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Cleveland, incriminato Ariel Castro. Rilasciati gli altri due fratelli

LE INDAGINI. Le testimonianze della casa dell’orrore. Botte e violenze, cinque gravidanze. Forse un’altra prigioniera.

WASHINGTON – La storia dell’orrore di Cleveland rivela ogni giorno capitoli raccapriccianti. Tutto, però, va raccolto con grande prudenza. Quanto trapela non viene da fonti ufficiali, bensì da indiscrezioni che citano rapporti della polizia. Pertanto il quadro che emerge potrebbe cambiare ancora. Partiamo dal dato certo: Ariel Castro è stato incriminato per sequestro di persona e violenza sessuale. Restano fuori da queste accuse i suoi due fratelli, Pedro e Onil. Arrestati come complici sulle basi di sospetti, sono stati rilasciati dopo aver chiarito la loro posizione dopo gli interrogatori: non sapevano niente di quello che accadeva nella casa del fratello.

LA PRIGIONIA – La notizia dell’incriminazione di Ariel Castro è stata accompagnata da altre ricostruzioni su cosa avveniva all’interno della casa dove erano tenute le tre donne e la bambina. Amanda Berry ha raccontato che durante la prigionia sarebbero uscite all’aperto, in cortile, solo in due occasioni, ma erano camuffate con parrucche e occhiali. Castro all’inizio le aveva chiuse nel seminterrato usando catene e legacci, poi le aveva trasferite al primo piano, in stanze separate. Questo almeno per un certo periodo.

FINTE OCCASIONI DI FUGA – Amanda ha poi rivelato che il loro carceriere le metteva alla prova: fingeva di andarsene, lasciava una porta aperta e vedeva se cercavano di scappare. La punizione per la tentata fuga era durissima. Botte, altre privazioni. Anche lunedì, Amanda ha temuto che fosse una trappola. Ma aveva raggiunto il «punto di rottura» ed ha sfruttato il momento propizio. Castro era andato al fast food a comprare del cibo. E così la ragazza ha conquistato la libertà per lei e le sue compagne. Gina DeJesus e Michelle Knight, però, non hanno avuto il coraggio di seguirla, temevano la feroce rappresaglia di Castro e hanno atteso l’arrivo della polizia nelle loro «celle» al primo piano.

ABORTI – Michelle, a sua volta, ha fornito altri dettagli spaventosi. Sarebbe rimasta incinta per almeno cinque volte e Castro avrebbe provocato gli aborti picchiandola in modo selvaggio.

UN’ALTRA RAGAZZA – Ancora Michelle ha aggiunto un particolare inquietante. Nel primo periodo di prigionia, attorno al 2002, nella casa ci sarebbe stata un’altra ragazza, poi sparita. Di chi si tratta? Ashley Summers scomparsa nel 2007 nello stesso quartiere e sul quale l’Fbi ha riaperto le indagini? Le date non combaciano. Forse c’è un’altra missing a Cleveland che è finita nelle mani del mostro? Sempre Michelle, sotto minaccia, ha aiutato Amanda a partorire in una piccola piscina gonfiabile. Infine il presunto movente dell’aguzzino. Nella villetta di Seymour Avenue, secondo una tv locale, è stato trovato un testo scritto da Castro qualche anno fa, un messaggio che nelle sue intenzioni doveva essere seguito dal proprio suicidio. L’uomo afferma di essere «malato di sesso», di aver bisogno di cure e imputa il suo comportamento a un’infanzia difficile. Poi, incredibilmente, accusa le ragazze: «Hanno accettato di salire sulla mia auto al momento del rapimento». In realtà Amanda la conosceva perché suo figlio aveva lavorato allo stesso McDonald mentre Gina era una compagna di scuola della figlia. Quando le ha rapite si era offerto di dare loro un passaggio fino a casa e loro hanno accettato senza temere.

Guido Olimpio

Cleveland, incriminato Ariel Castro. Rilasciati gli altri due fratelliultima modifica: 2013-05-09T16:39:23+02:00da
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