LA POLEMICA. Dopo le dichirazioni dell’ex ministro della Gioventù. Santanchè: «A scoppio ritardato» Comi: «Non è coerente».
Giorgia Meloni, ospite a SkyTg24, ammette pubblicamente di essersi «vergognata» per la sua militanza nel Pdl ed è subito polemica. L’accusa dell’ex ministro della Gioventù si era rivolta in particolare «ai compagni di viaggio, a quello che il partito faceva, all’incapacità di capire che la crisi della politica è dovuta ad una deriva oligarchica dei partiti».
CROSETTO: «NIENTE SASSI NELL’AIA PDL» – Guido Crosetto, fondatore con la Meloni del nuovo movimento Fratelli d’Italia, ricorre a metafore «agresti» per prendere le distanze dalla collega :«La Meloni sbaglia a tirare sassi nell’aia del Pdl, anche perché l’unico risultato è che per mezz’ora starnazzano oche, muggiscono vacche, abbaiano cani fedeli e si nascondono i conigli».
SANTANCHÈ: «VERGOGNA A SCOPPIO RITARDATO»- Ben diverso il tono usato invece dalle ex compagne di partito. In primis Daniela Santanchè: «Sono stupita della vergogna che dice di aver provato Giorgia Meloni a scoppio ritardato per quando stava nel Pdl. Come mai non si vergognava quando è stata nominata ministro del governo Berlusconi? E non si vergognava quando faceva fuoco e fiamme pur di ottenere la presenza di Berlusconi nei dibattiti? E se non si vergognava allora, oggi di che cosa si vergogna?».
COMI: «NON È COERENTE» – Anche Lara Comi, europarlamentare in ascesa, stigmatizza i «rossori» della Meloni: «Invito la collega Giorgia a non lasciarsi turbare dalla campagna elettorale. Spesso i toni diventano aspri ma non bisogna mai che accada che la propaganda soverchi la politica o che la realtà soccomba alla fantasia o peggio ancora alla calunnia on è possibile che la Meloni provasse vergogna per il Pdl. Non c’era motivo. Anche perché altrimenti, per la coerenza che dice di volere portare avanti, non avrebbe potuto essere ministro del governo Berlusconi; non avrebbe potuto rimanere presidente dei giovani del Pdl, cioè in un ruolo apicale del partito».