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Apre il Parlamento, Pd e Pdl: scheda bianca Camera e Senato, doppia fumata nera

LA NUOVA LEGISLATURA AL VIA. Berlusconi non va in Aula, «non è al top». La partita sarà lunga e difficile. Grillo esulta sul web: «La storia ha inizio».

è andata a vuoto la prima votazione al Senato, la prima per eleggere il presidente. Con 246 schede bianche, più della metà dei componenti l’emiciclo, nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta (161) necessaria per aggiudicarsi la poltrona di seconda carica dello Stato. I presenti e votanti sono stati 313 senatori. Orellana ha raccolto 52 voti, Sibilia 4, Mussolini 3, Compagna 2, Colombo 1, Scilipoti 1. Le schede nulle sono state 4. La seconda votazione inizierà alle 16.00.

CAMERA – E c’è stata una fumata nera anche per la prima votazione alla Camera. Mentre lo spoglio per l’elezione del presidente è ancora in corso le schede bianche hanno superato quota 210. Non è dunque più possibile raggiungere il quorum dei 420 voti necessari per l’elezione del presidente con il quorum dei due terzi degli aventi diritto.

INIZIO LEGISLATURA –LA XVII legislatura è iniziata ufficialmente oggi: l’apertura della seduta per palazzo Madama è stata alle 11, quella di Montecitorio alle 10.30. Ma si profila uno stallo: solo il Movimento 5 stelle voterà per i suoi candidati (Roberto Fico per la Camera e Luis Alberto Orellana per il Senato) alla prima votazione, mentre il Pd ha deciso di votare scheda bianca in entrambi i voti, così come il Pdl. Durante le prime due votazioni, hanno spiegato in mattinata da via dell’Umiltà, il partito voterà scheda bianca in entrambi i rami del Parlamento, sperando che il Pd nelle successive «metta fine a questa strana rincorsa ai grillini» e accetti un’intesa con il Pdl e i centristi di Scelta Civica (scheda bianca anche per loro, come confermato da Mario Mauro a Radio Uno). Intanto la senatrice del Pd Anna Finocchiaro smentisce su una presunta «intesa» con il partito di Maroni: «Leggo sui quotidiani di un mio “colloquio segreto” con i rappresentanti della Lega su ipotetiche trattative per le Presidenze delle Camere: è una notizia totalmente priva di fondamento».

BERLUSCONI ASSENTE – «Berlusconi? Non credo che oggi verrà, ancora non è al top». L’ha detto il senatore Pdl Maurizio Gasparri, arrivando alla riunione dei gruppi di Camera e Senato convocata a Montecitorio. Berlusconi da qualche settimana soffre di «uveite», un’infiammazione che l’ha colpito costringendolo venerdì al ricovero al San Raffaele e all’impossibilità di presenziare ai processi a suo carico, in corso a Milano. L’ex premier sarà dimesso probabilmente oggi pomeriggio, «non prima delle 17» ha dichiarato il suo medico. La la linea del partito è stata chiarita dal segretario Angelino Alfano: «Siamo disinteressati alle presidenze di Camera e Senato, vogliamo invece un presidente della Repubblica di garanzia, che sia super partes». I gruppi di Camera e Senato del partito hanno deciso poi di rinviare a lunedì l’elezione dei due capigruppo.

GRILLO: «LA STORIA HA INIZIO» – Il Movimento 5 Stelle approda ufficialmente in Parlamento e Beppe Grillo festeggia con un post sul proprio blog dal titolo «M5S in Parlamento: la storia ha inizio». Poi la soddisfazione: «Grazie ai cittadini portavoce del M5S questo Parlamento sarà il più giovane e rosa della Storia repubblicana». Sono i grillini le star della giornata. Primi a entrare a Montecitorio, assediati da giornalisti e fotografi, si sono posizionati tutti nelle ultime file in alto dell’emiciclo, da dove si controlla agevolmente tutta l’aula (collocazione provvisoria, dal momento che l’assegnazione dei posti avverrà soltanto dopo la costituzione dei gruppi parlamentari), comunicando la «conquista» dei posti sui social network. La maggior parte dei deputati uomini, nonostante alla Camera non sia obbligatorio, ha deciso di indossare la cravatta. Nera con su scritto «No carbone» per alcuni di loro. Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, prima di entrare in Aula ha risposto alle domande dei giornalisti: la fiducia al governo Bersani? «Voteremo no», taglia corto Crimi. «Non ci sono altre ipotesi, come l’astensione o il non voto. Votiamo contro». E come voterà il M5S per il ballottaggio sulla presidenza del Senato? «Se non c’è il nostro candidato non abbiamo nessuno da votare», chiude. E in Aula arriva la prima dimissione di una attivista del Movimento, Giovanna Magili, per «ragioni personali».

I PRESIDENTI PROVVISORI – A guidare provvisoriamente la Camera nella prima seduta di oggi è Antonio Leone del Pdl, al Senato c’è invece il senatore a vita Emilio Colombo. Per l’elezione del presidente della Camera servono 420 voti subito, 316 dalla quarta votazione. Per l’elezione della guida del Senato nei primi due scrutini serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato (161), maggioranza di cui nessuna coalizione dispone a Palazzo Madama. La partita si annuncia dunque lunga e potrebbe finire soltanto sabato, quando non sarà necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi.

LEONE: AUGURI AL PAPA E IL RICORDO DI MORO – Il vicepresidente provvisorio della Camera Antonio Leone ha cominciato il proprio discorso con un augurio a Papa Francesco. E dall’Aula di Montecitorio si è alzato l’applauso dei deputati, tutti in piedi. «La sua elezione rappresenta un momento di intensa emozione e di grandi aspettative», ha detto. Leone ha poi rivolto un pensiero al capo dello Stato Giorgio Napolitano e ha concluso il suo discorso ricordando lo statista Dc Aldo Moro, di cui domani ricorre l’anniversario del sequestro (il 16 marzo 1978). Le operazioni di voto sono iniziate attorno a mezzogiorno, con la prima chiama dei deputati.

MINZOLINI E SCILIPOTI TRA I SUBENTRANTI – Emilio Colombo, presidente provvisorio dell’Aula, ha aperto il suo discorso con «un pensiero deferente al presidente della Repubblica, che con tanta saggezza e tanto senso delle istituzioni guida il nostro Paese». Poi sull’Ue: «L’Europa sia aperta e giusta: tenga conto delle esigenze di rigore ma anche quelle di sviluppo». Citato anche al Senato, fra gli applausi generali, il nuovo Pontefice. Sul fronte dei lavori dell’Aula, i senatori del Pdl Domenico Scilipoti e Augusto Minzolini sono subentrati a palazzo Madama dopo le opzioni esercitate dagli eletti in più collegi. La pattuglia più numerosa di subentranti è proprio quella del Pdl, dopo l’opzione esercitata da Silvio Berlusconi che si era presentato in diversi collegi e ha scelto il Molise. Il voto per il presidente è iniziato alle 12 circa ed è terminato dopo un’ora. Assenti i senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi, entrambi a casa per motivi di salute.

Redazione Online

Apre il Parlamento, Pd e Pdl: scheda bianca Camera e Senato, doppia fumata neraultima modifica: 2013-03-15T15:35:31+01:00da
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