L’indagine per truffa aggravata. Il figlio del Senatur avrebbe acquistato l’imbarcazione da due milioni e mezzo tramite il tesoriere della Lega.
Spunta uno yacht dal valore di 2,5 milioni di euro destinato a Riccardo Bossi, uno dei figli del Senatur, nell’ordinanza di custodia cautelare a carico, tra gli altri, dell’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito. Un’imbarcazione di lusso che il figlio di Umberto Bossi «avrebbe a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome, grazie a un’ulteriore appropriazione indebita di Belsito». Nell’ordinanza del gip di Milano, Gianfranco Criscione, che ha firmato gli arresti richiesti dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, si fa riferimento, infatti, a una nota di polizia giudiziaria del 3 ottobre scorso, dalla quale si evince che l’espulsione di Belsito dalla Lega «ha tutt’altro che interrotto il criminoso e criminogeno rapporto tra il medesimo Belsito e Girardelli, da ultimo incentrato sulle questioni relative a uno yacht».
REITERAZIONE – La stessa nota della Gdf, chiarisce il gip, «fa emergere pure che Belsito tuttora intrattiene poco trasparenti rapporti d’affari con un’esponente della Lega Nord di Chiavari, tale Dujany Sabrina». Il gip sottolinea, infine, per i quattro arrestati il «concreto e fortissimo pericolo di reiterazione dei reati». Proprio spiegando l’attualità delle esigenze di custodia cautelare a suo carico, il gip spiega che, nonostante l’espulsione di Belsito dal partito, permane il «pericolo di recidiva giacché le condotte qui contestategli trovano il sostanziale presupposto nell’attività latu sensu politica che Belsito svolgeva nell’ambito del partito».