BLITZ A NAPOLI. Coinvolti manager, imprenditori e un prefetto. Inchiesta sul nuovo centro digitale della Ps.
Manager pubblici, imprenditori e un prefetto. La guardia di finanza sta eseguendo su mandato della procura di Napoli, otto misure cautelari nell’ambito di un’indagine sull’appalto per il Cen (centro elaborazione dati della polizia) che doveva sorgere nel quartiere Capodimonte, nel capoluogo campano. Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere, alla turbativa d’asta, all’abuso d’ufficio.
IL PREFETTO FIOROLLI – Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari c’è anche l’ex direttore delle specialità della polizia, il prefetto Oscar Fioriolli, ex questore di Genova e Napoli, tra i massimi dirigenti del ministero dell’Interno. Custodia cautelare in carcere per gli ad Carlo Gualdaroni e Francesco Subbioni, l’ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise Mario Mautone, già condannato per corruzione nell’ambito del processo sul Global Service del Comune di Napoli, il «mediatore» Lucio Gentile; ai domiciliari il consigliere Elsag-Datamat Guido Nasta,il responsabile per la Campania di Elsag-Datamat Luigi De Simone, l’imprenditore pugliese Enrico Intini; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Roberto La Rocca, Fabrizio Zanela, Antonio Burinato, Paolo Gustuti.
LE INDAGINI – L’inchiesta è l’unica tranche rimasta a Napoli di una più corposa indagine su irregolarità negli affidamenti di appalti nell’ambito del cosiddetto pacchetto sicurezza a società del gruppo Finmeccanica. In particolare l’appalto per il Cen, che da Roma sarebbe stato portato nel capoluogo campano. L’appalto aveva ricevuto un affidamento a lavori per 37 milioni di euro.
GLI APPALTI – Gli appalti finiti nel mirino dei pm sono 7, il più consistente dei quali è proprio quello per il trasferimento del Centro elettronico della polizia. Ma ci sono anche quello della videosorveglianza del Comune di Napoli; quello per la ristrutturazione del commissariato di polizia Decumani, che è stato anche location di fiction televisive; quello per il sistema integrato di videosorveglianza di comuni vesuviani da Cercola a Volla e nei quartieri napoletani di Forcella, Poggioreale, Ponticelli e Decumani; quello per il Sima (monitoraggio ambientale e viedosorveglianza) dell’agro acerrano-nolano; quello per la videosorveglianza del territorio tra il quartiere partenopeo di San Giovanni a Teduccio e Castellammare di Stabia, lungo la statale 18.