L’ATTACCO. Colpita caserma vicino alquartier generale del partito di Assad Decine di morti, danni anche all’ambasciata russa.
Esplosioni a catena giovedì mattina a Damasco. Decine di persone sono rimaste uccise.
IN CENTRO – Nel cuore di Damasco è scoppiata un’autobomba che ha causato la morte di 35 persone, in gran parte civili. E oltre 237 feriti, di cui molti in gravi condizioni. Tra loro anche studenti di una vicina scuola. Subito dopo, due colpi di mortaio sono piovuti su una caserma dell’esercito, nei pressi del quartier generale del partito Baath del presidente Assad. Anche l’ambasciata russa a Damasco è rimasta danneggiata, con i vetri andati in frantumi. Altre esplosioni in serie sono avvenute a breve distanza l’una dall’altra anche nei quartieri periferici.
TRATTATIVE – Intanto la Coalizione Nazionale Siriana, il principale organo dell’opposizione, è disposta a negoziare un accordo di pace per mettere fine alla sanguinosa crisi nel Paese, ma ritiene che il presidente Bashar al-Assad non possa far parte di alcuna ipotesi di accordo. È quanto enunciato in un documento che sarà discusso nella riunione dell’organismo, che prende il via al Cairo. Il comunicato non chiede la rimozione di Assad e ha toni più morbidi rispetto ai precedenti in cui si chiedeva l’allontamento del presidente come precondizione per qualsiasi tipo di negoziato. Il documento, che sarà discusso nella «due giorni» di lavori, aggiunge comunque che Assad e i suoi accoliti debbono rispondere del bagno di sangue e che qualsiasi tipo di accordo debba realizzarsi sotto gli auspici di Usa e Russia.
DAL QUATAR 100 MILIONI A OPPOSIZIONE – Giovedì mattina arriva anche la notizia che il Qatar ha consegnato cento milioni di dollari all’opposizione siriana affinché venga fornita assistenza umanitaria alla popolazione. Lo scrive la stampa di Doha.