LA PENA SCONTATA AD OPERA. Massacrò i genitori il 17 aprile del 1991 nella loro casa in provincia di Verona. Le due sorelle sono venute a prenderlo.
Torna libero. Pietro Maso, dopo aver scontato 22 anni di pena per l’omicidio dei genitori avvenuto il 17 aprile del 1991 a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, è uscito lunedì mattina dal carcere di Opera a bordo di un suv bianco. Sono venuti a prenderlo le due sorelle Laura e Nadia e un uomo. L’ex ragazzo, oggi 41enne, che massacrò i genitori, ha spiegato Roberta Cossia, il magistrato di sorveglianza che ha firmato il fine pena, è «un cittadino come tutti gli altri e così dovrà essere considerato». Era stato condannato a 30 anni di reclusione, ma grazie a tre anni di indulto e 1800 giorni di liberazione anticipata è uscito dal carcere. Nel 2008 ha ottenuto la semilibertà e si è sposato con Stefania.
«IL MALE ERO IO» – Martedì uscirà anche il suo libro «Il male ero io» in cui racconta di come ha massacrato, con la complicità di due amici, i genitori Antonio e Mariarosa per impossessarsi della loro eredità. «Sono in piedi accanto ai loro corpi. Morti. Una linfa gelata mi è entrata dentro, nelle vene, nelle ossa, nel cervello». E il racconto dell’assassinio: «Vado in bagno. Devo lavarmi. Apro a manetta l’acqua calda, tengo la testa bassa. Fisso le macchie sul dorso delle mani. E’ sangue. E’ il sangue di mio padre. E’ il sangue di mia madre. Ci è schizzato sopra, sulle dita». Per il giovane veronese l’impatto con il carcere, dopo una giovinezza vissuta tra amici, begli abiti e discoteche, è un autentico choc. «Chi avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe accaduto – spiega – l’omicidio, il carcere. Di lì a poco non avrei avuto neppure un paio di slip per cambiarmi. Per anni ho avuto addosso solo i vestiti unti e consumati che qualche detenuto mi lasciava per pietà».