Dormire nel Jumbo Hostel, all’aeroporto di Stoccolma Arlanda, costerà da 120 a 300 euro. Venticinque camere e una suite ricavate nella fusoliera di un 747 ormai in disuso. L’inaugurazione a gennaio
L’imprenditore Oscar Dios e alle sue spalle il Boeing 747 trasformato in albergo |
STOCCOLMA – Tutti i grandi aeroporti internazionali dispongono all’interno della propria area o nelle immediate vicinanza degli hotel in grado di accogliere i viaggiatori in transito o quelli rimasti malauguratamente a terra a seguito di scioperi improvvisi o cancellazioni di voli. Quello che verrà inaugurato il prossimo 15 gennaio allo scalo di Arlanda, il terminal principale della capitale svedese Stoccolma, è però del tutto particolare: si tratta infatti di un vecchio Boeing 747 che ha cessato la propria attività nei cieli ma che grazie ad una efficace riconversione continuerà ad essere al servizio dei viaggiatori.
LE CAMERE E LA SUITE – L’albergo ricavato nella fusoliera disporrà di 25 camere e di una suite che, manco a dirlo, troverà posto in quella che un tempo era stata la cabina di pilotaggio del velivolo. I servizi offerti non saranno proprio quelli dell’hotel a quattro o cinque stelle: le camere, che prenderanno il posto dei 450 sedili, non saranno per forza di cose spaziosissime e i servizi igienici saranno in comune nel corridoio, proprio come avviene durante un viaggio (fatta eccezione per la suite, che sarà dotata di una «ritirata» ad uso esclusivo . Tuttavia una notte al Jumbo Hostel, come è stato ribattezzato, si annuncia particolarmente intrigante.
UNA STORIA INIZIATA NEL ’76 -Oscar Diös, l’imprenditore che ha avuto l’idea di aprire l’insolita pensione aeroportuale (e che è già titolare di un albergo a Uppsala, ha lavorato due anni prima di far partire il progetto. «E ora già fioccano le prenotazioni» fa notare Gisela Olsson, la pr incaricata di seguire il progetto, citata dall’agenzia Afp. L’hotel è stato ricavato in un Boeing 747-200 costruito nel 1976 e appartenuto inizialmente alla Singapore Airlines, salvo poi passare alla Pan Am e via via ad altre compagnie di più piccole dimensioni. L’ultimo proprietario, la compagnia svedese di charter Transjet, che si era specializzata nel trasporto dei pellegrini musulmani alla Mecca, prima di fallire nel 2002. E’ dalla procedura di vendita dei beni della società che è nata l’idea di Oscar Diös di prendere possesso del velivolo, ribattezzato Liv, dal nome della figlia (termine che in svedese tra l’altro significa “vita”).
I PREZZI – L’hotel si trova in un piazzale davanti ai terminali, a dieci minuti a piedi dalla zona dei check in. Soggiornare al Jumbo Hotel costerà circa 120 euro per notte nelle camere, che hanno dimensioni non superiori ai 6 metri quadrati, e circa 300 nella suite. La portavoce non ha voluto precisare quanto sia costata l’operazione. La scelta di Arlanda potrebbe rivelarsi strategica: è il principale aeroporto della Svezia e dell’intera Scandinavia e nel 2007 ha fatto registrare un transito di circa 18 milioni di viaggiatori, di cui circa 13 interessati da rotte internazionali.