chetichella» nel decreto sui fondi ai terremotati che introduce «l’obbligo per i Comuni di usare Equitalia per le riscossioni». Per Massimo Garavaglia, responsabile fisco e finanza del Carroccio, si tratta di uno scandalo e annuncia guerra totale «contro questo autentico putsch del governo».

Se dovesse saltare la delega fiscale, le misure già previste e che non vedranno mai la luce non sono di poco conto. Si va dalla riforma del catasto che, pur assicurata l’invarianza di gettito, dovrà aggiornare i valori degli immobili a quelli reali, al contrasto di interessi con la possibilità di detrarre dalla denuncia dei redditi gli scontrini, la revisione delle agevolazioni fiscali, il tutoraggio per le imprese, l’esclusione dalla nuova Iri per i professionisti, nuovo statuto dei contribuenti, le semplificazione per imprese e cittadini. E anche l’accorpamento delle agenzie fiscali.

E’ prevista pure la revisione delle sanzioni e del contenzioso compresa la disciplina dell’abuso del diritto ed elusione fiscale. Dentro sono finite anche norme che riguardano i giochi, con sanzioni aggravate per l’online, e nuovi strumenti per rilanciare il settore ippico.

ROMA – «Vogliono avere le mani libere per la campagna elettorale, non si sa più chi rappresenti il Pdl, peccato che chi ci va di mezzo sono i contribuenti e le imprese». Lo sfogo è del sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, ex Bankitalia, vicino all’ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco ma apprezzato anche da Giulio Tremonti. Arriva dopo che i capigruppo al Senato hanno deciso di rinviare in commissione l’esame della delega fiscale che avrebbe dovuto essere votata in aula nel pomeriggio di martedì. In serata il ministero dell’Economia manda una nota per sottolineare che «le frasi riportate da alcune agenzie di stampa e attribuite a Ceriani, non rispondono al suo pensiero». Ma è quello che in molti pensano e dicono. Come lo stesso relatore di maggioranza Giuliano Barbolini (Pd) secondo il quale «è in corso un specie di implosione dentro il Pdl e, nonostante in commissione ci siano persone molto competenti, sta prevalendo la lotta di potere e alcuni argomenti dentro la delega sono per questo alquanto urticanti».

Le mani libere, per elezioni sempre più vicine, riguardano in effetti argomenti dentro la delega fiscale che il Popolo delle Libertà ha sempre guardato con diffidenza. Come la revisione del catasto o l’accorpamento delle agenzie fiscali per le quali il Pdl ha già ottenuto il rinvio fino al giugno prossimo. Non c’è solo la delega a rischio. Ci sono anche i sei decreti legge già in vigore e che devono essere convertiti. Si sta parlando dei costi della politica, della crescita e innovazione, del riordino delle Province, del terremoto del Tfr agli statali. Dentro la crescita ci sono norme molto attese dal mondo delle imprese come gli investimenti per il digitale, le start up, l’obbligatorietà del tentativo di mediazione per le cause amministrative.

E infatti il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è tornato a esprimere la sua preoccupazione sull’ipotesi di uno slittamento della delega fiscale. «No a rinvii i cui principi improntati a semplificazione, trasparenza e civiltà giuridica – ha detto – sono i capisaldi di un cambiamento che il mondo delle imprese aspetta da anni e che sembrava finalmente vicino alla realizzazione». Stesso appello da parte di Rete imprese Italia il cui portavoce Giorgio Guerrini chiede una «rapida approvazione». Ma l’aria che ieri si respirava al Senato non porta a nulla di buono. Secondo il senatore finiano Mario Baldassarri, presidente della commissione Finanze, «è evidente che il via libera alla delega a questo punto arriverà se non dopo Natale, cioè a babbo morto». E sottolinea la «singolarità della decisione (la prima volta) di far tornare in commissione un testo già ampiamente votato». Il presidente del Senato Renato Schifani (Pdl) in serata promette ai capigruppo che «l’analisi della delega procederà anche durante lo svolgimento della sessione di bilancio».

R. Ba.

Roberto Bagnoli

Blitz al Senato, salta la delega fiscale. Province, Tfr statali, costi della politica. Corsa contro il tempo per superare l’ingorgoultima modifica: 2012-11-28T12:02:49+01:00da
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