UNA LETTERA ANONIMA. Messineo conferma l’inchiesta: «Esposto dettagliato». Palermo, raccolti dati e intercettazioni sui magistrati.
PALERMO – I magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia spiati e intercettati. È quanto si sostiene in un esposto anonimo presentato alla stessa procura di Palermo. Accuse su cui è stato aperto un fascicolo di indagine informativo. La conferma arriva dal procuratore capo di Palermo Francesco Messineo: «Su alcuni fatti l’anonimo fornisce dettagli inediti. Si tratta di vedere ora se sono informazioni vere. Stiamo cercando i riscontri». Messineo conferma che si sta indagando sulle presunte rivelazioni di un nuovo «corvo». «Non posso citare i dettagli indicati – aggiunge – né la loro relazione con i casi giudiziari di cui si sono ampiamente occupate le cronache. Posso solo dire che è stata data alla polizia giudiziaria una delega di indagine per trovare eventuali riscontri ai fatti descritti dall’anonimo».
LA RIVELAZIONE – Messineo parla di un «corvo» perché a far scattare le nuove indagini è stata una lettera anonima, inviata lo scorso 18 settembre al pm di Palermo Nino Di Matteo. Nella missiva, lunga 12 pagine e in cui è impresso lo stemma della Repubblica Italiana, l’anonimo fa riferimento ad una vera e propria opera di spionaggio compiuta nei confronti dei magistrati che indagano sui legami tra crimine organizzato e certi apparati dello Stato nel biennio ’92-’93. Dati che sarebbero registrati in una «centrale» romana. Ma non solo. Nella lettera infatti, come spiega il quotidiano la Repubblica, vengono indicati altri elementi utili per ricostruire l’oscuro quadro di quanto accadde vent’anni fa, e sono citati i nomi di vecchi esponenti politici che potrebbero tornare utili alle indagini. La missiva, poi, fa riferimento anche all’agenda rossa di Paolo Borsellino, sparita dopo l’attentato del 19 luglio 1992. Secondo l’autore della lettera, quell’agenda sarebbe stata rubata «da un carabiniere».