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Furti nei bagagli in aeroporto, 30 arresti

L’operazione «stive pulite è durata un anno e ha coinvolto 400 uomini della Polizia. In manette anche 19 dipendenti Alitalia. Obbligo di firma per una sessantina di dipendenti di otto aeroporti nazionali.

Una vasta operazione di polizia ha sgominato la «banda della valigia»: dipendenti di società aeroportuali dediti al furto di oggetti contenuti nei bagagli dai nastri di trasporto degli aeroporti e addirittura dalle stive degli aerei. L’operazione «Stive Pulite», che ha visto impegnati circa 400 uomini della Polizia di Stato e frutto di un anno di indagini, è culminata con l’arresto dei presunti responsabili. Le misure cautelari sono 86 (29 arresti domiciliari e 57 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) e riguardano operatori aeroportuali di diversi scali nazionali. Fra questi anche 19 dipendenti dell’Alitalia addetti alle operazioni di handling, mentre ad altri 30 operai è stato notificato l’obbligo di firma. Le indagini, condotte dall’ufficio polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme, hanno riguardato oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento e sono durate oltre un anno.

INTERCETTAZIONI VIDEO – L’operazione ha consentito di ricostruire le responsabilità per i furti avvenuti a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico bagagli negli aeroporti di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Per la prima volta sono state effettuate attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili che hanno consentito l’identificazione degli autori dei numerosi reati nella fase di carico e scarico dalle stive. Sono state utilizzate telecamere particolari, a zero emissioni, per non rischiare interferenze con la strumentazione di bordo dei velivoli e non mettere in pregiudizio la sicurezza del volo.

«COLLABORAZIONE» – In relazione alla vicenda, in una nota Alitalia – che si dice parte lesa, in quanto «a causa di dipendenti infedeli, ogni volta ha dovuto rimborsare i passeggeri che hanno subito furti» – sottolinea di aver «attivamente collaborato con la polizia». «La Direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha collaborato con la Polizia di frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di un’articolata attività investigativa avente come obiettivo l’individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia». «Inizialmente – sostiene la compagnia – la tratta Roma Fiumicino-Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica».

AI DOMICILIARI – «Le misure cautelari – viene spiegato – sono state predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonchè di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera». Gli autori dei furti rischiano pene fino a 6 anni di reclusione, oltre che la perdita del posto di lavoro. L’attività di indagine ha permesso di assicurare alla giustizia altri 37 dipendenti infedeli di altre società di handling di cui si avvale Alitalia in altri scali per analoghi reati commessi in diversi aeroporti nazionali (Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona).

CODACONS – Intanto in una nota il Codacons esprime il suo disappunto: «È vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti». «È dall’agosto del 2002, infatti, dopo i furti verificatesi a Malpensa – spiega l’associazione consumatori – ha abbiamo chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà». Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell’eventuale procedimento penale. Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate sono responsabili, ai sensi dell’art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell’esercizio delle incombenza a cui sono adibiti.

Redazione Online

Furti nei bagagli in aeroporto, 30 arrestiultima modifica: 2013-05-03T15:32:42+02:00da
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