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Bangladesh, viva tra le macerie, 17 giorni dopo

Il bilancio delle vittime è salito a 1.035. La sonna è stata portata in ospedale. Reshma sarebbe, sopravvissuta grazie all’acqua introdotta dai soccorritori tra i detriti.

Una donna è sopravvissuta sotto le macerie dell’edificio crollato lo scorso 24 aprile vicino a Dacca. La donna si chiama Reshma ed è stata trovata in uno scantinato dello stabile «Rana Plaza». Le squadre di soccorso, che da 17 giorni stanno scavando tra i detriti, hanno immediatamente fermato le macchine e si sono precipitate a soccorrere la sopravvissuta che appare in buone condizioni di salute. Era stato un soccorritore verso le tre del pomeriggio, ora locale, a sentire una flebile voce provenire dalle fondamenta della struttura. I vigili del fuoco hanno riferito che la donna sarebbe riuscita miracolosamente a resistere grazie all’acqua e alle razioni di cibo che erano state introdotte tra i detriti nei primi giorni della sciagura quando erano state estratte vive centinaia di persone.

DUE SETTIMANE – I soccorritori si sono accorti della sua presenza quando la donna ha cominciato a piangere e a chiedere aiuto. «Stavamo rimuovendo le macerie e abbiamo chiesto a voce alta se qualcuno fosse vivo e avesse bisogno di aiuto», ha raccontato un soccorritore a Somoy Tv. «Dopo un po’», ha aggiunto, «abbiamo sentito una voce che ci implorava “vi prego, salvatemi”. Da quel momento la donna ha cominciato a parlare con noi».

IL RACCONTO – La donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale. I soccorritori le hanno parlato e le hanno dato acqua e biscotti. Le è stato anche somministrato dell’ossigeno. Prima è riuscita a sorridere debolmente all’indirizzo delle persone riunite sulle rovine del complesso alla periferia di Dacca. «Ora è nell’unità di terapia intensiva di un ospedale militare ma sta bene», ha raccontato un ufficiale dell’esercito. Reshma è stata trovata in posizione eretta, in uno spazio tra una colonna e una trave. Alla televisione privata Somoy Tv, che l’ha intervistata nel letto di ospedale dove è ricoverata, ha raccontato la sua durissima esperienza. «Nessuno mi sentiva. È stato così terribile per me. Non credevo che avrei rivisto la luce del giorno», ha detto la donna, di professione sarta.

ACQUA E BISCOTTI – Reshma, che si trovava al secondo piano, è sopravvissuta in buone condizioni mangiando alimenti secchi e bevendo acqua di scorta che aveva con sè. «C’era del cibo secco intorno a me. L’ho mangiato per 15 giorni. Negli ultimi due giorni non avevo altro che acqua. Bevevo solo piccole quantità per conservarla, avevo delle bottigliette di acqua intorno a me», ha aggiunto la donna. «Reshma mi ha detto che c’erano altre tre persone con lei, che sono morte. – ha dichiarato il generale Suhrawardy – Non ha visto nessun altro vivo laggiù. Continueremo le ricerche, finché là ci saranno sopravvissuti o corpi». La donna è sopravvissuta per più di due settimane con temperature che hanno toccato più di 30 gradi, ha detto il generale, cercando di trovare tutto il cibo che poteva. La madre di Reshma e la sorella, Asma, sono corse in ospedale per abbracciarla. Anche il primo ministro Sheik Kasina del Paese sta volando in elicottero in ospedale, per incontrare la sopravvissuta.

BILANCIO – Sono più di 2.500 le persone che sono state estratte vive dalle macerie nelle ore immediatamente successive al disastro. Tuttavia era dal 28 aprile che i soccorritori non avevano più trovato nessuno vivo sotto le macerie: quel giorno era stata ritrovata tra le macerie una donna, Shahin Akter. Mentre i soccorritori cercavano di liberarla, era scoppiato un incendio e la donna era morta per intossicazione da fumo. Il bilancio ufficiale del disastro è salito oggi a 1.038 morti e si continua a scavare tra le macerie.

Redazione online

Bangladesh, viva tra le macerie, 17 giorni dopoultima modifica: 2013-05-10T16:24:27+02:00da
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