Crowdfunding e un mercato che cambia. L’esempio di un sito come Outgrow.me, un bazar di oggetti frutto di piccolissime imprese finanziate dalla Rete.
MILANO – Il mondo è pieno di creativi e di inventori che cercano il modo per realizzare il proprio sogno. Con il crowdfunding il sogno è diventato una realtà per molti. Si prepara una documentazione convincente, si espone il progetto – possibilmente mettendoci la faccia e un po’ di capacità comunicativa – e si lancia la campagna di raccolta fondi che, solitamente, dura 30 giorni. Se si è stati convincenti e l’idea è buona, arrivano i soldi. Kickstarter ed Indiegogo sono i due punti di riferimento per il crowdfunding e in quattro anni hanno portato al finanziamento di decine di migliaia di idee, dall’arte all’elettronica, dalla moda alla musica, dal teatro ai giochi per bambini.
Si tratta di un esempio pratico di come il mondo stia cambiando e si stia passando da pochi mercati dominati da poche aziende a decine di migliaia di micro mercati serviti da micro imprese. Sempre di più sono i prodotti fatti su misura o per esigenze molto specifiche a dare da lavorare a imprese che con mille o duemila clienti hanno raggiunto il loro target di fatturato. Abbiamo raccolto una carrellata di prodotti che con questo sistema sono diventati reali e acquistabili: ce n’è per tutti i gusti e in molti casi la tentazione di comprare è forte, in altri casi si può solo ridere di gusto per la fantasia dell’inventore.
Ovviamente tutto questo movimento di merci e prodotti su piccolissima scala richiede un modello distributivo completamente diverso dove il Web è la piattaforma che globalizza e rende accessibili ovunque, con negozi virtuali che servono l’intero mercato globale con un impegno economico ridotto. Si tratta della Long Tail teorizzata da Chris Anderson, ex direttore di Wired, e che ogni giorno si rivela sempre più reale e attiva grazie ai servizi e all’iniziativa di imprenditori che operano in Rete.
Outgrow.me è un ulteriore pezzo di questa catena che collega chi produce a chi compra: l’obiettivo è raccogliere e promuovere i progetti e le idee che i due siti di crowfunding hanno reso possibili raggiungendo gli importi richiesti. In questo modo ancora una volta chi crea trovare l’ambiente tecnologico adatto al raggiungimento dell’obiettivo ultimo, ovvero la vendita del proprio prodotto a quella esigua percentuale di acquirenti sparpagliata nel mondo. Certo la logistica e le spedizioni sono ancora “il” problema in questo nuovo modo di produrre, ma un primo passo verso la distribuzione tradizionale è il superamento della fase iniziale delle piccole quantità. Se il successo arriva, la soluzione si trova sempre.