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Anche il Brasile ha il suo iPhone. Ma userà il sistema Android…

Ne avrà diritto fino al 2018. L’azienda brasiliana Gradiente aveva registrato il nome prima dell’uscita dello smartphone Apple. E ora lo lancia.


L’ iPhone Neo One di Gradiente

«Questo non è un iPhone». Potrebbe recitare così, parafrasando la celebre scritta di Magritte nel suo quadro raffigurante una pipa, il cartellino dei nuovi iPhone in vendita in Brasile. Perché a dispetto del loro nome, non sono dei melafonini. E, come se non bastasse, nascondono un’anima Android.

PARADOSSI TECNOLOGICI – No, non sono impazziti a Cupertino: semplicemente si ritrovano nell’ennesimo pasticcio brevettuale che sempre più spesso avviluppa i brand della Mela. Perché nel più grande Paese latinoamericano, un’azienda, la Igb Eletronica Sa, nota soprattutto attraverso la sua sussidiaria Gradiente Sa, sta commercializzando un telefonino chiamato Iphone Neo One. Che ha una forma rettangolare coi bordi arrotondati, due colori (bianco o nero), uno schermo touch, proprio come l’omonimo prodotto di Cupertino. Ma monta un sistema operativo Android 2.3. E comunque non ha niente a che fare con l’originale. Il paradosso si spiega con il fatto che Gradiente avrebbe per la prima volta richiesto quel nome all’ufficio brevetti nel 2000, quando il gioiellino di Steve Jobs ancora non esisteva. E invano nel 2006 ci avrebbe provato la Apple a chiedere il riconoscimento del melafonino alle autorità brasiliane. Ora la Gradiente ha in diritto esclusivo di utilizzo del marchio fino al 2018.

CONTENZIOSO LEGALE – Certo la tempistica non depone a favore delle buone intenzioni di Gradiente: il suo telefonino è stato lanciato pochi giorni dopo il debutto sul mercato nazionale dell’iPhone 5 di Apple, e a chi gli chiede come mai non abbiano usato quel brand fino ad oggi viene risposto che la priorità era di concludere prima un processo di ristrutturazione interno. Ma che ora la società è pronta ad adottare tutte le misure per preservare i propri diritti di proprietà intellettuale. «I due marchi non possono coesistere su questo mercato», ha commentato Eugênio Staub, presidente di Gradiente. La società brasiliana aveva avuto alcuni problemi finanziari negli scorsi anni, ma ai sospetti che dietro il loro iPhone Android ci sia una strategia per rimpinguare le proprie casse a spese di Apple, Staub obietta con forza, spiegando di non aver bisogno dei soldi di Cupertino. E quindi aggiunge: «Abbiamo mostrato di voler usare il nostro brand», ma comunque «restiamo aperti al dialogo». Anche se Apple non li avrebbe mai cercati e, specifica Staub, «non ci ha trattati col rispetto che meritavamo».

MARCHI – Insomma, a parte le dichiarazioni di apertura al dialogo, le intenzioni sembrano più che bellicose nei confronti degli yankee di Cupertino. Che se la devono vedere anche con altre grane simili. In Messico ad esempio Apple è impelagata in un contenzioso legale con un’azienda di apparecchiature tlc che nel 2003 ha registrato il il proprio marchio iFone. Mentre in Cina ha un problema sul marchio iPad, rivendicato da una società del posto. Tanti grattacapi sparsi nel mondo che diventano sempre più rilevanti alla luce dei dati di mercato di Apple: il 60 per cento delle sue vendite avvengono fuori dagli Stati Uniti.

Carola Frediani

Anche il Brasile ha il suo iPhone. Ma userà il sistema Android…ultima modifica: 2012-12-21T00:35:00+01:00da
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