In manette un bandito di 36 anni, accusato di sette rapine a mano armata e un omicidio, al suo posto, era finito in carcere un sosia
ROMA – Si faceva chiamare “ispettore Zanardi” e con quel nome, dopo ogni rapina, telefonava a polizia, carabinieri e 118 per prendere in giro gli investigatori, oppure per sviare le indagini, dare “consigli” investigativi su come arrestare il bandito. Ma proprio quelle telefonate hanno finito per tradire un rapinatore seriale, accusato anche dell’omicidio di una guardia giurata, Gianluca Pes, commesso a Roma alla fine del 2004.
INDAGINI – Dopo sei mesi di indagini della sezione “Cold Case” della Squadra mobile, gli investigatori hanno arrestato Antonio De Pasquale, 36 anni, di Benevento, bloccato nella sua abitazione nella zona sud della città. Oltre che del delitto del vigilante, ucciso in un tentativo di rapina, De Pasquale è anche accusato di sette colpi a mano armata compiuti sempre nel 2004 nei garage condominiali di Tor Marancia. Ma per quattro di essi è già stato condannato in via definitiva un altro pregiudicato: un sosia finito in carcere al posto del vero rapinatore, per il quale è stata chiesta la riapertura delle indagini e un nuovo processo. Mentre sono altre 13 le rapine dello stesso genere sulle quali la polizia sta svolgendo accertamenti.