Lo ha annunciato il portavoce della santa Sede, padre Federico Lombardi. Benedetto XVI ha introdotto modifiche nelle procedure. Ai cardinali la facoltà di anticipare. Atti Vatileaks al successore. Il caso del primate di Scozia. Non prenderà parte al Conclave per eleggere il nuovo Papa. Accuse di «comportamenti inappropriati», lascia la carica di arcivescovo. Nota: «Mi scuso con chi ho offeso»
Il Papa ha emanato il «Motu proprio» che introduce alcune modifiche nelle procedure che regolano il Conclave (il testo completo – pdf). Lo ha annunciato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Dopo la commozione dell’Angelus di domenica, ecco dunque pronto l’atto di governo che modifica la Costituzione Apostolica di Giovanni Paolo II. Nel «Motu proprio», Benedetto XVI conferma che la data d’inizio del Conclave resta quella fissata dalle precedenti norme in 15-20 giorni dall’inizio della Sede Vacante, ma al Collegio Cardinalizio è concessa la possibilità di anticiparla se gli elettori sono già tutti presenti a Roma. Trascorsi però al massimo venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione.
IL VOTO – Per eleggere il nuovo Papa saranno necessari «almeno due terzi dei votanti». Lo ha spiegato il vice camerlengo, monsignor Luigi Celata. «Questo – ha detto – è il minimo richiesto: due terzi degli elettori presenti e votanti, cioè con esclusione, in caso di ballottaggio, dei voti dei due candidati». «Aboliti i modi di elezione detti per acclamationem seu inspirationem e per compromissum, la forma di elezione del Romano Pontefice sarà d’ora in poi unicamente per scrutinium» si legge nel «Motu proprio».
SEGRETEZZA – Si precisano inoltre le norme per la segretezza del Conclave: «L’intero territorio della Città del Vaticano e anche l’attività ordinaria degli Uffici aventi sede entro il suo ambito dovranno essere regolati, per detto periodo, in modo da assicurare la riservatezza e il libero svolgimento di tutte le operazioni connesse con l’elezione del Sommo Pontefice. In particolare si dovrà provvedere, anche con l’aiuto di Prelati Chierici di Camera, che i Cardinali elettori non siano avvicinati da nessuno durante il percorso dalla Domus Sanctae Marthae al Palazzo Apostolico Vaticano».
VATILEAKS – Il Papa ha anche affrontato la questione dell’indagine su Vatileaks e «ha deciso che gli atti di cui solo il Papa è a conoscenza siano a disposizione del futuro pontefice». Il testo del dossier resta riservato, ha spiegato padre Lombardi, ma «le persone responsabili, compresi i tre cardinali membri del collegio d’inchiesta (lo spagnolo Julian Herranz, lo slovacco Jozef Tomko e l’italiano Salvatore De Giorgi, ndr), sapranno in che misura possono e devono dare a chi li richiede» nel corso degli incontri dei cardinali pre-Conclave, «elementi utili per valutare la situazione e scegliere il nuovo Papa». «Con questa decisone del Papa e l’udienza di oggi ai tre saggi, si è chiuso il mandato della Commssione, che è sciolta», ha spiegato il portavoce Lombardi.
EDINBURGO (SCOZIA) – Ha deciso di dimettersi da arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo il cardinale scozzese Keith O’Brien, il più alto prelato cattolico nel Regno Unito che avrebbe dovuto partecipare al Conclave (il comunicato – pdf). Il Vaticano ha confermato che il Papa ha accettato la rinuncia «per raggiunti limiti di età». Il porporato britannico è accusato di «comportamento inappropriato» nei confronti di tre sacerdoti e di un quarto che in seguito aveva lasciato l’abito talare. I fatti risalgono agli anni 80, in un periodo in cui O’Brien era stato direttore spirituale del St.Andrews College e in seguito rettore del St.Mary’s College.
CONCLAVE – O’Brien è nato il 17 marzo 1938, giorno di San Patrizio, a Ballycastle, nella Contea di Antrim, diocesi di Down and Connor, in Irlanda del Nord. È uno dei 117 cardinali elettori del Conclave, ma – come ha fatto sapere lui stesso in una nota nella quale chiede anche scusa a quanti ha offeso con il suo comportamento – non prenderà parte al Conclave in cui sarà eletto il successore di Benedetto XVI. «Chiedo la benedizione di Dio sui miei fratelli cardinali» che presto saranno a Roma per eleggere il nuovo Papa, «io non mi aggiungerò a loro di persona per questo Conclave. Non voglio che l’attenzione dei media a Roma sia concentrata su di me», si legge nella dichiarazione diffusa da O’Brien dopo che il Papa ha accettato le sue dimissioni da arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo.
STAMPA – Sulla stampa, i sospetti di un nuovo scandalo alla vigilia del Conclave hanno avuto grande risalto, lunedì mattina, insieme all’ultima benedizione del Pontefice stanco. Dalla Gran Bretagna agli Usa, i media sottolineano l’applauso rivolto a Benedetto XVI da centomila fedeli durante l’ultimo Angelus, puntando tuttavia anche al caso del cardinale scozzese Keith O’Brien che potrebbe portare alla sua clamorosa esclusione dal Conclave.
COMPORTAMENTI INAPPROPRIATI – L’inglese The Guardian punta al caso del porporato britannico e titola «Il Papa considera di rispondere ai sospetti di “comportamenti inappropriati” su un cardinale britannico». Il Daily Mail evidenzia che l’alto prelato «potrebbe essere escluso dal Conclave» mentre lo Scotsman testa la reazione della diocesi e dei fedeli legati a O’Brien in un reportage dalla St.Mary’s Cathedral di Edimburgo intitolato «Shock e accuse» e in cui si evidenzia come, al di là del supporto al cardinale, «un’ombra di angosciante silenzio» sia calata sulla chiesa durante la messa domenicale. Oltreoceano è soprattutto il «caso O’Brien» a rimbalzare sui principali quotidiani, dal New York Times al Washington Post, che in un altro articolo si è soffermato anche sui difficili rapporti con Pechino che attenderanno il successore e titola: «Il nuovo Papa porta speranza ai cattolici cinesi». Il Boston Globe titola infine «Il Vaticano aprirà un inchiesta sul cardinale britannico» mentre in Sud America «l’ultima benedizione del Pontefice stanco» rimbalza sui principali media, dalla Colombia all’Argentina.