Nella zona dei quartieri navali. «Scricchiolii e casa piena di crepe, un anno fa era stato costruito un altro piano». Indagini per disastro colposo.
PALERMO – Un boato terrificante, davanti ai vigili del fuoco arrivati pochi istanti prima, avvertiti da una chiamata: «Sentiamo degli scricchiolii dai muri, abbiamo paura». Sotto le macerie hanno perso la vita quattro persone.
CEDIMENTO – Ore 23 e 30, via Bagolino a Palermo, una strada che attraversa caseggiati popolari a due passi da moli e cantieri del porto. Le palazzine si sbriciolano d’improvviso, quasi certamente per un cedimento strutturale. Prima cede l’edificio più alto e l’implosione provoca il crollo anche dell’altro, quello subito accanto, più basso. Sulla strada la gente assiste sbigottita alla scena apocalittica. «E’ stato come se le case fossero state colpite dal terremoto, si sono sbriciolate come un castello di sabbia» ha detto un testimone. Almeno dieci i feriti già portati i ospedale (tra cui una bambina). Quattro le vittime accertate: Ignazio Accardi, 85 anni, il cui cadavere è stato trovato sotto una trave. La moglie Maria La Mattina, di 80 anni. Elena Trapani, 74 anni (trovata cadavere martedì, nel primo pomeriggio dai vigili del fuoco) e il nipote, Antonino Cinà, 54enne, il cui cadavere era stato recuperato nella notte.
«SINISTRI SCRICCHIOLII» -Nei due edifici vivevano otto famiglie. Da tempo, dopo la costruzione di una struttura prefabbricata all’ultimo piano di uno dei due immobili, più di una crepa si era formata sui muri. «Da un anno avevano costruito un quarto piano e la casa si era riempita di crepe e si sentivano continui scricchiolii. Oggi i rumori hanno fatto preoccupare più del solito e abbiamo chiamato i Vigili del fuoco, che ci hanno fatto immediatamente sgombrare. Qualche minuto dopo è venuto giù tutto». È il racconto di Giuseppina Ferrara, che con la sua famiglia viveva al terzo piano.
LA CHIAMATA AL 115 – Accardi e la moglie, invece, erano affacciati al balcone e non sono riusciti a fuggire. I vicini di casa hanno visto le mura crollare e inghiottire i due anziani. «Non è giusto morire così», dice il figlio della coppia avvertito dai vigili del fuoco. E solo grazie all’intervento tempestivo dei pompieri si è evitato che il bilancio del crollo fosse ancora più drammatico.
L’INDAGINE – La Procura di Palermo ha aperto un’indagine per disastro colposo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal sostituto Marzia Sabella. I Pm nomineranno un consulente esperto in costruzioni.