Il ministro riccardi: «il premier parlerà al paese». Il Cavaliere: «Se accetta l’offerta potrà diventare il federatore dell’area dei moderati».
C’è grande attesa in tutto il mondo politico e non solo, per gli esiti dell’incontro, avvenuto nella mattinata di domenica, fra Mario Monti e Giorgio Napolitano al Quirinale, prima del concerto di Natale, diretto da Riccardo Muti, a Palazzo Madama. I due con tutta probabilità hanno discusso (per circa un’ora) del futuro politico del presidente del Consiglio, che ha annunciato le sue dimissioni in anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato a marzo. L’intero dibattito politico infatti ruota ormai interamente su un solo quesito: cosa farà Mario Monti nel 2013? Una sua possibile candidatura nelle prossime elezioni sconvolgerebbe infatti alleanze e preferenze degli italiani. Alla fine del concerto di Natale la domanda è stata rivolta al presidente della Repubblica che ha glissato: «Se ha fatto chiarezza lo deve dire Monti e lo dirà lui». Così i giornalisti chiedono al presidente del Consiglio Mario Monti: «Presidente, allora si è fatta finalmente chiarezza nel suo incontro al Quirinale con Napolitano?». «Buon Natale – è stata la risposta – davvero tanti tanti auguri».
RICCARDI – Ulteriori precisazioni sui passi futuri del premier arrivano dal ministro per la cooperazione Andrea Riccardi intervistato da Lucia Annunziata a «In Mezz’ora» (Rai3): «So che Monti parlerà al Paese e farà un discorso argomentato. Monti non decide sulla base delle pressioni, una battuta qua e una là. Le sue sono decisioni argomentate,. Avremo dunque un discorso di Monti, argomentato, in cui spiegherà i motivi della sua scelta. Credo che Monti resterà un riferimento morale e politico per un grande rassemblement di uomini e donne che voglio cambiare Italia».
BERLUSCONI – Intanto Silvio Berlusconi rilancia l’offerta a Monti attraverso un messaggio scritto inviato al convegno «Italia Popolare»: «Se Monti accettasse l’invito che più volte gli ho rivolto, da ultima a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe, non sprecheremo certo un’occasione storica» per vincere le elezioni. «Come nel ’94, però – aggiunge il leader del Pdl – per centrare l’obiettivo della vittoria occorre uscire dagli schemi vecchi e logori, rompere le barriere che si oppongono all’innovazione, mettere in collegamento storie e culture diverse». «L’Italia dei moderati è maggioranza nel paese. Nell’attuale contesto, se lo riterrà, – continua Berlusconi – il professor Mario Monti potrà essere il federatore di quest’area. Egli condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei». Berlusconi non manca di sottolineare che il centrodestra appare diviso. Un errore, ribadisce l’ex premier, perché così vince la sinistra. «Mentre il campo della sinistra è bene organizzato e appare come una macchina da guerra gioiosamente lanciata verso il successo, l’altra parte – la nostra parte – sembra impegnata più in sterili polemiche che non a far fronte comune per battere gli avversari».
ALFANO – Anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, arrivando all’iniziativa «Italia Popolare» invita Monti a scegliere presto perché la Sinistra crede di aver già vinto. Poi rivolto ai suoi spiega che il Pdl ha davanti a se «due strade per vincere: unire i moderati con la guida di Mario Monti o, se Monti non accettasse, saremo noi a ricostruire quell’area per vincere». Infine in merito alle condizioni poste da Maroni sull’alleanza solo in caso non sia Berlusconi il candidato alla premiership Alfano risponde deciso: «Non sarà la Lega a scegliere il candidato premier del Pdl. La Lega deve scegliere se allearsi con noi oppure no». Alfano è inoltre intervenuto in difesa della famiglia e della vita: In particolare, Alfano indica i valori della vita e della famiglia «Non è lesivo della dignità di nessuno dire che il matrimonio di fonda sulla famiglia tra uomo e donna con l’obiettivo di mettere al mondo dei figli». «Chi sognava scissioni nel Pdl – ha ancora detto Algfano – si è svegliato con l’incubo della nostra unità e voglia di vincere. Quest’area sta in una metà campo, dall’altra parte c’è la sinistra di Bersani e Vendola», facendo un implicito riferimento all’Udc di Casini.