Un gruppo di complici ha cercato di liberarlo tendendo un agguato al convoglio. Catturato Jaime Gonzalez Duran, alias «il martello», uno dei capi dei Los Zetas. Sequestrato un imponente arsenale
Nelle foto la pistola placcata in oro, l’arsenale sequestrato e Gonzalo Duran agli arresti
WASHINGTON – Doppio colpo della polizia messicana. Con una complessa operazione gli agenti sono riusciti a catturare Jaime Gonzalez Duran alias «il martello», uno dei capi dei Los Zetas, organizzazione di sicari al servizio dei narcos. Le forze di sicurezza hanno anche sequestrato un imponente arsenale composto da oltre 500 armi. I trafficanti avevano a loro disposizione mezzo milione di cartucce, 164 bombe a mano, lanciagranate, fucili di precisione e centinaia di mitra. Tra i «pezzi» anche una pistola placcata in oro. Importante l’arresto di Duran, avvenuto a Reynosa al confine con il Texas. Ricercato da tempo in Messico e negli Usa, è considerato uno dei fondatori dei Los Zetas.
TENTATO BLITZ – Dopo la cattura un gruppo di complici ha cercato di liberarlo tendendo un agguato al convoglio che lo stava trasferendo in un vicino aeroporto. Il tentativo è però fallito e i criminali sono dovuti fuggire dopo una furiosa battaglia con gli agenti. La confisca dell’arsenale e il successivo scontro dimostrano la potenza di fuoco a disposizione dei narcos, spesso meglio armati delle forze dell’ordine. Proprio venerdì le autorità hanno stanziato nuovi fondi per acquistare fucili d’assalto Kalashnikov e granate da distribuire alle pattuglie. Il successo del blitz attenuerà forse le polemiche e i sospetti per l’incidente aereo costato la vita al ministro degli Interni e a un alto dirigente anti-droga. Il loro jet si è schiantato su un quartiere di Città del Messico: per le autorità si è trattato di un incidente. Ma in molti hanno pensato ad un sabotaggio.