LE IMMAGINI DEL TELESCOPIO SPAZIALE. Sono nate 350 milioni di anni dopo il big bang, ovvero più 13 miliardi di anni fa… E le vediamo per la prima volta.
Hanno fotografato le sette galassie più vecchie dell’Universo. Quando nacquero erano trascorsi poco più di 350 milioni di anni dopo il big bang da cui tutto ebbe origine 13,7 miliardi di anni fa. La loro luce ha impiegato altrettanti anni per arrivare sino a noi e un gruppo di astronomi guidato da Richard Ellis del California Institute of Technology di Pasadena, in California, l’ha catturata con il telescopio spaziale Hubble della Nasa con un lungo periodo di osservazioni durato sei settimane tra agosto e settembre utilizzando la Wide Field Camera 3. Poi è seguito il complicato lavoro di elaborazione.
LA PRIMA FOTO – Alla fine è emerso il panorama cosmico più antico battezzato Ultra Deep Field 2012 (Campo ultra profondo) che comprende isole stellari formatesi tra 380 milioni e un miliardo di anni, rivelando due cose importanti. La prima è che risalendo oltre i 450 milioni di anni le galassie si fanno più rade tanto da coglierle soltanto guardando il cielo nella radiazione infrarossa e dimostrando di avvicinarci al momento in cui le prime isole stellari si coagulavano. La seconda conferma come l’uscita dall’universo buio quando nessun raggio di luce oltrepassava la nebbia di idrogeno che permeava il vuoto siderale sia stato un processo lento avvenuto tra i 200 milioni e un miliardo di anni fa. Le osservazioni con le microonde avevano infatti dimostrato che tale processo battezzato “ionizzazione” era appunto iniziato poco dopo il big bang.
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Come sarà il telescopio Webb |
IL NUOVO TELESCOPIO – Con queste indagini Hubble si è appena inserito nel vasto campo di studio che sarà predominio del prossimo grande telescopio “James Webb” in costruzione alla Nasa con la collaborazione dell’Esa europea e dell’agenzia spaziale canadese. Il suo lancio è previsto nel 2018 dopo notevoli rinvii e aumenti di costi tanto da arrivare alla mostruosa cifra di 8,7 miliardi di dollari. Tutto ciò perché ha rappresentato una sfida tecnologica avendo uno specchio formato a petali che si apriranno nello spazio raggiungendo il diametro di 6,5 metri. Per fare un confronto il diametro dello specchio di Hubble è di appena 2,4 metri.
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Specchi: il rafftonto visivo tra quello di Hubble e quello di Webb, a destra |
OLTRE I LIMITI ATTUALI – Il nuovo potente telescopio scruterà solo nella radiazione infrarossa proprio per scorgere gli oggetti più deboli e lontani come appunto le prime galassie che si sono formate. Quindi andrà ben oltre i limiti che Hubble ha raggiunto ora o potrà conquistare con notevole fatica nei prossimi anni prima di esaurire le sue capacità. Inoltre, per non disturbato in queste delicatissime osservazioni, il “James Webb” sarà collocato lontano dalla Terra a 1,5 milioni di chilometri in un punto chiamato “Lagrange 2”.