Berlusconi: «Dal premier nemmeno una telefonata, federo io i moderati». Domenica alle 11 la conferenza stampa di fine anno.
«Un anno fa questo governo era al varo, oggi invece, non per colpa della profezia Maya, dovremo terminare il ruolo». Usa una battuta il presidente del Consiglio Mario Monti per congedare il suo esecutivo. Le riserve sul futuro politico del premier uscente, invece, dovrebbero essere sciolte domenica 23 dicembre alle 11: la date e l’ora in cui è stata fissata la conferenza stampa di fine anno.
Il premier parla al termine della messa di Natale, celebrata per i dipendenti nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Monti partecipa con la moglie e nell’occasione ringrazia anche i dipendenti «per tutto il lavoro svolto», augurando «buon lavoro» per il futuro.
BERLUSCONI: FEDERO IO I MODERATI – Nella mattinata – dopo aver annunciato la sua personale discesa in campo, poi l’eventuale passo indietro in favore di Monti,Berlusconi attacca il premier uscente durante il Gr Parlamento. «Alla riunione del Ppe ho detto che ero a disposizione per farmi da parte, proponendo Monti. Aspettiamo una risposta ufficiale di Monti, che non ha ritenuto nemmeno di fare una telefonata. Vedremo che dirà, ma mi vedo costretto a essere ancora io a essere il federatore dei moderati». è questa l’ultima posizione espressa da Silvio Berlusconi.
CONTRO I TECNICI – Quindi, in linea con l’ultima dichiarazione, Berlusconi torna anche ad attaccare i tecnici: «Si sono accucciati di fronte alle richieste della Ue, soprattutto dell’Unione Europea “tedesca” e del nord Europa, che portano soltanto alla recessione. Non è solo un mio giudizio, ma anche di premi Nobel».
E ancora: «In parte il presidente Napolitano (che aveva parlato di “legislatura sprecata”, ndr) ha ragione. Perché c’era la possibilità con il governo dei tecnici di avere la maggioranza in Parlamento per approvare quelle riforme costituzionali necessarie per rendere l’Italia governabile. Quelle riforme che invece il governo dei tecnici non ha ritenuto riproporre».
CONTRO IL «CENTRINO» – Poi, tocca a Casini. «I moderati, dal ’48, sono la maggioranza, ma se qualcuno interviene e li divide comporta la vittoria della sinistra. Questo «centrino» con Casini che sta avendo meno voti della Destra di Storace e questi partitini per Monti faranno vincere la sinistra» dice ancora l’ex premier.
LO SPREAD E LA MONETA – L’ex premier snocciola poi i temi di quella che potrà essere la sua prossima campagna.
«Lo spread è indipendente dai governi e dipende da altri fattori – dice -. Gli italiani devono capire qualche imbroglio è stato montato dall’opposizione e dalla grande stampa per far chiudere un governo eletto democraticamente». La prima possibile soluzione della crisi è che «la Bce deve diventare la vera banca centrale, garantendo il debito pubblico per far sì che gli interessi dei Paesi mediterranei siano gli stessi della Germania. La seconda è disastrosa per l’euro e per l’Ue: i singoli Paesi, stremati dalla differenza dei costi d’interesse di una moneta che è la stessa, arrivano a essere costretti loro a tornare alla moneta nazionale e a uscire dall’euro» conclude.