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La Juve mostra i muscoli, sgretolando la Fiorentina. Campagnaro risponde a Floccari, Lazio-Napoli 1-1. Il Glenoa sbatte sul palo. Con il Parma è 0-0. Baloteli salva il Milan, la Samp affonda la Roma, l’Inter risorge, tre sberle al Chievo per la champion’s

Una prova di grande concretezza dei bianconeri, che in casa battono 2-0 i viola. Segnano nel primo tempo Vucinic e Matri (senza scarpino). Ma è Vidal l’uomo-chiave dell’anticipo. Poche idee e troppo leziosa la squadra di Montella. All’Olimpico in una partita piena di emozioni le inseguitrici della Juventus impattano. Gli uomini di Mazzarri a -5 dalla testa della classifica, i biancocelesti ancora terzi. Nell’anticipo delle 12.30 la squadra di Davide Ballardini non replica la vittoria contro la Lazio. Al Tardini partita equilibrata con i Grifoni che colpiscono due legni con Bertolacci e gli emiliani imprecisi in zona gol. Un rigore nel finale di SuperMario (13 su 13 in carriera) evita la sconfitta ai rossoneri, passati in svantaggio a Cagliari. Crollano 3-1 i giallorossi, l’Udinese batte 1-0 il Toro e intravede l’Europa. In coda pareggiano tutte. Nel posticipo della 24.a giornata i nerazzurri battono 3-1 i veneti e si portano a un solo punto dalla Lazio terza in classifica. Segnano Cassano, Ranocchia e Milito. Inutile il momentaneo pari di Rigoni. Tra i nerazzurri torna in campo anche Stankovic.

TORINO – Partiamo dall’Mvp, Arturo Vidal. E’ lui il migliore del match tra Juventus e Fiorentina. Una partita impeccabile da parte del cileno, che ha recuperato una miriade di palloni e messo costantemente in affanno i viola di Vincenzo Montella. Dopo un periodo di appannamento, è tornato ad essere il vero Vidal, quello su cui contare sempre e comunque. E con la Champions League che si avvicina, è forse il segnale più importante. Dunque, è anche grazie alla prova del sudamericano che bianconeri si sono aggiudicati l’anticipo della 24.a giornata di Serie A.

I gol nel primo tempo – I padroni di casa mettono subito le cose in chiaro. Come da subito è chiaro che in campo c’è poca, pochissima Fiorentina. E quando i viola si fanno vivi, appaiono troppo leziosi. Così succede che quando Vucinic decide di fare il fenomeno, diventa difficile arginarlo. Il montenegrino sblocca dopo 20 minuti di pressione bianconera con un gran destro da fuori area. Viviano non può nulla, mentre è perfetto il lancio in profondità di Pirlo (non certo una novità), che manda in bambola Roncaglia. Quando poco prima del break arriva il raddoppio di Matri, beh lì partita di fatto termina con largo anticipo. Curioso che il bel Alessandro vada in gol senza lo scarpino, perso poco prima. Era successo ad Elkjaer del Verona il 14 ottobre 1984: segnò proprio contro la Juventus nella quinta giornata del campionato poi vinto dai veneti.

Passo indietro dei viola – Nella seconda la Juve domina, non segna, ma controlla in modo agevole perché lì dietro Barzagli è un gigante, ma soprattutto perché la Fiorentina rallenta ancora, fino a sparire negli ultimi venti minuti. Diventa solo un lontano ricordo la favolosa squadra che all’andata mise in crisi i campioni d’Italia. Per Monetella ed i suoi quello dello Juventus Stadium è un evidente passo indietro nella partita che, nelle intenzioni, doveva essere quella della maturità.

Segna Matri? La Juve vince – Un altro dato che in chiave Champions può dare una certa serenità a Conte: Matri ha realizzato 5 gol nelle ultime 5 partite. Quando l’ex Cagliari ha segnato in campionato, i bianconeri non hanno mai perso.

ROMA – Nessun vincitore tra Lazio e Napoli. All’Olimpico di Roma finisce 1-1. A segno per i biancocelesti Floccari (11′), per i campani pareggio di Campagnaro all’87. Ora il Napoli a -5 dalla vetta occupata dalla Juventus. Il tecnico nato a Sarajevo mette in campo i suoi con il 4-1-4-1, il modulo chiave del grande avvio di stagione dei laziali con Sergio Floccari, quattro gol nelle ultime cinque partite come unico terminale offensivo e Ledesma in regia. Formazione e modulo tipo anche per Mazzarri che schiera un 3-4-1-2 con Hamsik dietro Pandev e Cavani.

