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Grillo: «Non voteremo fiducia, Bersani si dimetta è un morto che parla»

IL RETROSCENA. Il segretario: « Venga a dirlo in Parlamento» E intanto si prepara un incontro con i neoeletti di Casaleggio e Grillo.

Un incontro con gli eletti alla Camera e al Senato, quei neofiti della politica su cui in queste ore tutti si interrogano. Nei prossimi giorni infatti Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggioterranno una riunione con 162 Cinque Stelle che sbarcheranno a Roma.

I TEMI IMPRESCINDIBILI – Ci si guarderà in faccia, si deciderà come affrontare la presa della Bastiglia al meglio, senza tentennare e affinché “ci vediamo in Parlamento” sia davvero un piacere e non si trasformi un caos ingestibile. Ma non solo. In queste ore serpeggia tra i Cinque Stelle il dubbio che non sia Bersani l’uomo giusto per dare ai prossimi mesi un senso. Soprattutto nella rossa Emilia la sensazione è che il segretario del Pd non abbia la volontà e la forza di partire con i tagli agli sprechi della politica, di garantire che si riveda la posizione dell’Italia sulla Tav e che le famose cinque stelle del programma siano la priorità dell’agenda politica. Si pensa a qualcun altro, anche a un uomo esterno alla vecchia dirigenza del Pd, o addirittura qualcuno di esterno al partito.

 

LO STALKER POLITICO – La conferenza stampa dello «smacchiatore» come lo chiamano adesso i grillini non è piaciuta a molti. Perché quel «vedremo» del segretario non convince. Insomma, che i grillini facciano accordi con Bersani è molto difficile. Nonostante l’appello di Fo. E nonostante le istanze degli attivisti che in rete parlavano di una convergenza possibile. E una delle neoelette – Serenella Fuksia – ha dichiarato alla Zanzara a Radio 24: «Se ci sono convergenze su singoli punti del programma, posso votare la fiducia al governo Bersani». Poi nel pomeriggio arriva un tweet di Grillo che scandisce: «Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle», ha spiegato. Poi il giudizio su Bersani: «è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. È riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni». Poi un elenco di dichiarazioni rilasciate da Bersani sul M5s, una su tutte: «Se vince Grillo il Paese sarà nei guai». Titolo del post è «Bersani, morto che parla», sotto l’immagine del segretario del Pd sulla locandina del famoso film di Totò. L’unico spiraglio? «Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio».

LA REPLICA DEL SEGRETARIO – Ad allontanare per il momento la possibilità di un’intesa ci pensa d’altro canto Bersani, che risponde a muso duro: «Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità». Come dire, insomma, che il braccio di ferro è iniziato.

LE REAZIONI – E non mancano le reazioni, come quella di Nichi Vendola che, dopo aver riconosciuto il successo di Grillo, dice: «Mi auguro sinceramente che si riuscirà a dare una risposta forte al vento di cambiamento che soffia impetuoso nel Paese. Su questo convincimento ho registrato una condivisione totale con Bersani. Niente governissimo, spero che non sia questo l’auspicio di Grillo».

Marta Serafini

Grillo: «Non voteremo fiducia, Bersani si dimetta è un morto che parla»ultima modifica: 2013-02-27T16:10:37+01:00da
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