LIGURIA. È Andrea Calevo, 31 anni, rapito dopo una rapina in villa nello spezzino. La sua auto ritrovata nel letto di un fiume.
Domenica sera sono entrati nella villa sulle colline di Lerici, in provincia di La Spezia, con il volto coperto e le pistole spianate. L’obiettivo, forse, una rapina. Poi, il gruppo si è portato via Andrea Calevo, 31 anni, erede del gruppo specializzato in commercio e consulenza nel settore dell’edilizia. L’auto dell’uomo, una Audi 3, è stata usata probabilmente per la fuga, e ritrovata semi sommersa nel letto del fiume Magra. Ora è a disposizione dei carabinieri del Ris di Parma per le analisi. Di Calevo non si ha nessuna notizia e continuano le ricerche anche lungo il fiume, anche con squadre subacquee.
«SITUAZIONE DELICATISSIMA» – Del caso si stanno occupando i carabinieri del Ros. L’indagine, coordinata dal procuratore capo Michele Di Lecce, lascia aperta ogni pista, ma prevalentemente valuta l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione dopo una rapina degenerata. In piedi anche l’ipotesi di un rapimento solo per coprirsi la fuga. Di Lecce ha più volte sottolineato come la situazione sia «delicatissima», e come sia necessaria la «riservatezza nelle indagini», perché «il fattore tempo è fondamentale». Sarebbe stato avviato il protocollo antisequestri.
LA DINAMICA – Verso le 21 i banditi sono entrati insieme a Calevo nella casa e, dopo aver costretto la madre (65 anni) dell’imprenditore ad aprire la cassaforte, hanno messo le mani sul contenuto: 3mila euro in contanti e gioielli che forse non li hanno soddisfatti. Alla donna quindi uno degli aggressori (quattro, o forse tre secondo differenti fonti investigative, tutti con il volto nascosto da maschere o passamontagna), avrebbe detto: «Tuo figlio ce lo portiamo con noi per sicurezza, ma non ti preoccupare, poi lo liberiamo». Il sospetto è che contassero su un bottino ben più consistente. Dalla frase pronunciata la donna avrebbe identificato l’accento dell’est. La signora Calevo, poco dopo, è riuscita a liberarsi e a dare l’allarme correndo dai vicini.
IL CELLULARE – Il cellulare del giovane è stato trovato nel giardino della villa, anche se prima ha agganciato la cella di Monte Marcello, a meno di cinque km in linea d’aria dal luogo del rapimento. Con il telefonino sarebbe stato trovato anche il telefono cordless della villa. La famiglia Calevo dal 1888 è titolare di un’importante azienda edile a Romito Magra, a pochi chilometri di distanza dal luogo della rapina e del sequestro.