SCONTRO SULLA RIFORMA. Il premier: «Un sindacato ha frenato la riforma».
La riforma del lavoro che abbiamo varato «non è andata avanti abbastanza» e questo «è colpa di un sindacato che ha resistito decisamente al cambiamento e non ha firmato accordo che gli altri avevano firmato». Intervenendo in un dibattito a Davos, il premier Mario Monti, ha attaccato, senza citarla, la Cgil. Monti ha risposto ad una domanda su come affrontare il tema della disoccupazione giovanile, indicando due strade: «La prima è rappresentata da specifiche misure per giovani. Il governo che sta uscendo ha già iniziato, anche con la riduzione di tasse per le società che assumono. Molto di più si potrà fare nella prospettiva di cinque anni e, ora, con una situazione finanziaria più forte». Il secondo punto – ha spiegato Monti – è la riforma del lavoro «che noi abbiamo introdotto ma che non è andata avanti a sufficienza perchè uno dei sindacati ha resistito decisamente al cambiamento, quando è stato invitato a unirsi agli altri ed ha fatto resistenza a firmare un accordo che tutti gli altri avevano fatto».
CONFINDUSTRIA – «La Cgil – ha detto dal canto suo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a RadioAnch’io su Radio1 Rai – non è un ostacolo alle riforme e agli interventi per la crescita». Squinzi ha sottolineato comunque come «siamo tutti sulla stessa barca, nel pieno della tempesta perfetta» e che quindi bisogna «tutti remare nella stessa direzione». E che ora serve «un nuovo miracolo italiano».