Il leader del Pdl : «Intollerabili azioni della magistratura». «De Gregorio? Racconta menzogne perché gli rifiutammo i 10 milioni che chiedeva». IN LINEA CON M5S. Insorge il Pdl, Biancofiore: scateneremo l’inferno. Grillo attacca Napolitano per l’incontro con Alfano.
«I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che è mossa da un pregiudizio politico, non sono più tollerabili. La magistratura si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile». Silvio Berlusconi parla al settimanale della Mondadori, Panorama. «Ho un serio problema agli occhi. Il mio stato potrà anche suscitare l’ironia di qualche pubblico ministero, gli farà magari chiedere, e magari ottenere, una ridicola «visita fiscale». Ma a me non impedisce di vedere bene nel mio futuro: io so che a Milano non ho mai avuto giustizia. Anche per vedere riconosciuta la mia innocenza nei tre attuali processi è probabile che dovrò attendere sino alla Cassazione ma non posso desistere», afferma Berlusconi dalla sua stanza del San Raffaele dove è ricoverato da venerdì scorso.
CRAXI 2 – «Anche se i miei avvocati sono di contrario avviso, io non voglio credere che i miei giudici stiano correndo verso una condanna prestabilita. Nonostante tutto mi aspetto ancora giustizia, almeno da questa corte». Alla domanda se abbia paura di una condanna definitiva il leader Pdl risponde così: «Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una “operazione Craxi 2”. Non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica», aggiunge ribadendo che «sanno che sono io il vero ostacolo sulla strada della sinistra».
DE GREGORIO – Poi passa ai magistrati di Napoli. Secondo la versione di Berlusconi, l’ex senatore dell’Idv, De Gregorio aveva chiesto 10 milioni di euro a diversi parlamentari del Pdl, e di fronte al loro rifiuto aveva minacciato di andare dai pm a «raccontare menzogne». «De Gregorio aveva preannunciato questo suo comportamento con più visite a nostri parlamentari – ha detto Berlusconi -. Aveva detto di essere in grave difficoltà, di avere assoluto bisogno di 10 milioni di euro, in parte per pagare dei debiti ed evitare la bancarotta e in parte per recarsi in un altro paese e ricostruirsi una nuova vita e per evitare il carcere alla moglie». «Alle risposte necessariamente negative dei nostri rappresentanti – ha proseguito Berlusconi – se ne era andato sbattendo la porta e minacciando di raccontare ai pm, che insistevano in questa direzione, quelle menzogne che poi in effetti ha raccontato davvero per scampare alla prigione». «Mi chiedo perché, pur sapendo già la risposta, i pm, anziché chiedere il giudizio immediato, non abbiano fatto le opportune investigazioni, che avrebbero dimostrato fin da subito l’assurdità delle dichiarazioni di De Gregorio – ha proseguito il leader del Pdl -. Questo è il solito metodo usato «ad personam Berlusconi» da 20 anni a questa parte da certi pubblici ministeri, ed è semplice: il testimone viene intimidito al punto di minacciarlo della privazione della libertà; se è già in carcere gli si promette la liberazione se accusa Berlusconi di qualche comportamento delittuoso e questo metodo, compresa la carcerazione preventiva, stanno usando non solo con De Gregorio». «Anche su questo ho chiesto l’intervento del ministro – ha concluso Berlusconi -. Questa malagiustizia va fermata».
COORDINATORE PD – Se arrivasse una richiesta di arresto nei confronti di Berlusconi «se gli atti fossero fondati penso proprio», il Pd voterebbe «sì». Lo ha dichiarato Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ai microfoni di Sky Tg24. «Dovremmo vedere le carte. Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti della magistratura che fossero corretti», ha aggiunto il dirigente del Pd, molto vicino al segretario e candidato premier Pier Luigi Bersani.
MIOPE – Insorge il Pdl. C’è chi definisce «barbarie» la parole di Migliavacca, chi le giudica «inaudite e gravissime». Il senatore del Popolo della Libertà Altero Matteoli bolla di «senza senso» il discorso del coordinatore del Pd. «Migliavacca si è avventurato in una dichiarazione gravissima che non risponde al richiamo del Capo dello Stato», ha detto. «È insensato ipotizzare espressioni di voto su una inesistente richiesta, a riprova che i vertici del Pd sono in stato confusionale ed operano per acuire lo scontro politico». Mariastella Gelmini rincara: «L’onorevole Migliavacca ha i paraocchi come certi cavalli da corsa, ma attaccando Berlusconi va solo a sbattere». Per l’onorevole Gelmini l’atteggiamento del Pd Migliavacca è «miope» e corrisponde «a quella parte ancora comunista del Pd che vede il centrodestra come il diavolo e preferisce mandare al macero l’unica possibilità di riformare il Paese piuttosto che uscire dal proprio steccato ideologico». E, ancora più duro il giudizio della deputata Michaela Biancofiore che annuncia «scateneremo l’inferno». «Ci presenteremmo ammanettati in piazza», dice Biancofiore, perché una così deliberata persecuzione non si è mai vista prima». E ha aggiunto: «Se vanno a vedere gli atti, vedranno che è innocente. Ed è per questo che sono convinta che non succederà, altrimenti esploderebbe una rivoluzione».
MAGGIORANZA – Ma intanto sembra che la posizione del Pd si stia allineando a quella del Movimento Cinque Stelle . Proprio nei giorni scorsi il capogruppo Vito Crimi ha detto che i “grillini” voterebbero sì a una richiesta d’arresto per l’ex premier, attualmente ricoverato in ospedale per un’infiammazione agli occhi. Il voto del centrosinistra e del M5s avrebbe la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. Berlusconi è indagato a Napoli per corruzione e finanziamento illecito dei partiti per una presunta compravendita di senatori eletti con il centrosinistra nel 2006, ma al momento non si ha alcuna indicazione di una possibile richiesta d’arresto per il leader del Pdl.
GRILLO: «POVERO PAESE» – In piena polemica Pd-Pdl irrompe Beppe Grillo che dal suo blog attacca il presidente Napolitano. «Povero Paese dove un presidente della Repubblica invece di andare in prima serata in televisione a condannare un atto eversivo di portata enorme come la triste sfilata di parlamentari negli uffici giudiziari, riceve Alfano (ex ministro della Giustizia…) al Quirinale il giorno dopo».