Nei primi venti minuti c’è il campo solo la Lazio. La compagine di Petkovic, di cui in settimana si era criticato l’approccio agli ultimi match, offre venti minuti di dominio, assoluto o quasi. Pressing molto alto e capacità di ripartire in velocità dopo aver rubato palla. E su una percussione di Konko sulla fascia destra arriva il vantaggio della Lazio. Il francese arriva sul fondo, Floccari stoppa di petto e mette alle spalle di De Sanctis con la difesa campana ferma. L’1-0 non sveglia il Napoli che sbanda pericolosamente nei minuti successivi, Inler e Hamsik non riescono a fare gioco e la squadra di Mazzarri non sprofonda per l’imprecisione laziale e per la bravura del proprio portiere.

Il Napoli mette fuori la testa solo a metà del tempo e alla prima vera occasione rischia di pareggiare, al 27′ Lulic salva su Cavani dopo una percussione di Zuniga. Dopo la mezz’ora i ritmi calano leggermente ma in questi minuti Lazio e Napoli vanno vicino al gol. I romani colpiscono un palo con Floccari, mentre i campani hanno la grande occasione con Cavani che colpisce la traversa sul traversone di Zuniga.

In avvio di ripresa, complice l’infortunio nel recupero del primo tempo di Behrami, Mazzarri inserisce El Kaddouri e Lorenzo Insigne con Hamsik spostato sulla linea dei centrocampisti e il fantasista dell’Under 21 come trequartista. Il cambio tattico ha il merito di ravvivare la manovra del Napoli. Insigne, con la sua velocità e la sua capacità di saltare l’uomo mette in difficoltà la difesa della Lazio.

Il Napoli sale di tono e la Lazio si difende prima con ordine, poi solo con il cuore riuscendo raramente a ripartire, anche se Lulic riesce ad anadare vicino al gol. Ma il pari del Napoli arriva in extremis con Campagnaro, capace di segnare all’87’ sugli sviluppi un calcio d’angolo e dopo che Inler aveva preso una traversa. Gli ultimi minuti sono un turbine di emozioni con squadre lunghe e difese esauste. Una traversa per Floccari al 92′ e un punto a testa.

PARMA – Un punto per parte. E un pareggio che sta stretto soprattutto al Genoa. Allo stadio Tardini finisce 0-0 l’anticipo tra la squadra di Ballardini e il Parma, reduce da due sconfitte consecutive.
Donadoni schiera i suoi con il 3-5-2 con Gobbi e Parolo sulle fasce di centrocampo e la coppia Belfodil-Amauri in attacco. Stesso sistema di gioco per il Genoa di Ballardini che cerca di dare continuità alla vittoria in extremis contro la Lazio. Il tecnico ex Cagliari lascia fuori Immobile e conferma Bertolacci dietro l’unica punta Borriello.

Primo tempo equilibrato ai limiti della noia. Tanto gioco e poca precisione a centrocampo con qualche fiammata da entrambe le parti. Come il colpo di testa di Belfodil mandato fuori al 37’, la zuccata di Bertolacci fermata in avvio di partita da Pavarini e il destro altissimo di Marco Borriello al terzo minuto di recupero.

Il quarto d’ora d’intervallo fa bene alle due squadre che si presentano in campo con un altro atteggiamento. Soprattutto gli ospiti, trascinati da un ottimo Bertolacci, abile a gestire al meglio le azioni offensive del Genoa e sfortunato a colpire due legni nei primi 12′ della ripresa. Il Parma fa fatica in costruzione e si affida ad azioni isolate, come quella di Amauri a cui si oppone Frey al 20′ o a calci da fermo, come la punizione di Ninis su cui Belfodil manca il vantaggio.

Il tecnico del Genoa Ballardini prova a vincerla e inserisce il più offensivo Vargas per Rigoni, Donadoni lancia il neoacquisto Mesbah al posto di Gobbi. Gli ultimi dieci minuti sono di grande intensità, ma le occasioni nitide sono poche per la stanchezza e l’imprecisione. Il più vicino alla vittoria è il Parma con una conclusione di Biabiany all’82’ terminata a lato.

