M5S pd e pdl contrari. l’esecutivo: servono nuovi approfondimenti dopo le risoluzioni approvate da Camera e Senato. Slitta la sovratassa sui rifiuti.
Ancora niente di fatto. Rinviato infatti ai prossimi giorni il consiglio dei ministri che oggi doveva definire testo del decreto sui debiti commerciali della pubblica amministrazione. Il ministro dell’Economia Grilli, d’accordo con quello dello Sviluppo economico Passera, ha infatti manifestato a Monti la necessità di «proseguire gli approfondimenti» dopo le risoluzioni approvate martedì da Camera e Senato.
LA NOTA – «Il Ministro dell’Economia e Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, anche a seguito delle articolate risoluzioni approvate da Camera e Senato – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha fatto presente al Presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della P.A. Pertanto il Consiglio dei Ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni».
INCONTRO – Il ministero dell’Economia ha successivamente convocato le associazioni delle imprese. Al centro dell’incontro, che sarà a livello tecnico, la discussione sul decreto per lo sblocco dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. La riunione, si legge nella convocazione è «in vista della presentazione in Cdm del decreto».
TARES: MAGGIORAZIONE DA DICEMBRE – Nel frattempo, è slittato a dicembre la sovratassa sui rifiuti: il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, inizierà dal prossimo mese di maggio, ma i 30 centesimi in più a metro quadro previsti verranno applicati solo da dicembre. Lo ha riferito il presidente dell’Anci, Graziano Delrio precisando che la maggiorazione di 0,30 euro in più a dicembre «andrà direttamente allo Stato». Con l’accordo sottoscritto con il governo «eviteremo il deficit di liquidità – ha spiegato Delrio – che avrebbe creato grossi problemi alle imprese del trattamento rifiuti». Le scadenze per il pagamento della Tares dovrebbero tenersi a maggio, settembre e dicembre.
M5S – Critico con la decisione del governo anche il Movimento 5 Stelle che per bocca della portavoce alla Camera Roberta Lombardi ha detto: «Oggi tutti ci attendevamo che il Consiglio dei Ministri approvasse il decreto legge che sblocca il pagamento dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Ma l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri è slittata. Adesso abbiamo scoperto che il governo ha mandato il testo del decreto a Bruxelles perché gli uffici del Commissario Ue per gli Affari Economici, Olly Rehn, lo possano esaminare. Il Parlamento italiano invece non ha ancora la più pallida idea del contenuto di questo decreto. Nessuno ci ha comunicato come il governo vuole erogare effettivamente questi soldi alle imprese e soprattutto quali strumenti verranno usati per coprire queste spese. Se cioè si metteranno nuove tasse. Il Movimento 5 Stelle continua a chiedere di far partire subito le commissioni parlamentari permanenti affinché si possano finalmente esaminare i provvedimenti nelle sedi opportune e chiedere al ministro Grilli le risposte che fino ad oggi sono mancate».
PD E PDL – La decisione del governo di rinviare il decreto sui crediti alla imprese ha intanto provocato la reazione negativa dei partiti, cominciando da Pd e Pdl. «È sconcertante il rinvio del Consiglio dei Ministri per l’approvazione del decreto per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese» ha dichiarato Stefano Fassina, responsabile economia del Pd. «Il governo ha rinviato il provvedimento per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, dimostrando così la legittimità del nostro sospetto e cioè che si volevano onorare i debiti caricandoli sui cittadini con l’ennesimo inasprimento della leva fiscale» ha invece sottolineato il segretario del Pdl Angelino Alfano.
GRILLI – Il decreto che prevede lo sblocco dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese «non contiene aumenti di imposte» ha replicato però dopo poco Grilli parlando a «Porta a porta». Nel corso di un collegamento con la trasmissione, Grilli ha sottolineato che il decreto «è stato rinviato di pochissimi giorni. Dietro il rinvio – ha aggiunto Grilli – non ci sono misteri».
Alla domanda invece se ci siano margini per evitare l’aumento di un punto dell’Iva al 22% dal primo luglio e rimandare la Tares al 2014 Grilli ha risposto: «Lo spero vivamente. Questo richiede una strategia economica con un programma di medio periodo. Penso che sia possibile, si possono individuare questi spazi: serve la volontà politica». L’aumento dell’Iva impatta per 4,2 miliardi di euro sul 2013.