Eurostat: in Italia il pil e’ sceso dello 0,5% nel terzo trimestre. Il tasso base è ora al 2,50%,quello marginale scende al 3%, quello sui depositi al 2%
BRUXELLES – Alla fine il tanto atteso taglio del costo del denaro è arrivato. La Banca centrale europea ha deciso di tagliare di 0,75 punti i tassi di interesse portandoli al 2,50% il livello più basso dal maggio del 2006. Lo rende noto lo stesso Istituto di Francoforte. Il tasso marginale scende di 0,75 punti al 3% e quello sui depositi al 2%. Alla luce della decisione odierna della Bce di abbassare il tasso di riferimento al 2,50%, scende all’1,50% il differenziale fra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell’ Eurozona. Il tasso sui Fed Funds è infatti attualmente pari all’1%.
TRICHET – «Il livello di incertezza in questa fase resta eccezionalmente elevato» ha successivamente detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, sottolineando che esistono rischi al ribasso per la crescita dell’economia di Eurolandia. Trichet ha spiegato che la Bce si aspetta un ulteriore calo dell’inflazione di Eurolandia nei prossimi mesi ribadendo come «le aspettative sull’inflazione restano ben ancorate». Trichet ha detto di aspettarsi un’inflazione media per l’Eurozona pari all’1,4%, contro il 3,3% del 2008. Ci sono «rischi di una ulteriore contrazione dell’attività economica» in Eurolandia ha aggiunto ancora il presidente della Bce, spiegando che la banca centrale europea si aspetta che il Pil 2008 dell’Eurozona si attesterà tra lo 0,8% e l’1,2%, nel 2009 tra -1,0% e 0,0%, nel 2010 tra lo 0,5% e l’1,5%.
«Diciamo ai paesi membri di rispettare il Patto di stabilità e di crescita e di usare lo spazio di manovra, laddove ce n’è», ha spiegato ancora Trichet, che poi ha aggiunto: «Siamo un’area con una valuta unica senza un governo federale e senza un bilancio federale, però abbiamo il Patto di stabilità e di crescita».
PIL – La notizia del taglio dei tassi arriva nello stesso giorno in cui questa stessa misura è già stata presa dalla Banca d’Inghilerra (-1%), dagli istituti centrali di Svezia (-1,75%) e Nuova Zelanda (-1,50%) e nel quale l’Eurostat annuncia che nel terzo trimestre dell’anno, il Pil italiano è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% su base annua. Secondo le prime stime pubblicate da Eurostat, nei Paesi aderenti all’euro il pil è sceso dello 0,2%, quindi l’Italia si colloca oltre al doppio della media. La sterlina è scesa al minimo storico rispetto all’euro. Oggi servono infatti solo 1,1526 euro per acquistare una sterlina (pari a 2.232 lire).
DIFFERENZIALE RECORD BTP/BUND – Il differenziale fra i rendimenti offerti dai Btp decennale e il Bund tedesco ha raggiunto i 140 punti toccando un nuovo record. In pratica sul mercato obbligazionario i titoli pubblici italiani devono rendere l’1,4 % in più rispetto a quelli della Germania per trovare acquirenti disposti a assumersene il rischio. Questo divario, chiamato in gergo tecnico “spread”, si è accentuato oggi in un generale contesto di tensioni sulle liquidità in circolazione.
SCENDONO I MUTUI – Tassi interbancari ancora in calo. L’Euribor a tre mesi, su cui sono indicizzati i mutui sull’acquisto delle case, ha toccato i minimi da due anni al 3,669% mentre l’equivalente a una settimana è sceso al 2,868% e quello a sei mesi ha toccato il 3,710%, il livello più basso dal novembre 2006.
BORSE – Giornata condizionata dal taglio dei tassi della Bce per le Borse europee. A Milano l’indice Mibtel, che aveva registrato rialzi superiori all’uno per cento, dopo il taglio è passato in segno negativo sino a toccare -1%. Anche le altre piazze continentali dopo la mossa della Bce hanno limato i guadagni. Tokyo aveva chiuso in calo dell’uno per cento.
PETROLIO – Il petrolio sui mercati asiatici è sceso a 45,63 dollari al barile, ai minimi di quasi quattro anni dopo aver toccato un minimo di 45,30 dollari al barile, il punto più basso dal febbraio 2005.