Il Milan pareggia a Cagliari e perde l’occasione di mettere pressione all’Inter nella rincorsa alla Champions League; sprofonda la Roma in casa della Samp, mentre non cambia la situazione delle ultime della classe: dal Palermo al Genoa hanno pareggiato tutte nella 24.a giornata di Serie A.

L’effetto SuperMario continua – Prima di Cagliari-Milan, fuori all’Is Arenas, a farsi notare è stato un piccolo gruppo di ultras rossoblù: hanno lanciato pietre contro una vettura della polizia, probabilmente dopo un tentativo di entrare senza biglietto allo stadio. Ordine subito ripristinato, anche se la punizione più severa sarebbe potuta essere quella di farli entrare ad assistere ai primi e noiosi 44 minuti di gioco. Salvo poi, una manciata di secondi dopo, concedere loro grazia per esultare al gol di Ibarbo. Fino a quel momento, però, pochissimo Cagliari e tanto possesso palla mai finalizzato del Milan.
Nella ripresa una maggiore e più convinta pressione dei rossoneri, complice l’ingresso di Boateng (fuori El Shaarawy), ma il Cagliari ha difeso con ordine, provando a pungere con la rapidità di Sau ed un tentativo dalla distanza di Conti. Quelli milanisti, di conti, tornano solo nel finale, con il rigore trasformato da Balotelli.
SuperMario, due gol in due partite con la nuova maglia, si conferma infallibile dagli unidici metri: 13 trasformati su altrettanti battuti in carriera.

Roma, cos’è cambiato? – Allenatore nuovo, modulo riciclato, stesso risultato. La prima volta di Andreazzoli alla guida della Roma post Zeman comincia tatticamente con un 3-5-2 (3-4-1-1 con Lamela alle spalle di Totti e Osvaldo), prosegue con un rigore negato (presunto fallo di mano di Costa al 41′) e finisce con la quarta sconfitta nelle ultime sei partite (tre pareggi gli altri risultati).
Il gol di Estigarribia nella ripresa scuote dal torpore i giallorossi. Tutti tranne un affannato ed irritante Osvaldo: strappa dai piedi di Totti un calcio di rigore che fallisce da principiante. buttando così alle ortiche il pareggio. La Roma subito dopo sprofonda sotto i colpi di Sansone prima (ma dov’era Stekelenburg sulla punizione?) ed Icardi poi. In mezzo, la rete di Lamela non serve nemmeno a mettere un po’ di pepe sul finale. Se l’obiettivo della società capitolina è, d’ora in avanti, quello di limitare i danni d’ora, ci sarà comunque molto da lavorare. Resta anche il tabù Delio Rossi (polemiche nel finale per un gestaccio), tecnico mai battuto in casa dalla Roma.

Palermo, segnali di vita – Altra panchina, altro esordio. Quello di Malesani alla guida del pericolante Palermo, che ha pareggiato in casa e in rimonta per 1-1. E’ successo contro il Pescara, altra formazione in fuga dalla zona rossa. Un punto, però non basta a cambiare la classifica, dove le ultime quattro hanno rimediato lo stesso risultato. Il Genoa torna da Parma con uno zero a zero, mentre il Siena, con la rete di Emeghara, ha accarezzato per 41 minuti il sogno di sbancare Bologna. Sogno poi infranto da Kone.

Euro-Udinese – Basta e avanza ai friulani il gol Pereyra dopo appena 7 minuti per fermare il Torino. Sette, come la striscia di risultati utili consecutivi dei granata che s’interrompe. Vittoria pesante dei bianconeri, che iniziano ad intravedere l’Eurozona. Senza reti, infine, Atalanta-Catania.

SkySport 24

La Juve mostra i muscoli, sgretolando la Fiorentina. Campagnaro risponde a Floccari, Lazio-Napoli 1-1. Il Glenoa sbatte sul palo. Con il Parma è 0-0. Baloteli salva il Milan, la Samp affonda la Roma, l’Inter risorge, tre sberle al Chievo per la champion’sultima modifica: 2013-02-11T16:22:33+01:00da
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